Capitolo 7

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Impasse

Capitolo 7

-Guarda, parlando del diavolo. Sta arrivando!-Disse Eleonora.

Beatrice si girò e vide il sorriso luminoso di Saul.-Ciao.-Sorrise lei.

-Ciao piccola.-Le baciò la guancia, facendola impietrire e arrossire allo stesso tempo.-Ciao anche a te. Eleonora, giusto?-

-Si, sono Eleonora.-Rispose la moretta.-Possiamo parlare in privato, Saul?-Gli chiese.

-Emh...Si. Arrivo subito Bea.-Disse Saul prima di allontanarsi con Eleonora.

-Beh? Cosa volevi dirmi lontano da Bea?-Chiese.

-Senti, io non so a che gioco tu stai giocando, ma se osi farle del male te la dovrai vedere con me. Lei non merita di soffrire e se io dovessi venire a scoprire che tu stai facendo tutto questo solo per portartela a letto o qualche cazzata del genere, potrei non rispondere delle mie azioni.-Disse Eleonora aggressiva puntandogli il dito contro.

-Ehy moretta, prenditi un tranquillante. Beatrice mi piace veramente.-Le rispose Saul alzando le mani al cielo con sguardo angelico.

-Bene.-Disse Eleonora per poi andarsene, zaino in spalla e sguardo fiero.

Saul ritornò da Beatrice che lo stava aspettando.

-Beh? Cosa ti ha detto?-Chiese curiosa.

-Niente di particolare, tranquilla.-Disse lui mettendole un braccio intorno alle spalle.-Andiamo dentro? Ti accompagno in classe.-

-Si, ma togli quella mano.-Rise lei. Saul non le diede retta e la trascinò dentro, dato che stava per suonare.

-Fai la brava biondina.-La salutò Saul lasciandola davanti alla classe.

-Io dovrei fare la brava o tu?-Rise Beatrice per poi salutarlo con la mano ed entrare.

-Sarà mia.-Mormorò Saul tra sè e sè tornando in classe, con Federico che gli faceva mille domande.

Intanto Beatrice entrò in classe e si sedette in attesa di Eleonora  e della prof di biologia.

-Ehy tu, sciacquetta.-La chiamò una voce. Beatrice si girò guardando male la figura che la sovrastava d'altezza. Lucrezia.

-Cosa vuoi Lucrezia?-Chiese annoiata, tirando fuori dall'astuccio le penne.

-Vedi di stare alla larga dal mio ragazzo, chi ti ha dato il permesso di farci la gatta morta?-Chiese Lucrezia gelosa.

-Prima di tutto, vedi di calmarti. Secondo, io non sto facendo la gatta morta proprio con nessuno. Io e Saul siamo solo amici. Terza e ultima cosa, ti ha definita una scopa amica, quindi dovresti farti un paio di domande sulla vostra relazione. Ora lasciami stare.-Rispose secca Beatrice.

-Tu...Brutta...-Sibilò Lucrezia, interrotta però dall'arrivo della prof che la fece tornare al posto. Beatrice sorrise soddisfatta e si mise ad ascoltare la lezione.

Quando suonò la campana che segnava la fine della lezione Beatrice uscì fuori con il casco in mano che le aveva dato Saul da tenere il giorno prima, ma ad aspettarla fuori dalla classe c'era Federico.

-Ciao Fede, tutto bene?-Sorrise lei.

-Ehy Bea, tutto okay, grazie. Ma...Ascolta, non mi va che tu esca con Saul, ok? Lui spezza sempre i cuori alle ragazze.-

-Fede, sei come un migliore amico per me e mi fido delle tue parole. Ma tra me e Saul non c'è proprio niente. Stai tranquillo. Ora scusami ma mi starà aspettando fuori e devo andare.-Gli rispose Beatrice per poi baciargli la guancia e andandosene, lasciandolo lì a bocca aperta. Nessuno l'aveva mai rifiutato prima d'ora.

-Uhuhuh, sei come un migliore amico, eh? Sei stato frienzonato.-Ghignò Saul comparendo da dietro.

-Ma stai zitto. Gli farò cambiare idea.-Ringhiò Fede.

-Si, certo. Ora scusami ma la mia preda mi aspetta fuori. Con permesso.-Lo prese in giro Saul, per poi andarsene tronfio.

-Vincerò io, Nanni.-Ringhiò Fede per poi andarsene.

***

-Bea! Ti ho fatto aspettare molto?-Chiese Saul raggiungendola.

-No tranquillo, sono appena arrivata.-Sorrise lei per poi mettersi il casco che fu subito allacciato dalle mani di lui.

-Bene, possiamo andare allora.-Sorrise lui per poi mettersi il suo casco...Ma...

-Ehy, Nanni!-Urlò una voce maschile. Saul si tolse il casco e scese dalla moto, guardando una figura che lo raggiungeva. Sbiancò vedendo chi era. Bea si preoccupò, non aveva mai visto Saul preoccuparsi di qualcosa.

-Cosa vuoi Joy?-Chiese freddo Saul, mettendosi senza pensarsi davanti alla figura di Bea, che intanto era scesa dalla moto e si era tolta il casco, guardandoli curiosa.

-Sai cosa voglio Nanni, voglio te. Vieni a lavorare per la mia cricca e non ti farò del male.-Ghignò l'uomo, un trentenne circa.

-Ti ho già dato la mia risposta. Non entrerò nella tua malfamata cricca. E non mi sembra il caso di parlarne davanti a lei.-Disse freddo Saul.

-E perchè no?-Ghignò l'uomo, Joy.-Hai fatto dei colpi da maestro nell'ultimo periodo. Ti voglio a lavorare per me.-Disse, guardando per la prima volta Bea interessato.-E lei chi è?-

-Non ti deve interessare chi è lei. Non lavorerò per te. Io lavoro da solo.-Ringhiò Saul nervoso.

-Potrei arrivare ad usare le cattive maniere.-Ghignò Joy.-Ti do una settimana per pensarci.-

-Quali cattive maniere, Joy?-Chiese Saul, mantenendo il sangue freddo.

-Ammazzo la tua amichetta.-Ghignò l'uomo, avvicinandosi a Bea pericolosamente che guardava la scena impietrita.

-Non ti avvicinare a lei, figlio di puttana.-Ringhiò Saul scostandolo violentemente dalla traiettoria di Bea.

-Te la sei scelta bene, la cagna.-Ghignò l'uomo, come se non lo avesse ascoltato, riavvicinandosi a Bea e accarezzandole la guancia in modo languido.

Beatrice sentì un brivido salirle lungo la schiena, un brivido di paura.

-Sparisci Joy.-

-A presto, Nanni.-Rise di gusto l'uomo, per poi sparire com'era apparso.





Continua...

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