Capitolo 23

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Impasse

Capitolo 23

Beatrice, Eleonora e Giulia entrarono nell'enorme casa di Cameron, già nel giardino si sentiva la musica al massimo e molta gente era fuori che fumava, ballava, faceva chiasso. Alcuni erano addirittura in piscina! Eleonora, la più coraggiosa tra le tre, aprì la porta.

Un odore di fumo, alcool e erba invase le loro narici. La musica talmente alta da far venire il male alla testa e le persone fradice di sudore che ballavano scatenandosi con qualche bicchierino in mano.

-E' stata una pessima idea venire.-Urlò Beatrice per farsi sentire da Eleonora e Giulia, che invece si guardavano sorridendo entusiaste.

-Dai! Andiamo a ballare!- Urlò Eleonora trascinandole in pista. Finirono in mezzo alla massa di corpi sudati che ballavano e urlavano.

Beatrice nonostante non fosse a suo agio si mise a ballare con le amiche.

-Ragazze! Quello è Cameron! E' bellissimo!-Indicò Giulia urlando. Cameron era seduto su un divanetto in pelle accatastato contro la parete, stava bevendo un alcolico che rilasciava nell'aria un forte odore di vodka al limone.

Beatrice storse il naso e seguendo le amiche raggiunse Cameron che smise di chiacchierare con i suoi due amici per rivolgere l'attenzione a loro.

-Grazie di averci invitate Cam! E' uno sballo!-Urlò Eleonora, per poi tirare Beatrice che era rimasta leggermente indietro.-Questa è la mia amica Beatrice, te la ricordi?-Urlò.

-Certo che mi ricordo Ele! Ciao Bea!-Salutò Cameron facendole spazio sul divanetto. Beatrice si sedette un po' a disagio e in imbarazzo, ma sollevata, non sopportava stare in mezzo a così tanta gente messa insieme. Non le piacevano quei posti.

-Ciao Cameron.-Sorrise lei, il biondino le circondò le spalle con un braccio ed Eleonora e Giulia li lasciarono soli con un occhiolino.

-No ragazze non conosco nessuno! Come faccio poi a ritrovarvi?-Urlò Bea, ma le due erano già sparite. Sospirò pesantemente.

-Allora Bea, ti stai divertendo?-Chiese Cameron, offrendole un bicchierino simile al suo che Beatrice accettò solo per gentilezza. Lo annusò ma storse il naso, per quanto forte era. Poi ne prese un piccolo sorso ma finì per tossire.

Cameron ridacchiò leggermente.

-Non molto a dire il vero! Le mie amiche mi hanno trascinata qui per dimenticare un ragazzo, ma a me non piacciono i posti così affollati!-Urlò lei.

-No problem bambina.-Si alzò in piedi il ragazzo dai capelli biondi, le porse la mano che lei accettò e l'aiutò ad alzarsi, prese una bottiglia di vodka alla pesca dal tavolino lì accanto e uscirono dalla villa, non senza aver preso un sacco di gomitate.

Una volta fuori, nonostante ci fosse molta gente, Beatrice si sentì meglio. Il chiasso si era praticamente dimezzato e il frescolino della sera le accarezzò la pelle.

-Va meglio?-sorrise Cameron, con il suo adorabile accento americano. Le prese la mano e la portò a sedersi in una parte del giardino in cui c'erano si e no solo due coppiette. La fece sedere sul dondolo e si sedette anche lui.

-Non dovresti stare con me ad annoiarti il giorno della tua festa.-Sorrise Beatrice.

-Non mi dispiace stare con te, credimi. Poi di queste feste ne dò almeno una al mese.-

-E i tuoi sono d'accordo?-

-I miei sono sempre via per lavoro, sono sempre da solo in questa casa enorme.-Spiegò lui.

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