Capitolo 39-Fine.

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Impasse

Capitolo 39 -fine

Beatrice per poco non svenne.

La macchina di Saul era stata manomessa da Cameron, il figlio di Joy.

i ricordi riaffiorarono prepotenti nella sua mente.

"-Vedi di stare un po' più attenta ragazzina!-Disse, era un ragazzo biondo con gli occhi azzurri. Aveva un casco di una motocross in mano ed era decisamente più alto di lei.

-Ma stai attento tu, razza di idiota senza cervello!-Si infuriò Beatrice. Il ragazzo biondo lo conosceva di vista. Era nel gruppetto dei popolari e faceva coppia fissa con Lucrezia, anche se coppia fissa era un parolone, dato che si tradivano a vicenda praticamente tutti i giorni andando a letto con altri. Faceva il quarto anno, ed era in classe con Leonardo. Mentre lei ed Eleonora erano al secondo."


"-Ma sei matto? Non puoi picchiare tutte le persone con cui esco! A me Kevin interessava!-Urlò isterica.

-Oh andiamo. Io sono molto meglio di quel damerino, si è pure messo a piangere prima che lo picchiassi.-Si lagnò Saul."


"-Non piangere. Hai saputo tenere testa benissimo a Lucrezia, non è da tutti.-Le sorrise, sistemandole dietro l'orecchio una ciocca di capelli bagnati e appiccicosi.

-Non sto piangendo.-Rispose lei, orgogliosa come sempre.-...Grazie comunque di avermi difesa. La tua relazione con Lucrezia però è rovinata...-

-Di Lucrezia non mi è mai importato troppo.-Rispose semplicemente Saul, sorridendo lievemente arrossendo.-Ora andiamo a casa mia, hai bisogno di una doccia o ti prenderai la polmonite.-"


"-Mi piaci quando ridi così.-Mormorò lui, per poi baciarla.

Il bacio si approfondì.

-Ti amo Saul.-Mormorò lei gemendo ogni tanto mentre i loro respiri si univano e le loro lingue si incontravano."


-Mi odi, non è vero?-Chiese lui dopo un po', frenando e facendo scendere dall'auto Cameron, dato che erano arrivati alla sua villa. Ripresero il viaggio verso casa di Bea.

-No, non ti odio. Però odio quello che mi hai fatto. Non dimenticherò la prima volta in cui ci siamo parlati, in cui ho pensato che non mi stavi nemmeno troppo simpatico. Non dimenticherò la prima volta in cui mi hai fatto cambiare idea, la prima volta in cui ti ho guardato e ho deciso che potevi restare. Ma non dimenticherò nemmeno il male che mi hai fatto.-

-Non ti sto chiedendo di dimenticare Bea, ti sto chiedendo di perdonare. Ho fatto degli errori, tanti, troppi. Ho detto tante bugie nei miei diciassette anni, ma  c'è una cosa realmente vera che penso ed è che ti amo.-"


Beatrice non voleva smettere di condividere la sua vita con Saul.

Beatrice si girò e incominciò a correre in mezzo alla calca di gente. Joy prese a rincorrerla.

-Non mi scappi ragazzina!-Urlò.

Beatrice non aveva mai corso così veloce in vita sua. Scavalcò la staccionata alta in metallo che separava le tribune dalla strada per la corsa. Fece almeno un volo di tre metri cadendo e atterrò per terra. In quel momento non le importò delle ginocchia sbucciate e delle braccia graffiate. Riprese a correre, andando verso le due macchine dove i partecipanti si stavano preparando per iniziare.

Le urla di Joy dietro di sè risuonavano ovattate.

Era troppo tardi.

Le macchine erano partite.

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