Capitolo 38

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Impasse

Capitolo 38

Beatrice distolse lo sguardo offesa e si alzò dal cofano della macchina di Anis.-Andiamo a casa, ho bisogno di una doccia.-

-Sei arrabbiata?-Chiese Saul.

Beatrice non rispose e prese a camminare in mezzo alle sterpaglie per arrivare all'auto noleggiata posta nel parcheggio.

-Oh, andiamo! Non tenermi il muso.-Parlò ancora Saul raggiungendola e prendendole la mano. Beatrice si scostò e continuò a camminare. Saul sbuffò. -Scusa se mi preoccupo per te, sai?-

-Tu non ti preoccupi, sei ossessionato! Mi tratti come se fossi una bambinetta di 5 anni che non sa stare senza la balia!-Disse Beatrice.

-Senti non ho voglia di litigare con te proprio oggi.-Sbuffò Saul.- Ho bisogno di rimanere calmo per vincere la gara. E tanto per ricordartelo, lo sto facendo per te.-

Beatrice sospirò.-Hai ragione, scusa.-

Saul fece un mezzo sorriso, sapeva quanto costasse a Beatrice scusarsi, tant'era orgogliosa. Le mise un braccio intorno alla spalla e camminarono in silenzio, fino ad arrivare alla macchina. L'autista non c'era, l'avevano mandato a casa il giorno prima e avevano tenuto solo la macchina.

Dopo circa una mezz'ora di strada arrivarono davanti all'abitazione di Beatrice.

-Ti vengo a prendere alle 19.00, la gara incomincerà per le 22.00 ma ci vuole 1 ora 30 minuti per arrivare e dovremo prendere i posti, quindi meglio partire prima.-

-Okay, ci vediamo questa sera amore.-Lo salutò con un bacio sulla guancia per poi chiudere la porta ed entrare in casa.

-Bea! Com'è andata la festa di Saul?- Chiese sua madre, mentre ripuliva il ripiano della cucina.

-Alla grande, ci siamo divertiti.-Fece un finto sorriso lei.

L'ansia la stava divorando. Qualcosa sarebbe andato storto, se lo sentiva.

-Qualcosa non va?-Chiese la donna, sedendosi sul divano e facendole segno di mettersi accanto a lei.

Beatrice si sedette accanto alla madre.

-Va tutto meravigliosamente. Non c'è bisogno di preoccuparsi per me.-

***

Saul suonò al campanello della casa di Beatrice. Federico e la sua nuova fiamma, aspettavano nei sedili posteriori dell'auto del biondo.

Beatrice uscì con una faccia sconvolta, era pallida e tirata. Strinse la mano di Saul sentendosi meglio. Avevano parlato tutto il pomeriggio al telefono e lei non aveva smesso di piangere un attimo, ma lui non era potuto andare a consolarla perchè doveva sistemare alcuni dettagli della macchina da corsa con Anis, il suo amico meccanico.

-Non ti preoccupare, andrà tutto bene.-Le sussurrò all'orecchio per poi baciarla dolcemente. Salirono in auto.

-Ciao!-Salutò allegramente la ragazza che Beatrice aveva visto con Federico la sera prima.-Sono Federica, piacere.-

-Beatrice, il piacere è mio.-Fece un mezzo sorriso Beatrice, guardando Federico irrigidita. Il clima in auto era teso e Federica sembrava l'unica che non se ne era accorta.-Ciao Fede.-Mormorò poi non guardandolo negli occhi.

-Ciao...-Mormorò lui allo stesso tono.

Saul era da tutt'altra parte con la testa, aveva guardato tutto il tempo la strada concentrato, immerso nei suoi pensieri. Anche lui aveva la sensazione che qualcosa sarebbe andato storto.

Beatrice, in quell'ora e trenta minuti di macchina, aveva scoperto che Federica era una vera chiacchierona. Sembrava che il suo sorriso non scomparisse mai e aveva tenuto tutto il tempo la mano di Federico che l'ascoltava parlare senza stufarsi mai, guardandola con gli occhi che brillavano.

-Cos'hai fatto lì?-Chiese Beatrice, interrompendo il racconto di Federica. Lo sguardo di Beatrice era fisso sull'occhio sinistro di Federica, dove aleggiava un livido coperto da chili di correttore.

Federica si irrigidì. Per la prima volta in tutta la serata non sapeva cosa dire.-Emh...Ecco...-

-Sono caduta.-Mentì la ragazza.

-Senti...Se non vuoi parlarne non ti costringo. Pero' non prendermi per stupida. Quel livido te lo ha procurato qualcuno e sai perchè lo so? Perchè ci sono passata anche io. Più volte! Prima da Joy e poi da Cameron...Se qualcuno ti fa del male...Tu devi parlarne.-

Federica abbassò lo sguardo.-Terrò da conto il tuo consiglio, ma ora non mi va di parlarne.-

Beatrice sorrise leggermente, comprensiva.-D'accordo.-

-Siamo arrivati.-Disse Saul, parcheggiando la sua porsche.

Tutti scesero dalla macchina. Saul però andò a prepararsi, mentre gli altri andarono a sedersi nelle tribute.

-Volete da bere?-Chiese Federica con il portafogli in mano, accanto ad Anis che li aveva raggiunti da poco.

-No grazie.-Risposero in coro Federico e Beatrice.

Federica e Anis andarono a prendere da bere.

-Dovremmo chiarire.-Borbottò in imbarazzo Beatrice.

-Lo so...-

-Sai che sarai sempre il mio migliore amico, vero?-Sorrise leggermente Bea.

Federico sorrise.-E tu la mia. Ormai è passata, sul serio. Era solo una cotta...Credo.-E l'abbracciò.

Qualcuno toccò la spalla di Beatrice, interrompendo l'abbraccio.

-TU?!-Urlò Beatrice girandosi di scatto.

L'uomo sorrise beffardo.-Pensavate di esservi liberati di me?-Chiese.

Federica, che intanto era di ritorno, guardò confusa la scena, ma non osò proferire parola perchè Beatrice la stava osservando con sguardo allarmato e lui non l'aveva notata.

Compose immediatamente il numero della polizia.

Joy era tornato.

-Ancora a rovinarci la vita?!-Chiese Federico alzandosi in piedi e facendo da scudo col proprio corpo a Beatrice.

-Il mio commercio illegale è andato a puttane,  grazie a voi stronzetti. Non ve la farò passare liscia.-

-Cosa intendi?-Chiese Beatrice spaventata.

-Vedi quel ragazzo?-Chiese lui ghignando e indicando una figura appoggiata al cofano di una macchina da corsa. Cameron.

-Si...-Pigolò Beatrice, capendo sempre di più che la situazione si faceva critica.

-Bene. Ha manomesso i freni della macchina del tuo fidanzatino, appena accellererà un pochino la macchina perderà il controllo ed esploderà. E sai perchè ha fatto tutto ciò?...Perchè lui...E' mio figlio.-


Continua...

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