Salve lettori! Sono tornata finalmente!
Ho eliminato tutti i vecchi capitoli come potete vedere, anche se non ho idea se la storia sia rimasta nelle vostre biblioteche... do comunque milioni di scuse a che la stava seguendo già da tempo e ringrazio chi ha iniziato a leggerla!
Comunque, non smetterò mai di scusarmi per questa lunghissima assenza, dovuta al fatto che la storia non mi stava più piacendo. Mi riferisco alla narrazione, al tempo nel quale era raccontata e da chi era raccontata.
Ho semplicemente modificato i tempi; dal presente al passato, mentre la prima persona è diventata terza.
E mi scuso anche per questi numerosi cambiamenti, infatti molte parti sono state tolte o aggiunte, mentre alcune informazioni sono cambiate ma non di troppo.
Sono molto dispiaciuta per tutto, ma era diventato difficile continuare a scrivere in un modo che aveva smesso di piacermi.
Spero proprio di non deludere nessuno! Buona lettura!Per l'ennesima volta, Christa provò ad alzarsi dal divano, ma un capogiro le fece immediatamente cambiare idea.
Era incinta da più di otto mesi ormai e anche se non era suo il bambino che portava in grembo, già sapeva che lo avrebbe amato moltissimo.
Alla fine si arrese, sbuffò, spostò i lunghi capelli biondi che le ricadevano sulla fronte, impedendole così di vedere, e si lasciò ricadere sulla morbida testiera.
In quei giorni non poteva fare a meno di pensare al suo passato, trascorso con le persone che stava per rendere le più felici al mondo. E, forse, lei lo era anche di più.
Era la migliore amica, quella di cui ci si può sempre fidare e a cui si deve per forza raccontare ogni cosa. Quella che ti invitava a casa sua il pomeriggio presto per passarlo a chiacchierare davanti una tazza di the. Insomma, quella con cui puoi sentirti libero di dire la tua e, ovviamente, sparlare insieme a lei di chi vuoi!
Conosceva il suo migliore amico dal liceo, lei era un po' come una seconda famiglia per quest'ultimo. Mark era omosessuale, a causa di questo i suoi genitori si allontanarono da lui quando era ancora un diciottenne. Era stato sorpreso nel bel mezzo di un bacio con un altro ragazzo, da quel giorno i suoi genitori scomparirono e ben presto quasi tutti vennero a conoscenza della sua omosessualità.
Insieme si trasferirono a Seattle, un po' per cambiare aria, un po' per ricominciare. Presero un piccolo appartamento in affitto, coi pochi soldi che si erano guadagnati da soli. Così, finalmente, alla fine dell'estate, Mark cominciò gli studi all'università specializzata in arte, mentre l'amica aveva già intenzione di lavorare per non far mancare nulla.
Mark amava l'arte, lo affascinava e studiare gli veniva facile.
Durante quegli anni conobbe Daniel, ai tempi uno di quei tipici ragazzi un po' ribelli, con un'unica cosa nella testa: il divertimento.
Voleva solo svagarsi e lasciare i problemi dietro la porta di casa; quando la solcava, trovava buona qualsiasi distrazione. E non che queste fossero delle migliori o delle più affidabili. Si cacciava nei guai, restava fuori la sera tardi, non ascoltava e faceva solo di testa sua.
Ma ciò che più di tutto amava e che lo aiutava a non pensare, era lo sport.Okay, okay, mi sto dilungando troppo nel discorso, dicevo...
Come lo conobbe di preciso?
Daniel e lo studio erano come la cioccolata calda in una giornata afosa, non andavano per niente d'accordo.
Continuava a ripetere gli anni, il perché non avesse ancora lasciato la scuola era solo grazie a suo padre, il quale non smetteva di spronarlo: desiderava tanto vederlo con un diploma e magari un buon lavoro.
Non si nascondeva per quel che era, aveva pochi amici ma buoni e che lo accettavano, poco gli interessava delle opinioni altrui.
Voleva, una volta per tutte, superare l'ultimo esame di maturità, avrebbe accettato l'aiuto di chiunque si fosse rivelato disposto ad aiutarlo.
Così, in un giorno qualunque, trovò l'annuncio di un ragazzo che si offriva per dare aiuto nello studio. E, ovviamente, quel ragazzo non era altri che Mark, pronto a tutto per racimolare qualche soldo per pagarsi l'affitto.
Si conobbero e, tra libri e occhiatine più che eloquenti, costruirono la loro storia d'amore.
Se vi state chiedendo se alla fine Daniel venne promosso, allora la risposta è no. Troppo testardo? Nah, semplicemente avevano passato tutte le ore, che in teoria avrebbero dovuto dedicare allo studio, per farlo sulla scrivania di Daniel. Tipico di lui, che non perdeva occasione per divertirsi un po'. Ma chi si aspettava che quel ragazzo, finito, come non pochi, nel suo letto, gli avrebbe cambiato la vita?
Infatti, dopo qualche anno, Mark si trasferì a casa di Daniel, proprio dopo la morte del padre di quest'ultimo e la partenza definitiva della madre, il quale ancora faticava ad accettarlo.
Purtroppo, a causa del carattere un po' libertino e senza regole di Daniel, fra loro ci furono alti e bassi, ma poi le cose andarono solo per il meglio e insieme cominciarono a costruire la loro vita. Il loro amore era letteralmente alla follia.
Ma ora, quasi all'età di trent'anni, con una bella casa, un lavoro ed un marito... mancava decisamente qualcosa nelle loro vite.
Mark era cresciuto col desiderio di diventare padre, per donare l'amore paterno che invece gli era stato negato. Daniel all'inizio non era per niente d'accordo, gli piacevano i bambini, ma non si sentì subito pronto per crescerne uno.
Mark, piano piano, riuscì a convincerlo, così alla fine lui accettò, trovandosi addirittura a piangere dalla felicità quando Christa fu risultata buona per condurre una gravidanza, resa possibile grazie ad una inseminazione artificiale.
Non doveva essere così terribile diventare padre, pensava Dan, ne aveva avuto uno dei migliori e non avrebbe continuato a deluderlo.
Sì, perché non c'è niente di più importante dell'amore che c'è in una famiglia. Mark da piccolo aveva perso una parte di essa, ora voleva la sua vera famiglia, quella che non se ne sarebbe mai andata.Il citofono la riscosse da quel tuffo nel passato, fatto di ricordi spiacevoli ma soprattutto stupendi. Mentre stava pensando a quei vecchi momenti, sul suo viso aleggiava per tutto il tempo un sorriso malinconico.
Si ricordava di quando, nel bel mezzo della notte, Mark, suo coinquilino ai tempi, si ritrovò a piangere tra le sue braccia perché credeva che Daniel non ricambiasse l'amore che invece lui provava. Si ricordò di quando Mark, accompagnato dalla sorella, giunse all'altare dove Daniel lo stava aspettando. Quando, come bambini, scoppiarono a piangere difronte a perfetti sconosciuti che avevano reso possibile la gravidanza.
La nostra vita è fatta per lo più da ricordi, forse grazie a quest'ultimi, essa è davvero bellissima.
Era questo che pensava.
Posò una mano sul suo pancione e a fatica andò a rispondere, pensò che fu strano, a quell'ora dovevano essere Mark e Daniel, invece non era altri che Tyler, l'uomo di cui si era innamorata.
Il ragazzo entrò nell'appartamento, sul viso un'espressione stanca e sfinita, risultato del lavoro che era raddoppiato. Christa lo amava, si sentiva un po' in colpa perché ultimamente non poteva fare molto in casa e doveva pensarci Tyler. Quest'ultimo rispettò, anche se non fin da subito, la sua scelta di condurre una gravidanza per i suoi amici, promettendo di restarle accanto.
Chissà, magari anche loro, un giorno, avrebbero avuto la casa piena di marmocchi urlanti e pannolini sporchi. Non erano ancora molto propensi a questo, ma in un futuro... perché no?
Ma per ora Tyler bastava come bambinone da accudire!
Mentre si chiedeva che fine avessero fatto Mark e Daniel, tra le sue calde e morbide braccia, teneva stretta la persona che amava.***
Questo primo capitolo riassume in breve ciò che succede prima, probabilmente più avanti farò dei capitoli che parlano del passato.
Spero vi siate trovati bene con questo primo capitolo modificato e che gradiate il modo di scrivere!
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Finally a family
RomanceQuesta è la semplice e tenera storia di una famiglia, di due uomini che hanno deciso di diventare papà e allargare il loro già enorme amore. È anche la storia di un amore che nasce per caso, condiviso da qualcuno con un passato triste, l'altro un pr...