20.

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-Buone vacanze e divertitevi!- esclamò Greg, che abbracciò i due, per poi lasciare un bacetto sulla testolina del piccolo, sorridente fra le braccia di Daniel. Il biondo caricò l'ultima valigia nel bagagliaio e si voltò, guardando con gratitudine l'amico negli occhi -grazie per aver accettato di tenerci la casa... divertiti e riposati anche tu- Greg sorrise e lo baciò sulla guancia, ma prima che potesse allontanare il viso da Mark, quest'ultimo posò la mano sulla sua schiena per trattenerlo e sussurrò: -provaci Greg... non aver paura- Greg si immolizzò per qualche secondo in più, si rimise dritto e sorrise, forse un po' troppo forzatamente, poi annuì.
Si fissarono negli occhi per alcuni secondi, poi la voce del corvino li richiamò.
-Diavolo, è tardi! Rischiamo di perdere l'aereo!- sbottò Daniel, che corse verso il posto del guidatore, senza prima aver mollato il figlio al biondo. Greg diede una mano e chiuse di fretta il baule, mentre Mark raggiungeva l'altro in auto e mettere il piccolo sul seggiolino dietro.
Si salutarono calorosamente per l'ultima volta e infine partirono, mentre Greg li salutava da lontano con la mano, fino a quando erano troppo lontani da sparire dalla sua visuale.
Sospirò e si sedette sugli scalini che portavano alla veranda, godendosi sulla pelle quel sole che a quell'ora di punta risplendeva in alto nel cielo azzurro. Si guardò attorno, lasciò cadere lo sguardo sui fiori colorati nei vasi che Daniel aveva piantato con lui qualche giorno prima... sorrise per quel piacevole ricordo. Rimase a guardarli per interi minuti con lo sguardo nel vuoto, incantato, perso.
-Sc-scusami... ehi, ci sei? Greg?-
Scosse la testa energicamente e sollevò la testa in direzione del rosso, che se ne stava in piedi a sventolare la mano davanti allo sguardo ora sorpreso del più grande. Ma quando era arrivato?!
-Cole?! Oh dio, ero tra le nuvole... scusa. Non ti ho proprio sentito arrivare, poi sarei io la spia!- esclamò, scaturendo le risate del ragazzo, che coprì il sorriso con un tenero gesto della mano -be', in realtà sono tutt'altro che silenzioso... e faccio un gran baccano quando mi sposto di solito- Greg rise, per poi chiedergli con ovvietà il motivo per il quale era lì, dato che la sera prima gli aveva detto che quel giorno non ci sarebbe stato.
-Ti ho chiamato tutta la mattina ma non mi hai risposto... così ho pensato di venire io, visto che mi sono liberato dal mio impegno, non avevo molto da fare e l'alternativa era aiutare mia mamma con le faccende domestiche...- spiegò, gesticolando animatamente e imitando una faccia esageratamente scocciata alle parole "faccende domestiche".
-Oh, mi dispiace, ho tenuto spento il cellulare e sinceramente non so nemmeno dove lo abbia lasciato...-
Cole fece un'alzata di spalle seguita da un allegro e dolce sorriso, poco gli importava; gli bastava anche solo poterlo vedere per essere contento.
Greg si fermò un lungo attimo a pensare e si chiese perché cazzo aveva quella tremenda faccetta da cucciolo sul volto?! Se l'aveva sempre avuta allora prima proprio non se ne era accorto!
Forse lo stava fissando da un po', perché lo vide arrossire gradualmente.
Greg si riprese e nervosamente, perché quella situazione era imbarazzante per entrambi, con uno scatto si alzò in piedi guardandolo dall'alto, essendo in piedi su due gradini della scaletta.
-Perché non andiamo a prendere un, non so... un gelato? Conosco un posto in cui lo fanno davvero buono- disse senza neanche pensarci, ma era da tempo che voleva mangiarlo... forse era stato guidato dall'istinto o forse voleva distrarsi da quella situazione così strana.
Quella richiesta però non fece altro che peggiorare le cose per Cole, che adesso era diventato una sottospecie di pomodoro: gli stava per caso chiedendo di uscire?! "No, aspetta, forse vuole solo mangiare un gelato..."
-Sì!- rispose di rimando con entusiasmo esagerato e con gli occhi che si erano come magicamente illuminati, per continuare subito dopo. -Adoro il gelato, conosco anch'io un posto in cui lo fanno molto buono, cioè a me piace tanto lì, poi non lo so, magari a te no, però sono gusti, magari è persino la stessa gelateria... ah, ti piace l'amarena? A me sì, ma ovviamente il cioccolato è il mio preferito in assoluto!- rispose farfugliando e parlando come se stesse facendo una gara di velocità contro la luce.
A quel punto Greg, dopo essersi dato mentalmente dell'idiota per ciò che aveva prosposto, scoppiò in una risata incontrollata, quasi gli vennero le lacrime agli occhi.
-Co-cosa c'è da ridere?- mormorò imbarazzato all'ennesima potenza, corrucciando il volto.
-Nulla, s-sei tu che mi fai ridere... in senso buono, ovvio! Ti prego scusa, prometto che adesso la finisco- riuscì a dire senza però fermarsi del tutto, asciugandosi una lacrimuccia che gli era sfuggita. Non lo aveva fatto apposta a reagire in quel modo ma, dio! Quel ragazzo era così ovvio! Non che gli desse fastidio o che lo prendesse in giro, solo... lo faceva sorridere come nessuno era stato capace di fare negli ultimi tempi.
Posò una mano sulla testa del ragazzo, che ora gli arrivava solo alle spalle, nel tentativo di tranquillizzarlo... ma ovviamente ottenendo soltanto il risultato opposto. "Possibile che involontariamente continui a fare cose che lo mettono in imbarazzo?!"
-Bene, adesso possiamo andare?- domandò ritrovando un tono normale, scacciando via quanto appena successo, mentre un silenzioso e confusisismo Cole annuiva imbarazzato.
"Direi che questa è la peggior figuraccia che io abbia mai fatto in tutta la mia misera vita, batte proprio tutte!" pensò, mentre entrambi si dirigevano verso l'uscita del giardino.

Finally a familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora