Gregory si alzò dal letto, dopo aver dato una pacca leggera sulla gamba del rosso, e lo invitò a fare lo stesso porgendogli la mano. Poi raccolse da terra l'album, lo aveva praticamente lanciato dopo averlo strappato dalle mani di Cole, con l'intenzione di rimetterlo a posto. Nel farlo una fotografia scivolò via cadendo leggiadra sul pavimento, Greg non se ne accorse e continuò a camminare diretto verso la cabina armadio. Ma Cole invece sì e si ritrovò a raccogliere e guardare l'immagine: riconobbe subito il soggetto e per questo ebbe un'esitazione nel darla immediatamente al proprietario.
Alzò lo sguardo dalla foto ma fu troppo tardi perché Gregory ormai era già entrato nella cabina armadio. Agì d'istinto e lo seguì all'interno e quando varcò la porta avvertì una leggera malinconia nel cuore, scaturita soprattutto da quei vecchi oggetti e quel buon profumo che impregnava i vestiti appesi e le pareti. Si respirava un'aria così triste là dentro che il respiro quasi si era fatto pesante.
Gregory era di spalle e non lo aveva sentito arrivare, stava sistemando l'album su una mensola zeppa di libri.
-Gregory...- deglutì insicuro, trovandosi due occhi scuri immediatamente su di sé che lo fecero sentire tremendamente fuori posto.
-È... ehm, caduta questa- balbettò avvicinandosi di qualche passo porgendogli la foto. Gregory guardò prima lui con sguardo trasparente e poi l'immagine, poi di nuovo il ragazzo. -Grazie- mormorò, per poi afferrarla e rimanere a fissarla per interi secondi. Cole abbassò lo sguardo mentre la sensazione di essere di troppo non voleva andarsene.
-Non è la prima volta che accade- Cole portò gli occhi sull'altro, non essendo riuscito a capire il senso della frase. -C-Cosa vuoi dire?- Gregory lo guardò, ora con sguardo perso.
-Non è la prima volta che proprio questa fotografia scivola via... è già successo che me la ritrovassi sul pavimento dopo che l'avevo attaccata al muro. Quando io rientravo qui la ritrovavo puntualmente sul pavimento. Alla fine decisi di metterla dentro a quell'album... usai così tanta colla... ma evidentemente non era quella la vera causa di questi episodi.-
Rigirò più volte la foto tra le sue mani, guardando il vuoto. E intanto Cole lo guardava stupito senza però sapere che cosa fare, lasciando che le proprie dita si torturassero a vicenda.
-Credo sia un messaggio, qualcosa che mi dice che devo andare oltre- sospirò facendo cadere le braccia lungo ai fianchi.
-M-Magari sì... è un segnale per comunicare qualcosa... io credo molto a queste cose- intervenne il ragazzo avvicinandosi di un piccolo passo, per avere una migliore visuale dell'immagine. Si trovò di nuovo gli occhi del moro su di sé, accompagnati da un leggero sorriso.
-Già... ora come ora sento che è vicino e mi sta guidando sulla retta via- mormorò, riportando gli occhi sul sorriso candido del giovane nella foto.
La vista gli si appannò e vide tutto offuscato, -ed ogni segnale- prese un sispiro per ricacciare le lacrime. -Ogni segnale porta immancabilmente a te- disse guardandolo profondamente cogli occhi lucidi.
Cole spalancò i propri e arrossì e improvvisamente sentì che alcune lacrime avevano deciso di uscire, fuori controllo. Le labbra avevano iniziato a tremare e la gola si era fatta secca. Il più grande si intenerì non poco e come una calamita attratta dal ferro si ritrovarono abbracciati così forte da far fatica a respirare.
-Grazie... semplicemente di essere te stesso. Mi piaci davvero tanto, tantissimo- mormorò, portando la mano libera dietro la sua nuca, accarezzandola, infilando le dita tra i capelli più corti in quel punto.
Si sentì così bene nel dire quelle semplici parole, come quando un grosso peso scivola via dal petto. Guardare in faccia al presente non era mai stato così appagante, così giusto, così bello. Si sentiva bene e ogni pezzo del suo cuore distrutto andava pian piano a riassemblarsi.
Cole sorrise col cuore a mille, deglutì il groppo che aveva in gola e si strinse di più a lui, aggrappandosi alle sue braccia, strofinando la punta del naso sul suo collo. -Anche tu, moltissimo... N-Nessuno mi ha mai fatto provare queste sensazioni o detto queste parole- Greg si staccò e gli sorrise, asciugandogli le lacirme con innata tenerezza.
Poi, inevitabilmente, le loro labbra vennero attratte l'una dall'altra e si baciarono intensamente, coi corpi ancora incollati. Gregory posò su un ripiano vicino la fotografia con un gesto veloce e distratto. Poi portò la mano sul fianco del rosso e la infilò sotto la maglia, accarezzandone la pelle chiara e morbida.
Cole si sentì bollente sulle guance ma si concentrò sulle labbra del più grande e sulle loro lingue in contatto. Si prese la briga di fare lo stesso e, mentre una mano era attorno al collo del moro, l'altra la portò sul suo petto. Poi scese lentamente e con timidezza e impacciataggine la infilò sotto la sua maglietta, accarezzò gli addominali e la pelle morbida.
Gregory sorrise tra un bacio e l'altro, deciso sul da farsi scese lentamente arrivando con entrambe la mani sotto le natiche del ragazzo. Quest'ultimo arrossì sussultando, ma lasciò che lo sollevasse da terra per portarlo fuori da quel cubicolo.
Lo portò sul letto e lo adagiò con cura, lo fece sdraiare e si mise sopra di lui, tenendosi in alto con le braccia tese ai lati della sua testa. Cole lo guardava dal basso con occhi socchiusi, il respiro incontrollato e le braccia tirate su all'altezza della testa, morbidamente posate sul materasso.
Gregory sentì dentro di sé una sensazione che da troppo non provava, una voglia indescrivibile, una punta di eccitazione che ora stava divampando incontrollata. Da troppo non toccava un uomo, da troppo non faceva l'amore o si sentiva sessualmente appagato. Tutto ciò gli mancava terribilmente.
Si abbassò col capo e baciò castamente il rosso, che ricambiò con l'intenzione di avere un contatto più prolungato, ma Gregory si staccò subito e si mise seduto sulla sua vita, godendosi la vista delle guance sempre più rosse di Cole. Portò le mani agli orli della sua maglia e con pacatezza cominciò a sollevarla, scoprendo prima solo il ventre e i fianchi. Sollevò lo sguardo in cerca di un possibile segno di insicurezza negli occhi del ragazzo, ma vi lesse solo molto imbarazzo. Così continuò a sollevare la maglia fino a costringerlo ad arcuare la schiena e a sfilare le braccia dalle maniche e la testa, lasciandolo completamente a petto nudo. Buttò la maglietta lontano e si concentrò su quel corpo: da sotto l'ombelico partiva una leggera peluria dello stesso colore vivo dei capelli che andava a finire dentro ai boxer, i quali elastico fuoriusciva per metà dal pantalone largo. Sopra l'ombelico un accenno di addominali e la vita stretta rendevano quel corpo più agile e asciutto. Poco più su il petto era proporzionato al resto del corpo e il colore rosato dei capezzoli li rendeva invitanti. La pelle era chiarissima e ricoperta ovunque di adorabili lentiggini.
Cole si morse il labbro e cercò di guardare altrove, stringendo in pugni le mani sopra la sua testa.
Il moro gli lasciò un altro veloce bacio e si rimise seduto, sfilò la maglietta e mise in mostra il proprio corpo allenato e forte. Cole deglutì alla piacevole vista di quel busto tonico e sexy, mentre le guance erano ormai bordeaux. Il petto era forte ma non troppo grosso, coperto da una leggerissima peluria che partiva da sotto le clavicole fino alla fine della parte superiore dei pettorali e riprendeva più folta da sotto l'ombelico, fino a sparire nei pantaloni.
Si abbassò di nuovo ma questa volta portò le labbra solo sul suo labbro inferiore, per prenderlo delicatamente fra i denti e lasciarlo scivolare via.
-Non faremo niente che non vorrai- mormorò sulla sua bocca, poi scese con le labbra e creò un percorso di lievi baci che partivano da lì, percorrevano il lato del collo e finivano al centro del petto. Cole si godette quel dolce ma allo stesso tempo caldo contatto, chiudendo gli occhi di tanto in tanto per un tempo prolungato.
Quando arrivò con le labbra al capezzolo Cole sussultò e sospirò per il leggerissimo piacere, sollevando un poco il capo. Gregory lo guardò negli occhi mentre con la punta della lingua ci stava passando sopra, facendolo inturgidire velocemente. Cole sospirò buttando all'indietro il capo, non riusciva a mantenere lo sguardo piantato in quello del moro in quel momento.
Greg sentì la vecchia e piacevole sensazione di eccitamento al suono velato di un gemito che era scappato dalle labbra del rosso. Non riuscì a reprimere un sorriso e con le labbra e la lingua circondò la carne rosea, mentre con la mano più vicina andò a stimolare l'altro capezzolo, godendosi un secondo lieve gemito, represso con poco successo.
Tutte quelle sensazione erano tanto piacevoli che, anche se le aveva già provate solo una volta molto prima, sembravano così nuove e senza precedenti. Non ci volle poco prima che l'erezione crescesse nei suoi boxer e sotto il peso del più grande, adagiato sulla sua vita. Poco poteva farci, il piacere cresceva sempre di più man mano che il corvino lo stimolava.
Quest'ultimo avvertì l'eccitazione del rosso e ben presto anche la propria cominciò a crescere, stimolata dallo stretto contatto con quella dell'altro.
Cole si sentì tanto vicino all'orgasmo, precocemente sì, perché alla fine quella era la sua vera prima volta che veniva toccato con tanta cura e riguardo ed era impossibile trattenersi. Continuava a soffocare i gemiti e a provare un piacere indescrivibile... e gli stava solo toccando i capezzoli!
-A-Aspetta... fermati... b-basta- balbettò tra i sospiri. Gregory non se lo fece ripetere due volte e si staccò dal suo petto, sollevando il capo e il busto. -S-Sono vicino al...- deglutì lasciando in sospeso la frase, che Greg capì ugualmente e perfettamente.
-Se non vuoi...- Cole lo interuppe -v-voglio venire m-ma...-
Gregory portò la mano al rigonfiamento del rosso e la mosse su e giù lentamente, strofinandola sopra l'erezione nei boxer. -Così?-
-S-Sì... mmh- annuì sfogandosi sul labbro inferiore. Ma Gregory sentì che anche la propria erezione aveva un bisogno tremendo di attenzioni. Abbassò il busto e incollò il petto nudo a quello del rosso, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo mentre la mano, ora stretta tra i loro corpi, non si era mai fermata. Dopodiché portò anche questa al viso bollente del ragazzo, accarezzandolo dolcemente come l'altra già stava facendo tra i suoi bellissimi capelli rossi.
Cominciò a muovere i fianchi sopra i suoi, mettendo sempre più a stretto contatto le loro erezioni. Greg emise un respiro profondo seguito da un gemito roco che fecero eccitare Cole ancora di più. Bastò davvero poco e all'ennesimo strofinamento Cole sentì le mutande bagnarsi e i gemiti divenire incontrollati così come i respiri.
Il moro sopra di lui non smise di muoversi, circondò il suo corpo snello con le braccia e lo strinse forte. Continuò a strusciarsi per poco poi anche lui si sentì tanto vicino all'appagamento finale.
Il piacere che stava provando gli era mancato così tanto che anche per lui ci volle molto poco prima di sentire le proprie mutande inumidirsi ed il piacere andare alle stelle. Gemette roco vicino all'orecchio di Cole, che stava ancora riprendendo fiato, e rilasciò il liquido seminale. Poi si lasciò completamente andare sul giovane corpo dell'altro e rimasero appiccicati senza dire o fare nulla per interminabili e piacevoli secondi.
Cole poi circondò il collo del moro con entrambe le braccia inducendolo a sollevare il capo facendogli incontrare i propri occhi limpidi accompagnati dalle guance di quel rosso che andava ad affievolirsi. Si baciarono intensamente ma con dolcezza, senza malizia, solo qualcosa di piacevolmente leggero e bellissimo allo stesso tempo.
-Forse devo prestarti altri pantaloni... e magari anche delle mutande- ridacchiò lievemente Greg dopo essersi staccato, mormorando sulle sue labbra curvate in un timido sorriso.
-Ora che ci penso, non abbiamo nemmeno finito di fare colazione!- esclamò tirandosi su del tutto dal suo corpo, per poi scendere dal letto e con una mano aiutare l'altro a fare lo stesso. Cole annuì ridacchiando, guardando il pavimento e mordendosi il labbro, cercando di non badare alla macchia scura sul cavallo dei pantaloni di entrambi.
-In bagno c'è la cesta dei vestiti sporchi, metti pure tutto lì. Ti faccio trovare sul letto il cambio e nel frattempo ti aspetto in cucina, okay?- Cole riportò gli occhioni nei suoi e annuì di nuovo impacciato. Ricevette un ultimo bacio e fece come gli era stato detto, mentre l'altro faceva la stessa cosa nel secondo bagno.
Si ritrovarono poco dopo in cucina a finire i buonissimi pancakes di Cole, immersi in un silenzio imbarazzante che il ragazzo non riusciva ad evitare.
Gregory non disse nulla, solo quando ebbero finito sparecchiarono insieme e quando il silenzio stava cominciando a diventare assordante il campanello suonò fastidiosamente nelle loro orecchie.●●●●●●●
❤❤ Tanti bei cuoricini per i miei piccoli che finalmente si stanno dando da fare! ❤❤
State tranquilli tutti e due, prima di Natale vi farò sco- Rdare di essere nati se non vi date una mossa!
Ahah scherzo, Cole è il solito timidone e Gregory sembra si stia lasciando andare... e scusatelo se è un po' represso sessualmente... solo leggermente, eh!Al prossimo capitolo! ❤
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Finally a family
RomanceQuesta è la semplice e tenera storia di una famiglia, di due uomini che hanno deciso di diventare papà e allargare il loro già enorme amore. È anche la storia di un amore che nasce per caso, condiviso da qualcuno con un passato triste, l'altro un pr...