13.

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-La smetti con quella musica infernale? È da pazzi!- sbottò la ragazza, mettendosi le mani tra i capelli castani. Cole le fece il dito medio e alzò ancora di più il volume delle casse, riempiendo la stanza dalle alte e gracchianti note di una vecchia canzone degli AC/DC. La ragazza ricambiò il gesto, per poi buttarsi a peso morto sul letto del rosso e coprirsi il viso con un cuscino.
-Dovresti parlare a tua madre della inaspettata proposta che ti ha fatto quel tizio, al posto di spaccare i timpani a me e a tutto il vicinato!- Gridò, per poi ritornare con la testa sotto al morbido cuscino. Cole stoppò la musica emettendo poi un lamento che esprimeva perfettamente la sua frustrazione -cosa?! Cosa le dico?!- si alzò in piedi dalla sedia davanti alla scrivania su cui teneva il portatile che stava usando -quella sarebbe capace di mandare Eddy in casa di altri pur di tenermi d'occhio!- questa volta fu lui a mettersi le mani tra i capelli.
-Per questo dovresti solo incolpare te stesso! Tua madre fa bene a non fidarsi di te- lo rimproverò l'amica, lanciando il cuscino al suo posto e mettendosi seduta a gambe incrociate. Cole la guardò irritato e in cerca di una risposta per mandarla a quel paese, non la sopportava quando faceva la saccente in quel modo, ma alla fine tutto quello che disse fu: -Io... sto cercando di cambiare ed essere un figlio di cui non dovrebbe sempre sentirsi delusa... ma lei non capisce gli sforzi che sto facendo- rispose infine, risedendosi dov'era prima, con lo sguardo sui suoi piedi. Clare si sentì un po' in colpa per aver detto quelle parole e gli posò una mano sulla spalla -scusa... non volevo dirti quello cose... tu non devi cambiare, devi rimanere te stesso e allo stesso tempo cercare di fare meno il coglione.- Cole la guardò male -eri partita bene...- risero entrambi e Cole non poté che darle ragione, lasciando che quel momento di tristezza svanisse.

-Hai provato a cercarlo su qualche social? Magari è tra gli amici del prof, che, detto tra noi, ha veramente un gran bel pezzo di marito- Disse Clare, mentre entrambi erano dietro la scrivania, davanti al portatile. Cole ridacchiò concordando, -mh no, non ci avevo pensato... ma dubito che riusciremo a trovarlo, non so il suo cognome...- -Per questo devi cercarlo tra gli amici del prof, dammi qua!- spostò le sue mani dalla tastiera e cominciò a trafficare con tutti i tasti, fino a trovare il profilo del professore. Non aveva chissà quali foto, solo una ritraente lui, sembrava un account poco usato. In effetti Mark lo usava solo per comunicare con colleghi o amici.
-Comunque, sarà anche un bel tipo... ma non è un po' vecchio per te?- domandò, mentre era alla ricerca del profilo dell'uomo. Cole guardò il cielo in maniera fintamente sognante -l'amore non ha età!-
-Ceeerto Cole, io credo che quello abbia di meglio da fare piuttosto che andare dietro ad un ragazzino... oh eccolo qui!- Cole ignorò il suo commento e improvvisamente attento guardò l'immagine sullo schermo -Devo ammetterlo, questo Gregory è veramente carino!- -È bellissimo, non carino...- disse l'altro guardando la foto in maniera veramente sognante questa volta. -Oh mio dio, sei veramente stracotto! Guardati, mi ricordi tanto Bambi, quando si innamora e fa il "rincitrullolito"!- rise, ma da sola, perché l'altro era veramente tra i sogni a fissare la foto. [Nel cartone animato, Bambi quando cresce comincia a conoscere l'amore, che appunto lo rende "rincitrullolito", ovvero perso, confuso... come ogni persona innamorata :3]
Cominciò a scorrere le foto, ne trovò altre in cui aveva i capelli un po' più lunghi e mossi ed entrambi concordarono sul fatto che stesse bene, forse meglio, anche così. Poi, dopo poche foto trovò quella ritraente lui e un ragazzo poco più basso, dai capelli biondi e gli occhi azzurri, chiarissimi. A primo impatto non notarono nulla di strano, ma osservandola per più di pochi secondi ci si accorgeva della mano del corvino posata sul fianco del biondo in una stretta non proprio amichevole. Cole sbarrò gli occhi, poi si voltò guardando in quelli dell'amica, che anche lei aveva visto un pizzico di "calore" in quella semplice stretta.
-Non ci posso credere, Clare, sto sognando, oppure quello è suo fratello gemello... non posso crederci!- Clare ridacchiò, -aspetta, non andiamo a conclusioni affrettate, vediamo altre foto- continuò a scorrere e ne trovò altre con quel biondino, altrettanto significative. -Okay, non c'è dubbio, gli piace il cazzo.-
-Ma... ma questo vuole anche dire che è fidanzato e che... oh e andiamo! Mai un po' di felicità!- sbottò, sbattendo la testa sul piano della scrivania mentre Clare se la rideva di gusto, facendogli "Pat pat" sulla schiena.
Effettivamente Cole era sempre stato un po' uno sfigato in amore. Si era sempre e solo innamorato di ragazzi etero, oppure già fidanzati, ebbe solo una relazione che durò molto poco. Insomma, per Clare, Cole era un povero verginello che si faceva le seghe.
-Guarda che non è detto che lo sia ancora, Cole!- quest'ultimo rialzò il capo, sorridendo forzatamente, cercando di essere anche lui un po' più ottimista.
-Scommetto che ha più di venticinque anni... anzi, io gliene do una trentina- disse, riprendendo quel fastidioso discorso per Cole, che fece spallucce -ma che importanza ha? Li porta benissimo!- Clare lo guardò con biasimo, ma lui la precedette, -non smetterà di piacermi solo perché è più grande di me.-
-Ma Cole, non si parla di uno o due anni, si parla di almeno una decina!-
-Lo so... ma mi piace e non posso farci nulla, solo... vorrei solo trovare un modo per poterci parlare, vorrei conoscerlo... e...- -E se invece se ne approfittasse? Che so, metti che capisce che a te piace e lui, tanto per divertirsi, vuole portarti a letto?- Cole ci pensò su, -non mi sembra il tipo... cioè, è stato così gentile la prima volta che l'ho incontrato...- -Non ti conosceva e non sapeva che fossi interessato a lui- disse ovvia l'amica.
-Non mi sembra comunque la persona che lo farebbe...- -Non puoi saperlo, non lo conosci e forse è meglio così... insomma, Cole, non ti sembra di esserti spinto un po' oltre questa volta? Okay che non decidiamo di chi innamorarci, però...- -Senti, io non sto dicendo che se potessi cadrei fra le sue braccia, ma che vorrei conoscerlo a fondo, non m'importa se ha il doppio della mia età... a me piace, molto, e questo sentimento è nato all'improvviso e non mi era mai successo, Clare! La prima volta che l'ho visto non mi aspettavo di certo che poi, da stupido che sono stato, una volta andatomene, avrei pensato a lui praticamente ventiquattro ore su ventiquattro!-

Gregory uscì dalla propria stanza che si trovava al piano di sopra e scese le scale in cerca di Mark, trovandolo in cucina a preparare la cena.
Con un saluto attirò l'attenzione del biondo che si voltò per guardarlo, chiedendogli poi se aveva fame. -un po', grazie, hai un minuto?- gli chiese, ottenendo una risposta positiva. Allora Greg si sedette su una sedia e Mark si appoggiò al piano della cucina, guardandolo curioso.
-Avevo pensato di fare un regalo a Will per mostrarvi la mia infinita e immensa gratitudine ad ospitarmi qui...- -Greg, ma hai fatto già moltissimo! Veramente, non devi preoccuparti di nient'altro se non di goderti questi giorni in pace!- lo interruppe Mark.
Gregory da quando era arrivato a Seattle non aveva fatto altro che comprare cose per il bambino, usando la scusa del "me lo posso permettere, che male c'è?". Addirittura un giorno i due lo trovarono a fare le pulizie di casa come una perfetta casalinga, per non parlare del fatto che aveva persino pagato una bolletta della loro casa.
-Ma aspetta, fammi almeno finire! Vedi... ho chiesto a Cole, il ragazzo che va nella scuola dove insegni, se fosse disponibile per dipingere il muro della cameretta di William... solo che prima volevo avere il tuo consenso.-
Qualche giorno prima Daniel e Mark stavano discutendo sul fatto che avrebbero dovuto svuotare un locale della casa pieno di cianfrusaglie e usarlo per quando Will sarebbe cresciuto. Gregory li aveva ascoltati e tra tutte quelle cose si ricordò anche che sarebbe stata carina una verniciata di un colore vivace su quelle quatto pareti, almeno per non lasciarle bianche, così serie.
-È davvero un'idea molto carina ma, veramente Greg, non devi disturbarti e spendere altro denaro per noi...- -Scherzi? Guarda che lo faccio con piacere e in più, te l'ho detto, voglio ringraziarvi per l'ospitalità!- Mark si arrese e infine gliela diede vinta, chiedendogli di tenerlo al corrente degli orari e dei giorni in cui la cosa si sarebbe evoluta. Gregory, inspiegabilmente felicissimo, si mise poi ad aiutare l'amico a preparare la tavola per quella sera.

Finally a familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora