Se ne stava seduto su una sedia posta vicino al letto ad ascoltare il lento e pesante respiro di sua madre che dormiva profondamente. I capelli rossi, da lei ereditati, ricadevano ondeggianti incorniciandole il viso non più giovane e solcato da qualche ruga, ma anch'esso pieno di lentiggini.
Diede un'occhiata all'orologio da parete e con disapprovazione constatò che erano le tre del pomeriggio passate. Rivolse un ultimo sguardo alla madre, avvicinò il viso al suo e sussurrò: "scusa", cercando di ricacciare indietro tutti i sensi di colpa. Si alzò e si avviò all'uscita della stanza, la percorse, ma prima di uscire una voce debole lo fermò. -Dove vai?- era ciò che Cole voleva evitare a tutti i costi, e restare tutto quel tempo in quella camera di certo non era stato molto furbo. Ma le mancava sua madre e riusciva a vederla solo in quei pochissimi istanti in cui lei dormiva.
Chiuse gli occhi, prese un profondo respiro e si voltò sorridendole -a casa di Clare, studiamo insieme- Clare era una sua cara amica, solitamente quando doveva cercare una scusa nominava lei, a sua madre piaceva e sapeva che era una ragazza con la testa sulla spalle. Ma purtroppo lei, ancora intontita dal sonno, lo guardò sospettosa. Decise che la scusa di studiare con Clare non sarebbe più funzionata. Dannazione.
-Cole, lo so che non è vero, dimmi la verità-.
Cole si avvicinò con sguardo seccato, cercando di mantenere la calma -e tu lo sai, mamma, che non sono più un bambino- disse, sostenendo lo sguardo ora severo della donna. -Cole, per favore, ne abbiamo già parlato...- -Mamma ho diciotto anni! Smettila di tenermi sotto una campana di vetro, sono maturo e so prendere decisioni da solo, so cavarmela, quindi ti prego, smettila!- gridò con tutto il fiato che possedeva, aveva ripetuto le stesse parole che ripeteva da giorni, ma questa volta usò tutta la rabbia repressa da troppo tempo.
Dora, non più sdraiata ma seduta, lo guardò con occhi sgranati e labbra serrate, ora improvvisamente sveglia. Per alcuni secondi nessuno dei due fiatò, si guardavano soltanto in cerca di risposte, finché la donna non abbassò lo sguardo. -Lo sai benissimo perché mi comporto così... non posso permettere che accada di nuovo Cole, non posso- tornò a guardarlo con occhi lucidi e stanchi -non posso- ripeté.
-Mamma...- addolcì il tono, cercando di mantenere la calma -Ti ho già spiegato come sono andate le cose e ti prometto che non accadrà più. Sono abbastanza grande, devi fidarti di me.- -Come posso fidarmi di te dopo quello che hai combinato, Cole? Io ho paura, ho paura che possa succedere di nuovo e che questa volta potresti non avere la stessa fortuna.- Gli occhi rimasero lucidi, le lacrime che Cole temeva di vedere non c'erano, al loro posto c'erano solo due borse violacee sotto agli occhi smeraldini.
Chiuse gli occhi e cercò di autoconvincersi che sua madre aveva ragione. Ma come? Lei non era presente quel giorno, lei lavorava e basta... a volte si chiedeva se sua madre lo conosceva come ogni genitore conosce alla perfezione il proprio figlio. Tornò a guardarla negli occhi e, sapendo di star andando di toccare un ennesimo tasto dolente, parlò.
-Allora permettimi almeno di aiutarti col lavoro. Guarda come sei ridotta, fai turni assurdi, vieni a casa solo per dormire e lavori come un cane tutto il giorno, a volte anche la notte, dammi la possibilità di aiutarti! Posso darti una mano con i debiti come fa Eddy... Insomma, lascia che ti dimostri che di me ti puoi fidare e che sono diventato responsabile!-
La sua famiglia era sempre stata in difficoltà economiche e, dato che ora era abbastanza grande, ciò lo esortava a voler guadagnare qualcosa di più e arrivare a pagarsi i propri interessi o usarli per la casa, in affitto e ancora loro solo grazie a Eddy.
Dora prese un profondo respiro, tanto per sottolineare quanto odiasse parlare di quell'argomento.
-Finiscila Cole, voglio che ti concentri sullo studio e sì, anche durante le vacanze. Al posto di uscire e combinare guai, perché non pensi di più alle cose serie? È così che tu vorresti farmi credere che sei diventato responsabile? Hai idea di quante volte, solo l'anno scorso, la scuola mi abbia chiamato per dirmi che eri finito in mezzo a qualche rissa? Non si possono contare su una mano! Ora, per favore, chiudiamo questa storia una volta per tutte, Cole. Se vuoi uscire, chiama Eddy, lui verrà con te.- Disse ciò con tono deciso e fermo, nessuno avrebbe fatto cambiare idea a quella donna.
Cole si morse a sangue l'interno della guancia per cercare di trattenersi, infine lo lasciò andare e sospirò, arrendendosi. -D'accordo, è vero, ero uno stupido che faceva solo casini ma adesso sono cresciuto e ti dimostrerò che sono diventato maturo!- nemmeno lui era sicuro di quello che stava dicendo, ma era stufo di essere trattato come un bambino. Si fermò qualche secondo per prendere fiato e infine disse: -vado a fare un giro e Eddy verrà con me, così sarai contenta- detto ciò si voltò senza ascoltare eventuali risposte, uscendo definitivamente da quella stanza.
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Finally a family
RomanceQuesta è la semplice e tenera storia di una famiglia, di due uomini che hanno deciso di diventare papà e allargare il loro già enorme amore. È anche la storia di un amore che nasce per caso, condiviso da qualcuno con un passato triste, l'altro un pr...