Scena 28

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Per un secondo, interminabile, non successe niente. Il ragazzo la guardò, le labbra aperte in una smorfia di disprezzo e Lauren fu sicura che se fosse riuscita a vendergli gli occhi, nascosti sotto il cappuccio, sarebbero stati illuminanti da una luce velenosa.

Steve sembrava ancora più sconvolto di prima, quasi preferisse quella visione terrificante alla realtà.

Lauren guardò il ragazzo vicino al muro, aveva tirato fuori una pistola. Perché non provava paura? Perché, anche se il ragazzo le si era avvicinato e le aveva puntato la canna della pistola sulla fronte, Lauren era calma? Una vocina interiore le stava sussurrando che andava tutto bene, che non avrebbe fatto fuoco.

Gli occhi del ragazzo mandarono un lampo azzurro, da sotto il cappuccio. Sembrava indeciso, effettivamente, se sparare o meno. Alla fine sibilò un insulto e ritirò la pistola, appoggiandone il fianco contro la tempia << Arriverà il momento >> mormorò, poi puntò la pistola contro Steve. Lauren si tuffò verso di lui, ancora a terra, in stato confusionale e lo buttò a terra. Il dolore alla spalla tornò a farsi sentire. Steve sembrò riprendersi solo allora ed emise un gemito soffocato. Si guardò intorno come se il colpo di pistola diretto a lui, lo avesse risvegliato da chissà quale incubo. Prese un coltello dalla guaina da dove aveva tirato fuori la spada, prima, e lanciò. Il ragazzo schivò il pugnale e cadde a terra. Steve sollevò Lauren, la prese per una mano e corse. Lauren era evidentemente stordita perché le sembrò di percorrere la distanza che la separava dall'uscita a una velocità troppo alta per qualsiasi essere umano.

Quando riaprì gli occhi era sulle scale dell'ingresso della sala da gioco e seguiva Steve come una furia. Amber, Robin e Jade li fissavano attoniti.

Lauren barcollò e prese fiato. Era successo tutto veramente?

<< Che succede? >> Robin sembrava sconvolto, ma non era certo lui a essersi preso pallottola nella spalla.

<< Volevano uccidere Steve >> borbottò Lauren passandosi una mano sugli occhi, camminando spedita, allontanandosi il più possibile dalla sala da gioco.

<< E cos'è successo? >>

Il taxi si fermò con uno stridio di gomme. Steve e Lauren si guardarono, senza sapere perché e si fiondarono nell'auto.

<< Ragazzi, non potete starci tutti >> protestò l'autista. Quando spostò lo sguardo su Lauren che si teneva distrattamente il braccio ferito, boccheggiò << Ti hanno sparato?! Ragazzi cosa avete combinato? Chiamo la polizia... >>

Robin, seduto accanto all'autista, lo fissò e improvvisamente Lauren capì quanto fosse inquietante quando usava la propria magia. I suoi occhi si illuminarono di una luce blu elettrico, le pupille si contrassero così tanto da scomparire e la sua voce si fece più bassa e convincente.

<< Portaci a casa, per favore >>

Il taxista si voltò e fece partire l'auto, i movimenti meccanici, bruschi, innaturali.

<< Ok, chi di voi due adesso mi spiega cos'è successo? >> chiese Robin, voltandosi e guardando Steve e Lauren, appiccicati l'uno all'altro.

Steve serrò la mandibola, abbassò lo sguardo e poi si mise a fissare la città che correva fuori dal finestrino.

Lauren deglutì << C'erano quegli uomini... Volevano ucciderlo. Io sono tornata indietro per avvisarlo ma siamo rimasti bloccati dentro e ... >>

<< C'è stato uno scontro >> mormorò Steve.

Lauren lo fissò sorpresa. Di colpo capì di non poter dire del mostro, non le sembrava giusto, non nei confronti di Steve. << Sì, e Steve ha battuto quasi tutti e poi, quando ne era rimasto solo uno, è stato disarmato e ... >>

Steve la interruppe di nuovo << E Lauren lo ha messo fuori combattimento >>

Robin guardò Lauren con sospetto << Ed è tutto? >>

<< È tutto >>

<< E come ti sei ferita? >>

Steve si agitò sul sedile del taxi << Per salvarmi, certo. Un proiettile l'ha presa di striscio >>

<< Ok >> Robin sospirò e tornò a guardare la strada davanti a se.

Lauren sentì solo allora la paura farle battere il cuore. Forse non avevano fatto bene a mentire. Forse. E poi c'era la questione di quel ragazzo con il cappuccio che l'aveva risparmiata, ma perché? Lauren era sicura di non conoscerlo, eppure quella voce le era suonata familiare...

<< Tutto bene? >> La voce di Jade la strappò a forza dai suoi pensieri.

Lauren la fissò e abbozzò un sorriso. << Certo >> Mentì.

IL QUINTO INGRANAGGIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora