Appena arrivata a casa, Lauren sentì Amber che confabulava con Robin. Quasi si sentì tradita: era sempre stata lei quella con cui l'altra ragazza borbottava e mormorava.
Jade prese Lauren per un braccio, quello sano, e la spinse dietro il cancello. Lanciò un'occhiata nervosa a Steve e poi guardò Lauren dritta negli occhi, i loro visi che quasi si sfioravano << Sul serio va tutto bene? >>
Lauren sorrise << Sì... Perché? >>
Steve si stava avvicinando a Robin e Amber e Jade gli scoccò un'occhiataccia << Sei sicura che non sia stato lui a sparare? >>
Lauren rise << Jade, fidati. Lui non mi sparerebbe mai >>
Jade annuì, ma lo guardò di nuovo male << Andiamo a sistemare quella ferita? >>
Lauren le sorrise e, insieme, si incamminarono verso la casa. Quando passarono accanto a Robin e Amber, Lauren riuscì a sentire uno stralcio della loro conversazione.
<< Non possiamo tenerlo qui, Robin >> stava mormorando Amber, gesticolando.
<< Perché no, Amber? >>
<< Perché lo cercano >>
<< È per questo che dobbiamo tenerlo qui >>
<< Ma vogliono ucciderlo! Attireremo l'attenzione di quella gente .. >>
<< Lui è un mio amico e mi sento in dovere di aiutarlo e in questo caso ... >>
<< Questa è casa mia, Robin, non tua. Non permetterti di parlarmi come se tutto appartenesse a te! >>
<< Io non mi permetto un bel niente, sto solo dicendo ... >>
Lauren lasciò il fianco di Jade e si intromise nella conversazione. << Scusare ragazzi, so che non è molto cortese, ma ci si può fidare, almeno per il momento. Possiamo discuterne noi quattro dopo cena, per ora lasciamolo entrare e facciamolo riposare. Che sia sicuro o meno, ne ha passate parecchie oggi >>
Amber la fissò e annuì lievemente poi tornò a guardare male Robin.
Lauren intercettò lo sguardo di Steve e gli fece un cenno verso la casa, poi si affrettò dietro Jade.
Lasciarono il ragazzo davanti all'ultima stanza vuota senza dire una parola e andarono al piano terra.
Il bagno era pulitissimo, sempre. Era uno dei grandi misteri di quella casa: sembrava che persone invisibili pulissero, cucinassero, rifacessero i letti, mettessero in ordine e procurassero tutti i soldi di cui c'era bisogno. Le uniche stanze in cui parevano non avere potere, purtroppo erano la biblioteca e la soffitta, ovvero la stanza di Lauren, che toccava a lei riordinare. Non le dava fastidio, anzi, la faceva sentire stranamente utile, anche se quasi mai la biblioteca aveva altri visitatori se non lei.
Jade fece sedere Lauren su uno sgabello e cercò in un armadietto incastrato nella parete il disinfettante e le garze. Lauren si sfilò la felpa con attenzione e rimase con la canottiera blu. Jade si voltò e le guardò la spalla arricciando il naso << Come mai sei ridotta così se erano armati solo di pistole? >>
Lauren fissò il proprio riflesso nello specchio appeso sopra il lavandino, dall'altra parte del bagno: aveva il viso coperto di graffi. L'immagine di quella strana creatura che aveva terrorizzato Steve le balzò alla memoria appena sbatté le palpebre. Scosse la testa. << Si è rotto un vetro, credo. Non ricordo bene >>
Jade annuì e bagnò un panno di spugna nell'acqua tiepida, poi lo passò leggermente sulla spalla di Lauren finché il sangue non fu scomparso.
<< Hai avuto paura? >> chiese a un tratto, buttando nella cesta dei panni sporchi lo straccio.
Lauren sorrise << Forse. Dopo, però. Lì per lì non provavo paura. Pensavo solo che dovevo restare viva >>
Jade appoggiò un secondo panno, bagnato di disinfettante, questa volta, sulla spalla di Lauren che sussultò, avvertendo una fitta lungo tutto il braccio << Oh, come sei coraggiosa >> disse, sarcastica. Le avvolse intorno alla ferita le bende e si allontanò, contemplando il proprio lavoro << Be', non è niente in confronto alle tue opere di ingegneria, ma direi che può bastare >> il sorriso si spense un po' << Sta' attenta >>
<< A cosa? >>
<< A Steve >>
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IL QUINTO INGRANAGGIO
FantasiaIl mondo è popolato da milioni di razze diverse, una di queste è quella dei Derwin, creature pressoché immortali, dotate di poteri incredibili. Esistono centinaia di Derwin, ma la nostra lente d'ingrandimento va a un piccolo gruppo, cinque persone c...