Jade si pentì di aver indossato le ballerine, non per la pioggia, però, quella non la bagnava minimamente, bensì per la comodità pressoché inesistente. Camminare sul pavimento lastricato delle strade, le aveva fatto sentire quasi da subito un gran male ai piedi.
Jade passeggiò tutto il tempo, noncurante della pioggia che non le bagnava i capelli e i vestiti. Guardava ammaliata le mille luci che si affollavano dentro i negozi, dietro le vetrine e anche i suoi occhi brillavano dell'intensità delle lampadine, ogni volta che si posavano su un vestito particolarmente bello. Lo sfarzo della città l'aveva sempre attratta, come una farfalla dalla luce. Tutti quei negozi per persone facoltose che spendevano i loro soldi in cose futili come i gioielli. Essere immortale le faceva capire quanto quelle cose fossero passeggere e destinate a disintegrarsi nel mare del tempo. Tutto era destinato a finire, a parte quelli come lei. E cosi era anche per Lauren, in quel perenne stato di tristezza e apatia. Quelle sfuriate rabbiose, sostituite da risate e battute nel giro di un pugno di ore.
Jade svoltò bruscamente in una stradina senza negozi e costeggiata da case antiche e disabitate. Era così assorta nei propri pensieri da non sentire i passi in fondo alla strada, dietro l'angolo. Appena girò l'angolo, andò a sbattere faccia contro faccia con un ragazzo. Jade si portò una mano al naso dolorante, con un fiume di imprecazioni che le usciva dalle labbra sotto forma di sibili.
<< Oddio, scusa >> mormorò il ragazzo, la voce sicuramente più nasale del normale.
Jade appoggiò una mano al muro e con il dorso dell'altra controllò che non le uscisse del sangue << No... Ehm... Scusami tu >> era così che si diceva, no?
Il ragazzo si avvicinò << Tutto bene? >>
Jade si guardò il dorso della mano con una smorfia. << Sì... tutto bene >>
<< Grazie al cielo! >> sussurrò lui.
Ed era un commento così sciocco, così incredibilmente stupido da dire che Jade alzò lo sguardo per scoccargli un'occhiataccia. Non lo fece mai, perché lui era esattamente il tipo di ragazzo con il quale non ti puoi arrabbiare. Mai.
Aveva un cespuglio di capelli biondo scuro e disordinati, un paio di occhi azzurro chiaro e la pelle pallida. Aveva quel tipo di sorriso capace di far cadere decine di ragazze ai propri piedi senza nemmeno volerlo. Era il tipico ragazzo bello e ingenuo che Jade aveva sempre immaginato al suo fianco, per il resto della sua vita.
<< Spero di non averti fatto male >> disse, con un sorriso che convinse Jade completamente e definitivamente.
<< Non mi hai fatto male >> confermò Jade, sentendo le guance diventare rosse.
<< Io sono Sebastian >> disse il ragazzo, allungando una mano verso di lei.
<< Jade >> gliela prese con calma, sentendo un brivido gelido correrle lungo il braccio e giù per la schiena, fino ai piedi, dove si solidificò in una lastra di ghiaccio che coprì il lastricato, facendoli scivolare entrambi.

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IL QUINTO INGRANAGGIO
FantastikIl mondo è popolato da milioni di razze diverse, una di queste è quella dei Derwin, creature pressoché immortali, dotate di poteri incredibili. Esistono centinaia di Derwin, ma la nostra lente d'ingrandimento va a un piccolo gruppo, cinque persone c...