Quando tutti si furono svegliati, e ci volle un bel po', si diressero verso la fermata del bus.
<< Non avete, che so, un'automobile? >> chiese Robin, frustrato.
<< Be', in realtà non sarebbe male, ma dopo ci sarebbero troppi problemi con la patente ... cose del genere >> rispose Jade, voltandosi appena e guardandolo con la coda dell'occhio.
<< Quindi non sapete guidare un'auto? >> chiese Robin, divertito.
Lauren lo guardò da sopra una spalla con un mezzo sorriso << Non mettere certe idee nella testolina di Jade, potrebbero succedere cose brutte >>
Jade guardò Lauren, cercando di capire cosa stesse succedendo nella sua di testa. La sera prima le aveva urlato contro tutta la rabbia che provava e ora ... Ora scherzava. Amber chiuse il cancello rumorosamente e si avvicinò agli altri tre. Gli acquazzoni dei giorni precedenti avevano lasciato enormi pozze sull'asfalto. Lauren ne calpestò una con uno scarpone, alzando una cascata di schizzi. Non sembrò prestare attenzione ai bordi dei propri jeans, zuppi, e iniziò a canticchiare sovrappensiero, a labbra chiuse. Sapeva di essere stata troppo brusca, la sera prima, ma vedere sempre Amber e Jade litigare l'aveva fatta andare su tutte le furie. Loro, che avevano tutto, erano sempre in lotta, l'una contro l'altra e lei, che non aveva niente? Cosa avrebbe dovuto fare?
Quando l'autobus accostò tutti e quattro salirono e il viaggio fu scandito dagli scossoni dovuti dall'incontro delle ruote con le buche. Nel giro di venti minuti, arrivarono davanti all'arco di pietra che segnava l'entrata alla città e scesero dal tram. Il cielo grigio minacciava pioggia, di nuovo, e i quattro ragazzi si rifugiarono sotto un portico.
<< Ci ritroviamo al solito posto? >> chiese Amber, guardandosi attorno.
Jade annuì. << Credo vagabonderò come un'anima in pena fino all'ora di pranzo >>
<< Va bene. Tieni d'occhio l'orologio, però. Non voglio tornare troppo tardi a casa >> disse Amber, guardando Jade dritta in faccia.
L'altra ragazza le rispose con un sorriso di sfida << E con quale orologio? >>
Lauren sbuffò spazientita e oltrepassò le altre due. << Ci sono orologi ovunque, in giro. Guarda quelli, Jade >>
<< Dove stai andando? >> chiesero all'unisono Jade e Amber.
Lauren si mise il cappuccio della felpa e si infilò le mani in tasca. << Nell'unico posto dove voglio stare, forse?>>
la ragazza si allontanò piano, avvolta in una nebbiolina bassa finché non si confuse con gli altri passanti, una macchia grigia in mezzo ai colori sgargianti degli altri.
Robin si sforzò di distinguerla, ma inutilmente << Dove sta andando? >>
Jade lo guardò e storse le labbra. << In biblioteca. Starebbe lì per il resto della sua esistenza >>
<< Se non fosse per l'orario di chiusura >> mormorò Amber.
Jade si allontanò di qualche passo << Io vado, tu fa vedere a Robin la città >>
La ragazza si incamminò spedita, lasciando Amber a guardarla male e Robin con gli occhi sgranati per il panico.
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IL QUINTO INGRANAGGIO
FantasyIl mondo è popolato da milioni di razze diverse, una di queste è quella dei Derwin, creature pressoché immortali, dotate di poteri incredibili. Esistono centinaia di Derwin, ma la nostra lente d'ingrandimento va a un piccolo gruppo, cinque persone c...