Capitolo 6.

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Salimmo in macchina, noleggiammo gli scii e andammo a sciare.
Dopo varie discese mi fermai poco lontano dalla seggiovia e guardai un gruppo di ragazzi.

<<Proseguiamo?>> mi chiese Andrea, affiancandosi a me.

<<Aspetta, guarda quelle persone...>> risposi, indicandole con un cenno del capo.

Lui si voltò e le osservò per qualche istante, poi tornò a guardarmi.

<<Cos'hanno di strano?>> domandò, non capendo.

<<la ragazza che indossa la tuta rossa...è lei!>> esclamai, senza distogliere lo sguardo.

Ci furono altri istanti di silenzio, poi Andrea mi guardò di nuovo confuso.

<<Lei chi?>> chiese.

<<Possibile che non capisci proprio nulla!? È la ragazza! La cameriera!>>

Mi dava sui nervi quando faceva così.

<<Davvero? Ma quale delle ragazze?>> disse cercando di vedere il viso di tutte.

<<Giubbino rosso, a destra.>>

<<Sicuro? A me non sembra lei.>> rispose spostandosi lateralmente per vederle meglio.

<<Riconoscerei i suoi occhi verdi tra mille.>> affermai, sorridendo.

<<Se lo dici tu...>> disse allontanandosi ancora, arrivando quasi al centro della pista.

Mentre cercava di guardare meglio quelle persone, una ragazza che stava sciando gli andó contro e entrambi caddero a terra. Non riuscii a trattenere le risate.

<<Ma qui c'è l'abitudine di scontrarsi con gli altri!?>> gridò lui innervosito, mentre cercava di rialzarsi.

<<Come se fosse colpa mia! La prossima volta evita di metterti al centro della pista magari!>> ribattè lei che era già riuscita a tornare in piedi e stava cercando di recuperare la rachetta finita vicino a lui.

Andrea la prese e, dopo essersi rialzato, fece per ridargliela.

<<Senti, non è colpa mia se...>> inizió, per poi bloccarsi.

Porgendo il "bastoncino" alla ragazza si guardarono negli occhi e la scena fù praticamente uguale a quella tra me e la cameriera della pizzeria.

Entrambi abbassarono velocemente lo sguardo, imbarazzati.

<<Cioè...ehm...volevo dire che mi dispiace...ero distratto>> disse, balbettando.

<<Ah...ehm...Ma no! Figurati!>> rispose lei diventando completamente rossa in viso e abbozzando un sorrisetto.

Osservai la scena da lontano e, solo quando vidi la ragazza andarsene, mi avvicinai a lui.

<<Colpo di fulmine?>> dissi ridendo, citando la frase pronunciata da lui nel locale.

<<Già...>> rispose continuando a seguirla con lo sguardo.

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