Capitolo 47. Don't leave me alone.

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Claudia's pov

Incrociai Giovanni in corridoio, ma solo quando fu più vicino notai le lacrime che gli scorrevano lungo le guance. Lo fermai poggiandogli una mano sulla spalla.

<<Giova...cos'hai?>> domandai teneramente.

Lui alzò lo sguardo e mi fisso negli occhi per qualche istante, poi se ne andò. Senza dire nulla.
Preoccupata mi precipitai nella stanza di Andrea e spalancai la porta. Subito vidi Nicole seduta sul letto, in lacrime. 

<<Nicole, che è successo?>> chiesi sedendomi accanto a lei.

<<L'ho lasciato...>> rispose singhiozzando e coprendosi naso e bocca con una mano.

Cosa? Perché? Eppure sembravano così innamorati. 

<<Perchè? Che ha fatto?>> domandai sorpresa.

Mi spiegò tutto nei minimi dettagli. Mi dispiaceva per Nicole, ma ancora di più per Giovanni. Lui teneva moltissimo a lei, la amava da impazzire. Dev'essere stata davvero una batosta. 

<<E ora? Dov'è andato?>> le chiesi, ancora confusa.

<<Non ne ho idea...>> disse lei sospirando.

<<...e non voglio saperlo.>> aggiunse alzandosi in piedi.

Giovanni's pov

Restai per due lunghi giorni fuori da quell'ospedale, senza andare mai via. Per tutto il giorno e tutta la notte. Quando le ragazze uscivano dall'ospedale non mi calcolavano. Solo Claudia una volta si avvicinò per convincermi a tornare a casa. La ringraziai per essersi preoccupata per me, ma non la ascoltai. Avevo deciso che sarei restato li finché Andrea non si fosse svegliato, poi gli avrei chiesto di tornare in Trentino. Ovviamente non sarei mai partito senza lui.
Non avevo un posto dove andare e di certo non sarei tornato da Nicole.
La mia auto era dal meccanico e avevo speso tutti i soldi che avevo con me per ripararla, non potevo permettermi neanche di prendere una stanza in un albergo.

Claudia's pov 

Giovanni mi faceva tenerezza. Restava solo al freddo per ore intere, aspettando non so bene cosa. Probabilmente attendeva solo che Andrea si svegliasse. Cercai di convincere Nicole ad andare ad aiutarlo, ma lei si sentiva in colpa e pensava che vedendola avrebbe reagito male. Durante la notte, dopo due giorni dall'accaduto, ci fu una bufera ancora più forte di quella di poco tempo prima.  Immediatamente mi ricordai di Giovanni, ma quel mio pensiero venne scacciato quasi immediatamente. Sentii dei rumori alle mie spalle e voltandomi vidi Andrea muovere un braccio. Mi avvicinai velocemente al letto e gli presi la mano, intrecciando le nostre dita.

<<A-amore....>> sussurrai mentre i miei occhi cominciavano a farsi lucidi.

<<Claudia...>> disse lui allo stesso modo, strizzando gli occhi per la luce eccessiva e stringendo più forte la mano intrecciata alla mia.

Sorrisi mentre numerose lacrime mi scorrevano lungo il viso e, singhiozzando, lo abbracciai fortissimo.

<<Hey, sta tranquilla...sono qui, sto bene.>> mi rincuorò sorridendo e stringendomi a se.

<<Mi sei mancato così tanto...>> affermai singhiozzando e poggiando la mia testa sul suo petto.

Senza rispondere mi accarezzò i capelli.

In quel momento entrò Nicole e, vedendo Andrea sveglio, chiamò subito un dottore.

Lo visitarono per qualche minuto, poi ci riferirono che stava definitivamente bene e presto sarebbe potuto uscire dall'ospedale.

Andrea's pov

I medici mi domandarono se ricordavo il mio incidente, o comunque la festa.
Purtroppo non tutto era chiaro nella mia mente. L'unica cosa che sapevo era che avevo litigato con Giovanni, poi non ricordavo nient'altro.

Furono le ragazze a raccontarmi dell'incidente e dei giorni successivi.

Claudia, in un momento in cui nella stanza eravamo presenti solo io e lei, mi raccontò anche quello che era successo tra Nicole e Giovanni.

Ammetto che per un istante dubitai delle sue parole. Non perché non mi fidassi della mia ragazza, ma quei due erano pazzi l'uno dell'altra, non riuscivo a credere che la loro relazione potesse essere tanto cambiata in poche settimane.

~INoob~  ||Winter|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora