Capitolo 15.

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Tornai in hotel e salii le scale fino al nostro piano, ma prima di entrare nella mia stanza sentii le voci di Claudia e Andrea venire dall'interno. Sapevo di essere ancora leggermente scosso e preferii evitare che loro potessero accorgersi di un mio eventuale strano comportamento.

Tornai al piano terra e lasciai le pizze alla reception, chiedendo alla ragazza dietro il bancone di portarle nella mia camera. Poco dopo, appena uscii dalla palazzina, telefonai ad Andrea. 

Fortunatamente rispose subito.

<<Giova dove sei? Saresti dovuto tornare circa un'ora fa.>> disse immediatamente, senza neanche darmi il tempo di parlare.

<<Ho deciso di restare con Nicole al locale. Torno con lei appena finisce il turno.>> risposi, tranquillamente.

<<Va bene...>> continuò, poco convinto.

<<Le vostre pizze le ho lasciate alla receptionist, ve le porterà lei tra poco.>> aggiunsi poi, informandolo.

<<D'accordo. Ci vediamo dopo allora.>> 

<<Si, a dopo.>> conclusi, riattaccando.

Per il resto della serata passeggiai e alle dieci in punto tornai al ristorante per accompagnare Nicole a casa. In macchina non parlammo. Sembrava preoccupata. Temevo avesse visto quello che aveva fatto Jacopo, ma non le domandai comunque nulla.

Arrivati davanti casa sua l'accompagnai fino alla porta.

<<Allora...ci vediamo domani.>> dissi, leggermente titubante.

Mi avvicinai per darle un bacio ma lei si spostò.

Quella reazione mi lasciò spiazzato.

<<Cosa c'è? Qualcosa non va?>> domandai preoccupato, guardandola negli occhi.

Sospirò, spostando lo sguardo altrove.

<<No, nulla...>> rispose, insicura.

Mi baciò ed entrò in casa, senza aggiungere altro.

Restai per alcuni minuti davanti all'entrata della casa. 

Pensai di suonare e di raccontarle tutto, ma lasciai perdere. Non volevo metterla in pericolo, preferivo risolvere da solo questa situazione anche se riguardava più lei che me.

Tornai in hotel e, all'entrata, incontrai Claudia. Ci salutammo, dandoci la buonanotte.

<<Grazie per averci preso le pizze!>> esclamò, prima di uscire dalla hall.

Le sorrisi e proseguii verso la camera.

Appena entrai salutai Andrea, intento a guardare la televisione.

Parlammo delle nostre serate e io fui costretto a mentire su tutto, ovviamente. 

Dopo una o due ore in cui guardammo un film, ci addormentammo entrambi. 

Il mattino seguente, appena aprii gli occhi, vidi Andrea davanti alla porta. Parlava con qualcuno in corridoio. Mi alzai dal letto, stiracchiandomi e sbadigliando. Avvicinandomi all, ingresso, mi accorsi che quelle con cui dialogava erano Claudia e Nicole. Tutti e tre, notandomi, si voltarono verso di me e smisero di parlare.

<<Buongiorno. Come mai già qui?>> chiesi ridendo.

Nessuno dei tre rispose, continuarono a fissarmi.

<<Si può sapere cosa avete?>> domandai, confuso.

Nicole entrò nella stanza e mi diede uno schiaffo sulla guancia.

<<Sei impazzita!?>> esclamai, portando una mano sul punto dolorante.

Solo in quel momento notai i suoi occhi colmi di lacrime.

<<Quando avevi intensione di dirmi che Jacopo ti ha minacciato con un coltello dicendoti che non dovevi più stare con me!?>> affermò, con voce accusatoria.

Restai senza parole, con la bocca semi aperta. Come l'aveva scoperto?

<<È vero che ha provato ad ucciderti?>> continuò, con voce tremante.

Continuai a non rispondere, non sapevo cosa dire.

<<Come hai fatto a...>> iniziai, insicuro.

<<Una mia collega ha visto tutto dall'interno...perché non ce ne hai parlato Giova?>> chiese poi.

<<Nicole...io...>> provai a spiegare.

Prima che potessi aggiungere altro lei mi abbracciò, ma io non ricambiai. Ero ancora confuso.

Andrea si sedette sul suo letto stringendo i denti, quasi come se si stesse trattenendo dal dire o fare qualcosa.

<<Uno di questi giorni ti farai ammazzare!>> mi gridò contro poi.

<<Cosa avrei dovuto fare scusa?! Sono stufo di ignorarlo!>> alzai anch'io la voce, staccandomi dalla mia ragazza e avvicinandomi. 

<<Giova, se incontri quello senza i suoi amici ti massacra!>> rispose lui alzandosi in piedi e urlando ancora di più.

<<E che mi ammazzasse allora, non accetterò mai di lasciare Nicole solo perchè lui è un deficiente!>> ribattei, esasperato.

Claudia vide che Nicole aveva riniziato a piangere e aveva fermato Andrea prima che potesse ribattere.

<<Parlatene un'altra volta per favore...ora non è il momento...>> disse voltandosi verso l'amica.

Guardai la mia fidanzata, rattristandomi. Mi avvicinai subito a lei, provando a rassicurarla. La abbracciai, lasciando che incastrasse il suo viso nell'incavo del mio collo.

<<Jacopo è un pazzo è ho paura che possa farti del male...>> affermò, singhiozzando e stringendosi a me.

<<Vedrai che andrà tutto bene, non mi succederà nulla...>> le risposi, accarezzandole i capelli.

Presi il suo viso tra le mie mani con molta delicatezza e le baciai la fronte.

Quando ci staccammo Claudia decise di riaccompagnarla a casa.

~INoob~  ||Winter|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora