Capitolo 27.

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Quando fù davanti all'entrata Claudia lo fermó.

<<Hey, dove stai andando?>> chiese, inclinando il capo e cercando di guardarlo negli occhi, fissi sul pavimento.

<<Devo partire immediatamente.>> rispose il ragazzo freddamente, senza sollevare lo sguardo.

<<Perchè? È successo qualcosa?>>  domandò a quel punto Nicole, voltandosi verso di me.

Io scrollai il capo, facendole capire che non c'entravo niente con la questione.

Andrea spiegó velocemente quello che gli avevo detto poco prima e uscí fuori dal bar seguito dalla fidanzata.
Nicole e io ci guardammo preoccupati.

Andrea's pov

Correvo verso l'albergo. Non potevo crderci, perchè proprio mia madre?
Mi scese una lacrima lungo la guancia, forse per colpa dell'ansia...o della paura. Paura. Paura di perdere la persona a me più cara. Paura di non poterla vedere un'ultima volta, prima che sparisse per sempre. Forse stavo esagerando, dopotutto sapevo solo quello che mi aveva detto Giovanni e nient'altro. Magari mi stavo preoccupando senza motivo e ora lei era già a casa. Arrivai davanti all'entrata e presi il cellulare, volevo saperne di più. Chiamai mio padre.

Claudia's pov

Corsi dietro ad Andrea, fino ad arrivare davanti all'albergo. Lo vidi prendere il telefono per chiamare qualcuno e mi avvicinai per ascoltare la telefonata.
Non sentii granchè di quello che gli dissero e dal suo viso non riuscii a intuire nulla. Aveva una strana espressione, mista tra preoccupazione, ansia, tristezza e solievo. Forse aveva avuto una buona notizia. Chiuse la chiamata e si precipitó nell'edificio, non facendo caso a me. Mentre seguivo i suoi movimenti, Nicole e Giovanni mi raggiunsero correndo.

<<Cosa ci siamo persi?>> domandò il ragazzo, cercando di riprendere fiato.

Non mi ero accorta di essere andata tanto veloce.

<<Ha telefonato a qualcuno...>> spiego, voltandomi verso di loro.

<<E cosa si sono detti?>> domandò Nicole, anche lei con il respiro affannoso.

<<Non sono riuscita a capirlo ma sembra che l'abbia tranquillizzato.>> affermai, scrollando le spalle.

<<Quindi...buone notizie.>> esordì allora la ragazza, sorridendo.

<<Speriamo...>> sussurrai, serrando le labbra.

Giovanni intervenne.

<<Venite, andiamo a chiederglielo di persona.>> propose, avvicinandosi alla porta e tenendola aperta per farci entrare.

Tutti e tre salimmo le scale ed entrammo nella stanza. Andrea stava gettando i vestiti in valigia con noncuranza, senza neanche ripiegarli.

Ci sentì entrare, ma non ci degno di uno sguardo.

<<Prendi il treno o preferisci che ti riaccompagni io con l'auto?>> chiese allora Giova, avvicinandosi all'amico.

<<Il treno va benissimo.>> disse senza alzare gli occhi su di noi e continuandó a fare le valige.

Lo guardai in silenzio. Non volevo che se ne andasse ma in quel momento la cosa più importante era sua madre e non dovevo fermarlo.

Hola! Sono a Milano (a fatturare) e resteró qui fino a lunedí, quindi non sono sicura di poter postare i capitoli. Se non riusciró a pubblicare cercheró di recuperare durante la prossima settimana. Sorry. =P

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