Capitolo 14.

539 55 7
                                    

Uscii dalla pizzeria, avvicinandomi alla mia macchina.

Prima che potessi entrare nella vettura, Jacopo mi fermò.

<<Dove credi di andare? Io e te dobbiamo fare un bel discorso.>> disse, con un sorrisetto insolente sul volto.

<<Sentiamo, di cosa dovremmo parlare?>> risposi, roteando gli occhi.

<<Devi stare alla larga da Nicole, lei è mia ok!?>> esclamò, alzando la voce.

Ridacchiai, scuotendo il capo sconsolato.

<<Ma ti senti quando parli!? Io, che sono il suo fidanzato, dovrei starle lontano!?>> affermai, facendogli notare l'assurdità della cosa.

Si sentì preso in giro e umiliato. Mi fulminò con lo sguardo, stringendo i pugni.

<<Prova solo a baciarla un'altra volta e puoi ritenerti morto.>> proseguì, minacciandomi.

Sospirai profondamente con fare annoiato.

<<Quando non sai come ribattere, passi alle minacce. Sei patetico.>> ribattei, con aria schifata.

<<E ora, se non ti dispiace, andrei a casa. Non vorrei mai che le pizze si raffreddassero.>> conclusi, passandogli accanto e allontanandomi.

<<La discussione non è terminata.>> gridò lui,voltandomi bruscamente nella sua direzione.

<<Perchè, era iniziata? Fino ad ora ho sentito solo parole a vanvera.>> dissi, sfottendolo ancora.

Lo vidi stringere i pugni con ancora più forza e digrignare i denti per la rabbia. 

<<Tu non sai a cosa vai incontro! Stai scherzando con il fuoco!>> mi gridò contro, dandomi uno spintone.

<<Non ho paura di te.>> ribattei con aria di sfida.

<<Sbagli! Dovresti averne eccome...>> continuò lui impugnando un coltello e estraendolo leggermente dalla tasca del giubbotto.

Inizialmente restai spiazzato nel vedere l'arma, ma poi mi feci coraggio. Vedere un coltello nelle sue mani mi terrorizzava, ma non volevo fare la figura del vigliacco.

<<No, mi dispiace. Neanche sapendo che hai un coltello ho timore di te.>> affermai con indifferenza, scuotendo il capo.

Aprii la portiera della mia auto, poggiando i cartoni delle pizze sui sedili posteriori.

<<Ah, e se proprio vuoi saperlo io e Nicole siamo andati a letto insieme ieri sera.>> aggiunsi, chiudendo lo sportello.

A quel punto non ci vide più dalla rabbia. 

<<Io ti ammazzo!>> mi gridò, avvicinandosi infuriato e cercando di accoltellarmi.

Fortunatamente i suoi amici intervennero in tempo. Lo bloccarono, togliendogli il coltello dalle mani.

<<Ci rincontreremo e non ci saranno loro a fermarmi!>> urlò il ragazzo, prima che gli altri lo costringessero ad entrare in un auto.

<<Non vedo l'ora!>> dissi, con voce ancora più alta.

Andarono via. Tirai un sospiro di sollievo, per un momento avevo pensato che mi avrebbe ucciso davvero. Mi guardai intorno, accertandomi che nessuno avesse visto ciò che era successo. Salii in macchina e mi avviai verso l'hotel.

Questo episodio sarebbe rimasto segreto, i miei amici non dovevano assolutamente venire a conoscenza di tutto questo.

~INoob~  ||Winter|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora