Capitolo 13.

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Il giorno dopo ci svegliammo presto e invitammo Nicole e Claudia a sciare con noi, come deciso. Ovviamente accettarono. Passammo la mattinata tutti insieme e il pomeriggio mangiammo i panini che avevano preparato le ragazze.
Mentre stavamo tranquillamente pranzando vidi avvicinarsi un ragazzo.

<<No...ti prego...>> sussuró Nicole, notandolo e voltandosi dalla parte opposta a lui. Sembrava volesse evitarlo.

Nessuno di noi tre capì il perchè del suo comportamento.

Solo quando fu praticamente davanti a noi lo riconobbi, era Jacopo.

<<Ciao piccola!>> disse avvicinandosi a lei, senza fare caso a noi.

La ragazza si voltò con fare annoiato, alzando gli occhi al cielo.

<<Ti ho già detto mille volte di non chiamarmi così.>> rispose lei, alterandosi.

<<Perchè?>> domandò con un mugolio.

Intervenni, infastidito.

<<Perchè si da il caso che sia la mia fidanzata.>> affermai, con freddezza. 

Lui si voltò verso di me, come se fino a quel momento non fossi presente. Mi osservò per qualche istante, storcendo il naso e guardandomi con un espressione schifata.

<<Nicole...metterti addirittura con questo qui...mi deludi.>> esclamò, tornando a guardare la ragazza.

<<Almeno io ho un cervello, al contrario tuo.>> risposi, come se quelle parole fossero uscite dalla mia bocca involontariamente.

Sbatté un pugno sul tavolo con violenza.

<<Prova a ripeterlo ancora una volta.>> disse, con aria di sfida. 

Mi alzai in piedi. Se credeva che con quel gesto mi avesse intimorito si sbagliava alla grande.

<<Anche mille se serve.>> affermai, incenerendolo con lo sguardo.

<<Per favore, finitela!>> intervenne Nicole, prima che il tutto sfociasse in una lite o, addirittura in una rissa.

Entrambi la guardammo. 

Capii che lei aveva ragione, non valeva la pena litigare. 

Tornai a sedere, ignorando la sua espressione divertita.

<<Ti fai dare gli ordini dalla fidanzatina eh? Che vigliacco!>> disse, ridendo e allontanandosi.

<<Che cretino.>> iniziò Claudia, quando ormai era troppo distante per sentirci.

<<Hai fatto bene a non rispondergli.>> continuò Andrea, tornando a mangiare.

Nicole si avvicino a me e sottovoce mi disse di non ascoltarlo, ero perfetto così. Le sorrisi e ripresi anch'io il mio panino.
Finito di pranzare prendemmo gli sci e tornammo verso l'auto. 

Mentre camminavamo, chiacchierando e ridendo, riuscii ad allontanarmi dal gruppo senza che gli altri se ne accorgessero. Poggiai la attrezzatura, stando attento a non far rumore, e lanciai una palla di neve ad Andrea. Lui, credendo che fosse stata Claudia, ne tirò un'altra contro la fidanzata. Scatenai una vera e propria battaglia che terminò solo dopo che fummo tutti e quattro zuppi e ricoperti di neve. 

Arrivammo davanti all'hotel e invitammo le ragazze a venire un po' in camera con noi.

Mentre camminavamo per il corridoio Nicole, improvvisamente, si fermò.

<<Hey, qualcosa non va?>> le domandò Claudia, mentre tutti e tre ci voltammo verso di lei.

<<No no, tutto bene. Volevo solo chiedervi: quando ripartirete?>> domandò, guardando me e Andrea.

<<Tra circa dieci giorni, perchè?>> risposi, aggrottando le sopracciglia.

<<Ho appena ricordato che tra qualche giorno un locale di un paese poco lontano dal nostro organizzerà una festa. Dicono che sia davvero una figata, ci andiamo tutti insieme?>> propose entusiasta, sorridendo.

<<Si dai, ci divertiremo.>> risposi subito, convinto. 

Vidi Andrea un po' titubante, ma poi anche lui diede il suo consenso.

Entrammo nella stanza e, mentre Andrea e Claudia si misero a chiacchierare, io e Nicole ci sdraiammo sul mio letto e ci addormentammo, restando abbracciati per tutto il tempo.

Verso le sette Nicole dovette andare a lavoro e io decisi di accompagnarla.
Oltretutto Andrea e Claudia mi avevamo chiesto di comprare due pizze e di portarle in stanza, quindi sarei comunque dovuto andare in pizzeria.

Mentre camminavamo in direzione dell'entrata, notai un gruppo di ragazzi vicino alla porta. 

Uno di loro si avvicinò a noi.

<<Ma guarda un po' chi si rivede, Nicole e il suo schiavetto.>> disse il tipo, ridacchiando.

Ancora lui, Jacopo. Quel ragazzo iniziava davvero a darmi sui nervi.

<<Non sei divertente.>> rispose senza voltarsi verso di lui, ignorandolo.

<<Se vuoi cambiare idea e lasciare questo sfigato io sono ancora disponibile.>> affermò il ragazzo, sorridendo maliziosamente.

<<No, grazie. Va benissimo così.>> commentò aprendo la porta.

Entrambi entrammo dentro il locale.

Ordinai le due pizze e, appena furono pronte, mi avviai verso l'ingresso. 

Passando tra i tavoli notai Nicole intenta a servire dei clienti e la salutai con un gesto della mano. Ricambio subito, sorridendomi.

Uscii dal ristorante.

~INoob~  ||Winter|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora