~INoob~ ||Winter||

Capitolo 36. Never Alone.

Mentre Claudia continuava a gridare il suo nome sentii una voce alle mie spalle.

Nicole's pov

<<...cazzo...che male alla testa...>> sussurrai toccandomi il taglio che avevo sulla fronte, da cui colava molto sangue.

Mi guardai intorno e vidi Claudia accanto ad Andrea. Piangeva disperatamente. Feci per uscire dall'auto ma sentii qualcuno singhiozzare dal sedile anteriore. Mi avvicinai allo schienale e lo vidi, con le mani tra i capelli e il viso bagnato dalle lacrime.

<<A-amore...>> sussurrai cercando di vederlo in volto.

Passai attraverso lo spazio che c'era tra i due sedile anteriori e mi sedetti accanto a lui. Vedendolo disperato, i miei occhi divennero automaticamente lucidi.
Rimasi li a fissarlo per un po', trattenendo le lacrime. Notai il pezzo di vetro conficcato nel suo stomaco e spalancai occhi e bocca.

<<Porca puttana...>> affermai con un filo di voce, toccando la sua felpa imbrattata di sangue e guardando fuori dall'auto, cercando di capire se Claudia fosse riuscita a svegliare Andrea.
Giova cominciò improvvisamente  a respirare affannosamente, la ferita stava peggiorando. Grondava di sangue.

Giovanni's pov

<<Tieni duro Giovanni...>> sussurrò trattenendo i singhiozzi, vedendomi diventare particolarmente pallido.

Aveva capito che stavo soffrendo ma non sapeva che quello che più mi faceva star male era il senso di colpa e il vedere Andrea in quelle condizioni...

<<È stata colpa mia!...se solo non avessi litigato con Jacopo tutto questo non sarebbe successo!...>> escalmai con gli occhi lucidi e respirando affannosamente.

<<Ora devi solo pensare a non mollare...>> rispose cercando di bloccare il sangue con le mani.
Nel mentre Claudia tornò correndo verso l'auto.

<<Dobbiamo chiamare i soccorsi, Andrea non si sveglia!>> disse ancora piangendo e tremando.

<<Merda! Che cazzo facciamo?...>> chiese Nicole, nel panico.

Mi voltai verso il mio amico. Volevo uscire, andare da lui e aiutarlo ma se non avevo la forza di parlare, figuriamoci di camminare.
Guardai Claudia e Nicole che cercavano di trovare una soluzione. Non potevo restare li, a piangere e a girarmi i pollici. Con tutta la forza che avevo aprii lo sportello della macchina e uscii dall'auto, appogiandomi al tettuccio per evitare di cadere.