Capitolo 4.

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Vidi la ragazza diventare rossa in viso e distolsi lo sguardo per non farla sentire ancora più in imbarazzo.
Finimmo di raccogliere gli oggetti da terra e io tornai al tavolo senza neanche entrare in bagno.

<<Oggi non te ne va bene una!>>commentó Andrea, ridendo.

Non risposi, stavo ancora pensando ai suoi bellissimi occhi.

<<Giovanni, ci sei?>> disse allora lui, agitando la mano davanti ai miei occhi.

<<...si scusa, dicevi?>> risposi, scuotendo il capo.

<<Si puó sapere a cosa stavi pensando?>> domandò, incrociando le braccia sotto il petto.

<<A lei...>>

<<Lei chi?>>

<<La cameriera.>>

Inizió a ridere.

<<Cos'è, hai avuto un colpo di fulmine?>> esclamò, prendendomi in giro.

<<Esatto!>> esclamai, entusiasta.

<<Ha degli occhi bellissimi, e poi quei capelli, quel viso...>> aggiunsi immergendomi nei miei sogni.

<<Si, magari torna tra noi ora.>> continuò Andrea, schioccando le dita davanti alla mia faccia.

...

Quando calò la sera, fummo costretti ad incamminarci subito verso l'albergo. Eravamo consapevoli di essere piuttosto lontani e percorrere tutta quella strada di notte non era il massimo. Non conoscevamo bene il posto, e di certo non volevamo ne perderci ne finire in qualche strada poco sicura.

Per tutta la durata del tragitto non parlammo molto. Ero piuttosto giù di morale, sapendo che molto probabilmente non avrei più rivisto quella ragazza.

Almeno, fortunatamente, non ci furono inconvenienti. Arrivammo in hotel verso le undici, come avevamo previsto.

Dopo essere tornati nella camera mi sdraiai sul letto, pensando ancora a lei.

<<Non vorrai mica passare tutta la vacanza a deprimerti, spero.>> affermò Andrea guardandomi e ridacchiando.

Non risposi a parole, semplicemente sospirai.

Lui roteò gli occhi e si avvicinò alla sua valigia,  prendendo il pigiama e indossandolo.

Feci lo stesso.

Entrambi ci infilammo sotto le coperte e, dopo aver parlato per un po', ci addormentammo.

...

Durante la notte mi svegliai varie volte, avevo quella ragazza impressa nella mente e non riuscivo a dimenticarla.
Dormii per pochissime ore e, il mattino seguente, mi alzai dal letto alle sette, preparandomi subito per andare a sciare.

Visto che dovevo comunque aspettare che Andrea si svegliasse, decisi di approfittarne per fare una passeggiata nei dintorni.

Uscii dall'albergo e ripercorsi la strada fatta il giorno precedente, arrivando davanti alla pizzeria.

Ovviamente era chiusa, ma rimasi seduto su di una pachina li davanti, ad osservare l'ingresso.

Non successe assolutamente nulla.

Guardai l'orologio, erano le 9 e gli impianti sciistici stavano aprendo. Decisi di tornare in hotel, sperando che Andrea fosse sveglio.

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