Capitolo 19.

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Mi sedetti su una panchina, aspettando. Il treno arrivò puntuale, ma io non salii. Lo guardai arrivare, aprire le porte, far salire quelle poche persone che lo attendevano e sfrecciare via. Non sapevo neanch'io cosa mi avesse trattenuto dal partire, semplicemente non era quello che realmente volevo. Mi resi conto di essermi arrabbiato senza motivo, prendendomela con Giovanni, che in realtà non aveva nessuna colpa. Presi la valigia e corsi fuori dalla stazione, chiamando subito un taxi. Non tornai in hotel, preferii andare da Claudia, volevo sapere di più su quel bacio. Bussai alla porta e lei venne ad aprirmi, aveva gli occhi rossi e un fazzoletto in mano.

<<Hey, volevo...>> Iniziai. Non feci in tempo a finire la frase che mi abbracció fortissimo.

Mi invitó dentro, mi spiegó l'accaduto, capii che avevo sbagliato e la perdonai.

Ho davvero avuto paura di perderti Andrea...>> disse lei, abbassando lo sguardo. Le accarezzai il viso e le lasciai un leggero bacio sulle labbra.

<<Tu non mi perderai mai. Io sarò sempre qui con te.>> le risposi, sulle sue labbra.

Appena ci staccammo sorrise.

Subito dopo pensai ad alta voce.

<<E ora come faccio a tornare in hotel?...>> sussurrai, passandomi una mano sul viso.

<<Perchè? Non ricordi la strada?>> chiese la ragazza, ridendo.

<<No, è che ho litigato con Giovanni e...ho fatto una cazzata...>> mugulai, imbarazzato.

<<Cioè?...>> domandò lei, confusa.

<<L'ho insultato e... e gli ho detto che se Jacopo l'avesse ucciso ora saremmo tutti più felici...>> rispose, parlando velocemente e abbassando lo sguardo.

Lei strabuzzò gli occhi, sconvolta.

<<Ma sei scemo? Devi andare a chiedergli scusa!>> mi ordinò subito, fissandomi negli occhi.

<<Lo so! Ma...>> iniziai, titubante.

Claudia mi interruppe subito.

<<Andrea, conosci Giovanni meglio di me...sai bene che è una persona piuttosto sensibile su certe cose...>>

La guardai negli occhi per qualche istante, poi presi una decisione.

<<Hai ragione, vado da lui.>> affermai convinto, alzandomi in piedi.

Uscii dalla casa e tornai in albergo.
Arrivai fino alla nostra stanza, bloccandomi davanti alla entrata.

Sentii dei rumori provenire dall'interno, così avvicinai l'orecchio alla porta.

Erano dei singhiozzi...
Giovanni stava piangendo per colpa mia...

Giovanni pov

Andrea prese la valigia e uscí.
Scivolai sulla parate alle mie spalle, sedendomi a terra. Poggiai entrambe le mani dietro il mio collo e la testa contro il muro, porgendo i gomiti in avanti.

Chiusi gli occhi e respirai profondamente, cercando di trattenere le lacrime.

Non avevo idea di cosa gli fosse accaduto ma non riuscivo a capire il perchè di quelle parole, cosa avevo fatto di male? Rimasi seduto sul pavimento per molto tempo, rivivendo la scena accaduta qualche giorno prima. Il coltello, le minaccie, i suoi amici... Perchè tutto questo stava accadendo a me? Dove avevo sbagliato? Io volevo solo una vita felice con la ragazza che amavo e con i miei amici. Era chiedere troppo?

Senza rendermene conto iniziai a singhiozzare. 

~INoob~  ||Winter|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora