Capitolo 33.

468 49 13
                                    

Andrea continuava a fissarmi e Claudia, seduta vicino a lui, osservava la scena terrorizzata. La ragazza si voltó verso il fidanzato e, scuotendolo, lo riportó alla realtà.

Andrea's pov

Notai che improvvisamente era calato il silenzio e molta gente si era avvicinata ad un ragazzo. Osservando meglio la scena capii ció che stava accadendo. Claudia aveva ragione, Jacopo stava davvero provando ad uccidere Giovanni! Rimasi li, pietrificato. Cosa dovevo fare? Senza dubbio dovevo aiutarlo! Volevo andare da lui e fermare Jacopo ma qualcosa mi bloccava. Avevo paura.

Giovanni's pov

<<Andrea! Andrea fa qualcosa!>> gridò improvvisamente Claudia, strattondandolo per un braccio.

Finalmente il ragazzo si alzó dalla sedie e venne velocemente verso di noi. Si avvicinó a Jacopo e si scaglio contro di lui, colpendo con un altro pugno dritto sul naso, ancora dolorante. Finalmente staccó le mani dal mio collo. Quel pazzo venne bloccato dai ragazzi che erano li e io mi sedetti a terra tossendo e cercando di riprendere fiato. Andrea si abbassó alla mia altezza.

<<Giovanni! Stai bene?>> mi domandò subito, osservandomi preoccupato.

Annuii socchiudendo gli occhi e toccandomi il collo. Mi aiutó ad alzarmi. Nicole mi corse incontro in lacrime.

<<Mi dispiace! È colpa mia se è successo tutto questo!>> gridò, senza staccarsi da me.

<<Non è colpa tua. È colpa di quel cretino figlio di puttana.>> dissi a voce bassa, tossendo più volte.

Mentre dicevo questa frase guardai verso Jacopo che era seduto su una sedia con del ghiaccio sul naso.

<<Io li uccido! Tutti e quattro!>> continuava a ripetere sotto voce.

Andrea fece per andare da lui ma Claudia lo fermó.

<<Andiamo ragazzi, torniamo a casa.>> dissi io, prendendo per mano Nicole e avviandomi verso l'entrata.

Uscimmo dal locale. Fuori faceva freddissimo e nevicava. Salimmo in macchina e misi in moto, senza neanche dire una parola.

Ero incazzato. Per Jacopo, per ciò che era successo...ma soprattutto con Andrea. Se avesse aspettato ancora pochi secondi mi avrebbe ucciso realmente.
Perché aveva esistato? Ero o non ero suo amico?

I miei pensieri vennerro interrotti proprio da una riflessione del ragazzo in questione.

<<Non sarebbe dovuta andare cosí quest'ultima serata...>> esordì Andrea, sbuffando e guardando fuori dal finestrino.

<<Già...>> rispose Claudia, stretta a lui.>>

Esitai alcuni secondi, cercando di convincere me stesso a non scatenare un altro litigio, ma fu più forte di me.

<<...Se solo qualcuno avesse fermato prima Jacopo...>> aggiunsi allora io lanciando un occhiataccia ad Andrea.

<<Come scusa?>> chiese il ragazzo, confuso e alterato.

<<Avresti avuto tutto il tempo di bloccarlo prima che provasse a strozzarmi, invece tu sei rimasto li a fissare il nulla come un ebete.>> dissi toccandomi il collo ancora rosso.

<<Bhe, di sicuro non sarebbe servito il mio intervento se qualcuno non avesse tirato un pugno a Jacopo...>> ribattè lui, incrociando le braccia.

<<Quindi ora vorresti dire che è colpa mia!?>> escalmai esasperato.

La risposta di Andrea non tardò ad arrivare.
<<Si, se tu l'avessi ingnorato non ti avrebbe fatto nulla.>>

Cosa glielo faceva pensare?
Certamente avrebbe trovato il modo di umiliarmi davanti a tutti se non mi fossi ribellato.

Continuammo a discutere a lungo gridando e gesticolando. Avevamo riniziato a litigare, come nostro solito. Solo che questa volta non avrei concluso il tutto lasciando perdere.

~INoob~  ||Winter|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora