Giovanni pov
Piansi per molto, ne avevo davvero bisogno. Era la prima volta che piansi in quella maniera, non mi era mai capitato in vita mia. Non era un pianto disperato, ero deluso e arrabbiato ma non triste. Semplicemente, non avendo altro modo di sfogarmi, scelsi il più semplice.
Quando le lacrime terminarono, mi feci forza e uscii dalla stanza. Volevo camminare. Senza una meta, senza pensieri... volevo solo distrarmi.
Camminai e camminai per molti chilometri. Ben presto, infatti, mi resi conto di non avere la più pallida idea di dove mi trovassi. Ero in piena montagna, fuori dal paese e lontano dagli impianti sciistici. Non mi feci troppi problemi, trascorsi praticamente tutta la notte sdraiato su di una panchina, a guarare le stelle e a riflettere lontano da tutti e tutto. Nevicava molto, ma non percepivo il freddo.
Il soffice manto ricopriva tutto e luccicava nel buio. Era un'atmosfera fantastica. Non mi importava del telefono che squillava in continuazione, ne quanti meno dei tanti messaggi che stavo ricevendo. Nulla mi avrebbe distratto da quello splendido spettacolo che quella notte riservava solo per me.
Il mattino seguente mi svegliai verso le sette. Non sapendo dove andare, ricominciai a camminare. Dopo alcuni metri vidi un'abitazione in lontananza. Mi avvicinai alla piccola casa in legno e bussai. Venne ad aprire una vecchina che, prima che potessi dire qualunque cosa, esclamó:
<<Oh mio Dio. Povero ragazzo sei cosí pallido, vieni dentro e scaldati un po' prima che ti ammali, stai tremando come una foglia.>>
Senza dire nulla entrai e mi sedetti su un divano vicino ad un caminetto. Poco dopo la signora mi
portó una cioccolata calda e si
sedette vicino a me.<<Come mai sei qui in questo posto sperduto?>> mi domandò, curiosa.
<<In realtà non lo so neanch'io, mi sono perso ieri notte e ho dormito su di una panchina poco lontano da qui.>> risposi spiegando la mia situazione.
<<Oh povero! Chissà come ti staranno cercando i tuoi familiari.>> esordì lei, coprendosi la bocca con una mano.
<<Già...>> affermai sconsolato, sorseggiando la bevanda che avevo in mano.
<<Ma come hai fatto a perderti? Non sei del posto?>> mi chiese poi.
<<No, sono in vacanza con un mio "amico".>> dissi facendo il segno delle virgolette con le dita.
<<Ieri sera è successo un casino e, immerso nei miei pensieri, non ho pensato a dove stavo andando.>> proseguii, accennandole la storia a grandi linee.
<<In che albergo alloggi? Se vuoi posso darti una mano a ritrovarlo.>> mi propose, sorridendo.
Dissi il nome dell'hotel alla donna e le raccontai tutta la mia storia partendo dal viaggio per arrivare in quel paesino.
<<Povero ragazzo! Quante disavventure in meno di una sertimana!>> esclamò lei appena terminò.
<<Sono stato davvero sfortunato in questi giorni...>> commentai io, ridendo nervosamente.
Dopo essermi fatto dare le indicazioni per tornare in hotel la salutai, la ringraziai e mi diressi verso l'albergo. Arrivai davanti alla porta e, entrando, vidi la signora della hall chiamare immediatamente qualcuno al telefono.
Non ci feci caso ed entrai in camera.
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~INoob~ ||Winter||
FanfictionPrendersi una pausa dalla propria routine, tutti ne avremmo bisogno. Essere uno youtuber comporta l'essere costantemente stanco per colpa delle nottate passate a editare video e a registrare, per questo motivo Camper e Spawn (gli INoob) si prenderan...