Capitolo 10.

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Andrea pov

Quella notte non dormii, pensai a lei per tutto il tempo. Alle cinque di mattina, non sapendo cosa fare, uscii a fare una passeggiata. Fuori nevicava e le strade erano deserte.

Arrivai fino al parco dove eravamo stati la sera prima e mi sedetti sulla panchina su cui lei mi aveva rifiutato, evitando il mio bacio.

Ripensai alla scena con rabbia, non potevo credere di aver passato un intera serata a provare a conquistarla per essere respinto cosí.

Rimasi li per tutta la mattinata, senza pensare ad altro che a lei. Mi arrivó una chiamata da Giovanni ma non risposi, non avevo voglia di parlare con nessuno. Misi le cuffiette nelle orecchie e la testa tra le mani, provando a rilassarmi.

...

Vidi una persona avvicinarsi e sedersi accanto a me sulla panchina, ma non la guardai, ero immerso nei miei pensieri.
Sentii una mano posarsi sulla mia spalla, avevo già capito chi fosse.

<<Come va?>> domandò Giovanni.

Aveva una voce più dolce del solito, ma sinceramente non capii se fosse perché gli facessi pena o, semplicemente, perché gli dispiacesse per me.

<<Come vuoi che vada? Una merda!>> esclamai acidamente, innervosendomi, ma pentendomene subito dopo.

<<Hai ragione. Che domanda stupida...>> sussurrò lui rendendosene conto e prendendosela con sé stesso.

Giova sapeva sempre come farmi sentire in colpa.

<<Scusami, è che sono arrabiato con tutti...>> mi scusai, scuotendo il capo e guardando il mio amico, sconsolato.

<<Non importa.>> rispose lui, abbozzando un sorriso.

<<Ma che ore sono?...>> chiesi confuso.

Osservò il suo orologio.
<<Sono quasi le 10.>>

<<Le dieci? Ma...quando sono entrato nel parco erano le sette...>> affermai incredulo, alzandomi velocemente dalla panchina.

Anche lui si alzó, scrollandole spalle.

<<Sei rimasto nel parco per tre ore senza rendertene conto.>>

<<Wow, credo di essermi addormentato...>> aggiunsi, battendomi il palmo della mano contro la fronte.

<<Superare una "respinzione" è difficile...>> fece una piccola pausa, guardó verso il lago davanti a noi e poi continuó <<Dovresti chiamare Claudia, è stata lei a dirmi che non rispondevi al cellulare. Era davvero preoccupata>>

<<Hai ragione...>> dissi prendendo il telefono e componendo il numero.

<<Io vado a fare un giro, a dopo>>

Mi diede una una pacca sulla spalla e si allontanò.

<<Ok, ciao>> risposi, portandomi il cellulare all'orecchio.

Giovanni's pov.

Salutai Andrea e mi allontanai, camminando senza meta nel parco.

Dopo circa un'oretta ricevetti una telefonata da Andrea. Risposi subito.

<<Hey, dimmi.>> iniziai, sapendo già chi fosse all'altro capo del cellulare.

<<Claudia si è scusata e mi ha invitato ad andare da lei. Non so se sarò impegnato anche per la sera, ti faccio sapere.>>

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