The day after

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CRISTIANO'S POV

-Come è andata ieri sera campione?

Il mio piccolo è appena tornato ed è seduto a tavola pronto per fare colazione.

-Mi sono divertito un sacco! Keylor è molto simpatico, ci ha fatto giocare un sacco.

-Non abituartici piccolo ti voglio a casa con me.

-Sì tranquillo papi, sei il mio preferito.

Mi dice il mio piccolo sorridendomi.

-Vuoi il latte o succo?

-Succooo

Urla felicissimo Junior.
Dal salotto provengono delle voci, devono essersi svegliati i piccioncini.

-Allora cosa c'è per colazione?

Chiede James sedendosi sulla sedia mentre Daniela saluta il piccolo scompigliandogli i capelli.

-Alza il tuo bel sederino e cercati qualcosa da mangiare. Il servizio valeva solo per ieri sera.

Dico al mio amico e porgo il bicchiere con il succo a mio figlio.

-Ma come siamo gentili.

James riceve in risposta un'occhiataccia da Daniela mentre si alza e cerca qualcosa da mangiare con scarsi risultati.

-Scusalo Cristiano. Grazie un sacco per aver organizzato tutto ieri, è stata una serata fantastica.

-Tranquilla, non potevamo più vedere un colombiano così depresso e irascibile.

Risponde Bale entrando in cucina. Si sta affollando la stanza e fra un pò si sveglieranno tutti.

-Avete intenzione di vivere da me per sempre?

-Non sarebbe una brutta idea carissimo. No comunque devi portarci ad allenamento.

-Avete un sacco di macchine e devo portarvi io? Uffi

-Dai Cristiano che domani partiamo e andiamo in Italia, pizza, buon cibo, bel clima e belle donne.

-Bale! Sei sposato.

Lo sgrida Daniela e scoppiamo tutti a ridere.

-James forse è meglio se noi togliamo il disturbo. Quando possiamo riprendere Salome?

Chiede Daniela andando a prendere le giacche sopra il divano.

-Keylor la porta agli allenamenti.

-Posso venire anche io papà?

-Piccolino tieni a freno gli ormoni. Oggi hai scuola, dai su su vai a cambiarti che non voglio un asinello che gira per casa.

Junior si alza e corre in camera sua, Bale cerca qualcosa da mangiare e io accompagno i due piccioncini alla porta.
Pian piano il salotto e la cucina si affollano e nessuno fa colazione perché io non ho mai cibo in casa.

Dieci minuti dopo siamo tutti in macchina e stiamo portando Junior a scuola. Sembriamo davvero una famigliola.

Scendo dalla mia macchina e accompagno mio figlio al cancello.

-Che paparino fantastico! Mi addotti per favore?

-Guardate che vi scarico tutti qui e ve la fate a piedi con le mamme arrapate.

Scoppiamo a ridere e ci dirigiamo al Valdebebas.

KARINA'S POV

Mi sveglio perché il telefono squilla, è mia madre che mi chiama. Non rispondo, non voglio rovinarmi la giornata, sicuramente si lamenterebbe del fatto che non sono lì.
Scendo e trovo la casa deserta, apro il frigo in cerca di qualcosa da mangiare ma c'è solo del latte. Prendo un bicchiere, ne verso un pò e vado a sedermi sul divano. Ripenso a tutto quello che è successo ieri, sono stata davvero una stupida a non farlo prima solo che ora come andranno le cose? È davvero difficile, tutto un casino. Non voglio andarmene, voglio vivere qui, studiare qui e passare i pomeriggi a casa del mio norvegese a "studiare", andare alla domenica allo stadio a vederlo giocare ed essere felice... ma siamo sempre alla solita storia: sono pronta a mollare Madeira? E una relazione a distanza non è il massimo.
Il telefono mi risveglia dai miei pensieri. Questa volta è Martin che vuole sapere cosa faccio, gli dico di raggiungermi a casa e dopo un pò di titubanza accetta. Non so perchè ma non gli piace venire a casa del grande Cristiano Ronaldo, lo mette a disagio.
Ripongo il bicchiere nel lavandino e vado a mettermi un bel vestito, dovremo parlare, io domani devo andarmene, lo zio parte e non posso rimanere qui.

Apro la porta e Martin con il suo faccino tenero deve ancora entrare dal cancello.

-Puoi entrare amor, non ti mangia nessuno.

Si fa coraggio e mi viene in contro salutandomi con un abbraccio e una buona dose di baci mattutini.

-Non mi piace andare per le case dei più grandi, di Ronaldo poi.

-No ti prego Ronaldo non si può sentire, chiamalo Cristiano.

-Modesta come casa.

Lo guardo stranita e mi metto a ridere.

-Cosa facciamo?

Mi chiede guardandomi con lo sguardo perso.

-Non lo so, sono stanca e poi...

Il mio telefono suona, Martin lo prende e legge il messaggio

-Carlos? È il solito stronzo?

-Non è stronzo, Martin. Sono successe un pò di cose, per quello si è comportato in quel modo.

Oh no cavolo lui non sa di quella sera...

-Cosa è successo? Devo essere geloso? O ti ha fatto del male? Avevi un succhiotto quando sono venuto a trovarti e io pensavo che...

- Non dovevi pensare,se mi chiedevi sistemavamo tutto.E Non metterti a fare il paranoico ti prego, geloso di cosa? Voglio te punto. Fidati di me.

Mi avvicino e gli premo un bacio rassicurante sulle labbra.

-Dice che è morto un ragazzino per overdose e che la storia si sta ripetendo. Cosa intende?

Non ci posso credere. Dal mio viso cominciano a scendere spontaneamente lacrime, mi accascio sul divano e sento Martin che si siede accanto a me alquanto confuso.

-Karina, che ti succede? Non piangere ti prego.

Mi butto fra le sue braccia senza dire una parola. Non resisto a tutto quello che sta succedendo e succederà.
Passo ben dieci minuti distesa sopra il norvegese sul divano prima di calmarmi e smettere di piangere. Lui continua ad accarezzarmi I capelli per confortarmi e asciuga le mie lacrime.
Ho la testa che mi sta esplodendo, mi alzo di scatto e mi siedo cercando di pensare razionalmente a cosa fare.

-Ti va di dirmi quello che sta succedendo?

Mi chiede con voce calda e piena di affetto. Lo guardo con gli occhi lucidi e mi dico che se racconto tutto a qualcuno forse poi starò meglio. E la persona più adatta a cui raccontare tutto ciò è lui, il ragazzo che mi ha fatto penare più di tutti.

-Sì è meglio se mi sfogo con qualcuno magari poi sto meglio.
Quando avevo sei anni...

***Spazio Autrice ***

Mi pento un sacco, quasi un mese senza aggiornare e questo capitolo fa anche schifo >. < scusate ma ho un sacco di roba da fare per la scuola quindi non so quando potrò aggiornare.

GRAZIE PER LEGGERE COMUNQUE 😘

I don't like being alone || Real MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora