Madrid

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KARINA'S POV
"Now tell me would you really ride for me
Baby tell me would you die for me
Would you spend your whole life with me
Would you be there to always hold me down
Tell me would you really cry for me
Baby don’t lie to me
If I didn’t have anything
I wanna know would you stick around
If I got locked away
And we lost it all today
Tell me honestly would you still love me the same?
If I showed you my flaws
If I couldn’t be strong
Tell me honestly would you still love me the same?"

Sto cantando a squarcia gola questa canzone, la amo. Siamo bloccati nel traffico. Marcos mi sta riportando a casa dopo aver fatto il servizio fotografico a Barcellona e siamo bloccati nel traffico da più di due ore. Ci sono io che canto come una pazza e lui che non ne può più di me e delle macchine.

Ultimamente mi stanno chiamando da distante per fare servizi fotografici e a mamma non piace la cosa perché perdo scuola, ma chissene. Le sensazioni che provi mentre posi sono uniche, ti fanno sentire stra figa, perfetta e ti da una carica di autostima unica, senti il mondo ai tuoi piedi. Non rinuncerei per niente a questo mondo e a queste sensazioni perché almeno in certi momenti della mia vita voglio sentirmi sicura di me e bella.

-Hey bella addormentata il tuo principe ti chiama.

-Lascia squillare, non ho voglia di parlargli

-Deve avere molta pazienza per sopportati.

-Uffa, dammi il telefono.

[telefonata]

Carlos: Piccola mi fai preoccupare, è da tanto che non ti fai sentire.

Io: Sì scusa ma avevo un sacco di pensieri per la testa per il servizio fotografico e non avevo tempo per chiamare.

Non è vero di tempo ne avevo avuto, ma Carlos sta diventando sempre più un peso per me. Lo so mi ero ripromessa di ricominciare con lui ma proprio non ci riesco.

Carlos: tranquilla tesoro. Torni presto vero? Ti porterò a mangiare fuori, un bel mazzo di rose e tante coccole senza farti mancare niente. E poi a Funchal manca la sua eroina.

Io: oddio dopo una settimana si ricordano ancora la mia scenata?

Carlos: hai spinto tutta la piazza a ripulire una statua, non è cosa da tutti i giorni. Comunque quando torni? Anche Lucas sente la tua mancanza.

Io: non lo so ora vado a Madrid. Devo andare,ciao.

[fine telefonata]

-Madrid? Seria?

-Si basta che mi accompagni lì, dopo tu puoi tornare a casa.

-Agli ordini capo!

Madrid? Sul serio con tutti i posti a questo mondo dovevo dire proprio Madrid?  Vado a trovare lo zio certo ma troverò anche un' altra persona in compagnia di qualcuno magari... é l'unico modo per mettermi il cuore in pace e lasciarlo alle spalle. Vederlo con un altra mi toglierebbe ogni singolo spiraglio di speranza che lui possa pensare ancora a me.

Scendo dalla macchina di Marcos, lo saluto e suono il campanello di mio zio. Il cancello si apre e dalla porta di casa esce il mio scricciolo preferito, Cristianinho.

-Ciao Karinaaa

Urla felice venendomi in contro con le braccia aperte.

-Ciao campione

Lo prendo in braccio e lo bacio in guancia mentre entro in casa e trovo nonna sulla soglia della porta.

-Che bella sorpresa tesoro. Come mai da queste parti.

-le mancavo io nonna, le mancava il mio fascino irresistibile.

-Certo Cristianinho, come faccio a vivere senza di te? Ma lo zio?

- è a fare un servizio fotografico

Ci accomodiamo in salotto e dopo un pò mentre sto giocando con il piccolo di casa e Dolores sta facendo da mangiare arriva lo zio. Cristianinho si alza di scatto e si precipita fuori.
Cristiano entra con suo figlio in braccio, saluta sua madre con un bacio sulla guancia e appena mi vede viene a salutare anche me

-La mia nipotina preferita

-Il mio zio insopportabile

E scoppiamo a ridere. Abbiamo un rapporto fantastico io e lui, ridiamo sempre è come un fratello più che uno zio.

-Cosa ti porta a Madrid donna?

-Bah niente di che. Stavo tornando da Barcellona per un servizio fotografico e sono passata a vedere come stavate.

-Ah ho capito sei venuta per lui,eh? Ahahahahah, lasciamo stare.

-no! Sono venuta a trovare voi,  poi se a Madrid ci sta anche lui non è colpa mia.

-Sì tranquilla tranquilla. Comunque grazie per aver ripulito la statua.

-Era mio dovere, poi non lo ho fatto da sola.
Nonna ci avvisa che è pronto così ci fiondiamo in cucina per mangiare.

Sono le 22:00 avrei voglia di uscire a fare un giro per Madrid ma da sola non vado, allora decido di rititarmi in camera. Nonna é andata a casa, Cristiano sta mettendo a letto il piccolo e il campanello suona.
Vado ad aprire.

-Ciao Jamesito

-Ehy ciao Karina, c'è Cristiano?

-Si ora arriva.

-Grazie.

-Di nulla ciao.

Mi dirigo in camera per dormire. James era distrutto. Aveva la faccia devastata e una voce fredda. Non stava bene.

CRISTIANO'S POV

Vado a vedere chi aveva suonato e seduto sul divano c'è James in lacrime. Mi siedo accanto a lui e gli metto il braccio sulle spalle.

-Se n'è andata... ha fatto i bagagli ed è partita. Ha portato via anche Salome. Come faccio io ora? Erano la mia vita.

-James tornerà, troveremo un modo. Tornerà.

È distrutto. Odio vedere il mio amico così! Sta passando un brutto momento, Daniela non si fida più di lui e pensa che lui la tradisca, così è partita ed è tornata in Colombia lasciandolo solo nella disperazione.
Cerco di consolarlo ma è davvero una situazione brutta la sua.

-È tardi, devo tornare a casa. Grazie per il sostegno bro.

-Se hai bisogno ci sono, sai che puoi contare su di me. Buonanotte.

Giornata movimentata oggi. È perfino venuta a trovarmi Karina e con la scusa vorrebbe anche vedere Martin scommetto. Quei due la scorsa estate erano pappa e ciccia e anche se diceva di no si vedeva lontano un miglio che le piace. Vabbeh dai faccio lo zietto buono per una volta. Salgo e busso alla sua porta.

-Avanti

-Non dovresti essere sveglia, è tardi! Comunque metti la sveglia presto domani che ti porto con me agli allenamenti se vuoi.

-Grazie

Ora vado a dormire perché sono davvero troppo stanco e poi domani dovrò sopportare un adolescente in crisi...

I don't like being alone || Real MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora