El Vicente Calderon

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KARINA'S POV

Un rumore assurdo mi sta uccidendo le orecchie da più di mezz'ora. È il giorno del derby di Madrid, comunque andrà a finire:

-MADRID ES BLANCA!!

Urlo così a caso all'interno dello stadio.
El Vicente Calderon. La casa dell'Atletico, ancora per poco. Sarà l'ultimo derby qui dentro, poi verrà demolito e tutti nello stadio nuovo. È per questo motivo che i tifosi della squadra del Cholo sono così gasati e vogliono la vittoria. Noi speriamo al massimo in un pareggio, al Calderon è da un sacco che non vinciamo e con la squadra che abbiamo oggi sarà ancora più difficile. Bale è infortunarto, dovrà operarsi è fuori per quattro mesi. Benzema, infortunato. Kroos anche, Casemiro non è neanc'ora rientrato, Pepe infortunato, Sergio pure e Marcelo è appena rientrato. Zizou é stato costretto ha convocare alcuni del Castilla, tra cui Martin. Dovrebbe partire dalla panchina.

-MADRID ES BLANCA!!!

Rincaro la dose, giusto per far passare il concetto.

-Non urlare piccola, mi metti ancora più ansia.

-Nonna, ho solo ricordato agli altri la verità.

Nonna mi guarda scioccata. Si guarda attorno e poi urla.

-MADRID ES BLANCA!!
Hai ragione, Karina. Sto addirittura meglio.

-É un ottimo sfogo, sì.

Scoppio a ridere.

-Brava signora!

Un madridista tira una pacca sulla spalla a mia nonna e si complimenta con lei. Dolores lo guarda scioccata. Non é abituata a stare in mezzo ai tifosi della curva, ma dato che siamo fuori casa non abbiamo la cabina vip.

-Ho fatto bene a lasciare Jr a casa. Sono tutti pazzi qui.

Scoppio a ridere e rivolgo il mio sguardo di nuovo in campo. Le squadre hanno finito il riscaldamento e rientrano negli spogliatoi.

-Nonna nonna!!

La chiamo.

-Ora concentrati che tra poco entrano in campo.

Passano circa cinque minuti e i giocatori si dispongono in fila sul campo. Sono tutti tesissimi, è una partita importantissima. Ci servono i tre punti per tenere a distanza il Barcellona.
Finito l'inno si dispongono in campo e aspettano il fischio dell'arbitro per cominciare la partita. L'Atletico attacca, come era prevedibile. Stiamo soffrendo un pò ma niente di preoccupante, il problema è che il contrattacco non arriva a buon fine.

-No, non ce la faccio.

-Nonna calmati ti prego.

Un cross pericoloso attraversa la nostra area di rigore. Griezmann prende il tempo a Marcelo, salta, prende il pallone di testa, lo indirizza alla destra di Navas che allungandosi il più possibile riesce ,miracolosamente, a mettere il pallone in calcio d'angolo.

-Calcio d'angolo nonna, puoi riaprire gli occhi.

-No, ho troppa ansia.

-Calmati. Madrid es Blanca.  Non ci sono problemi.

Nonna tira via le mani dal viso, giusto in tempo per vedere Marcelo pulire il calcio d'angolo e far ripartire il contropiede.

-NO!!! Modric!

Per evitare un azione pericolosa da parte nostra Gabin ha atterrato Modric beccandosi un cartellino giallo.
Modric si rialza zoppicante e tutta la curva ha il fiato sospeso. Non può essersi infortunato pure lui.
Il gioco riprende con un calcio di punizione per niente pericoloso. Modric rientra in campo ma sta ancora zoppicando. Nel frattempo Zidane ha mandato ha scaldarsi un paio di giocatori tra cui Martin. Mancano 30 secondi alla fine del primo tempo, il cambio avverrà dopo.

[...]

I giocatori escono dal tunnel, vediamo Modric uscire zoppicante e dirigersi verso la panchina. Tutta la curva di alza in piedi, applaude ed urla il suo nome. Al suo posto con il numero 17 entra Martin Ødegaard.
Non ci posso credere, sono felicissima per lui. Zizou lo ha scelto perché non aveva nessun'altro a disposizione ma ora avrà la sua occasione per far vedere che vale.
Deve ambientarsi, i primi passaggi li sbaglia ma pian piano prende confidenza con la palla e con l'ambiente.  È una partita importante e il centro campo è il cervello della squadra, dovrà fare un lavoro sopraffine.
È il 63' esimo, Martin nella tre quarti avversaria prende palla da Nacho. Cerca di pensare in fretta e si sposta per evitare il pressing avversario. Sulla linea difensiva dell'Atletico vede Cristiano sul filo del fuori gioco pronto per infilarsi. Martin fa un piccolo cenno con il capo a Cristiano. Lui parte e Martin fa un passaggio millimetrico perfetto permettendo a Ronaldo di trovarsi da solo davanti ad Oblack

-Goooolllllll

Tutto lo stadio impazzisce, lo zio fa la sua solita esultazionza e poi corre ad abbracciare Martin indicandolo. La curva è esaltatissima, tutti cominciano a cantare il nome del norvegese e io non potrei essere più felice di così.

[...]

Triplice fischio. 0-3. Abbiamo espugnato per l'ultima volta il Calderon. Tripletta dello zio, è sua abitudine ormai farla dopo aver rinnovato i contratti. Martin ha disputato una partita sublime. Il mio norvegese vale, eccome se vale.

I don't like being alone || Real MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora