Buon Compleanno

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KARINA'S POV

-Allora ti è piaciuto il regalo?

-Non mi inganni Norvegese. Lo so che mi hai portata al lago solo per distrarmi dalla mia festa a sorpresa.

-Nooo, ho rovinato tutto.

-Non è colpa tua ma della mia famiglia. Conosco troppo bene tutti quanti.

Mi allungo sopra il tavolo per baciarlo sulla guancia.
Dopo poco ci alziamo, fa intrecciare le nostre mani e ci dirigiamo verso la moto.
Questa cosa mi aveva stupita, e non poco. Non la aveva mai usata e non pensavo avesse il patentino. Ha detto che non gli piace andare in moto per questo la usa poco.

-Allora, come va? Come stai? Non sono solo io che sto cambiando, ma anche la tua vita, Martin.

Mi guarda con gli occhi da cucciolo

-Ho paura. Come si fa a non aver paura? Insomma sarà tutto così complicato e nuovo e strano, ma ce la faremo. La cosa di cui ho paura più di tutte è di non essere un buon padre, sono giovane e stupido.

Che tenerezza questo ragazzo, quanto lo amo.

-Tranquillo amore, ce la faremo e sarai un padre fantastico.

Ci alziamo dal tavolo tenendoci per mano e andiamo a camminare attorno al lago. Mi mette il braccio attorno alle spalle e camminiamo immersi nella natura, completamente rilassati. Amo questa armonia che si è creata e amo il mio norvegese.
Vengo distratta dai miei pensieri dal telefono di Martin che squilla.

-È ora di andare?

Mi fa cenno di sì con la testa e mi prende per mano.

-Dovrei provare la faccia stupita?

Chiedo rivolgendomi al mio biondo.

-No, fa troppo da film. Ma se ti fingessi un pò sorpresa non sarebbe male.

-Ok Martin, lo farò solo per non farti finite nei casini.

-Graziee, che premurosa che sei.

Mi prende e mi bacia.
Arriviamo alla moto, mi allaccia il casco e mi bacia prima di mettersi il suo e partire.

-Aspetta: apro il cancello e la porti dentro.

Frugo nella borsa alla ricerca delle chiavi di casa dello zio.

-Non importa, la lascio fuori tanto non la uso mai e non mi piace. Se me la rubano meglio.

-Va bene capoo.

Dico infilando le chiavi nella serratura e facendo aprire il cancello. Entriamo e lo richiudo alle nostre spalle.

-Sembra tutto così silenzioso...

-Dovremmo parlare di altro, sai per non far capire che sai già tutto.

-Hai ragione... Che rilassante questa giornata al mare Martin, ne avevo bisogno.

Dico alzando la voce man mano che ci avviciniamo alla porta di casa.

-L'acqua, l'umidità, i pesci, il pic-nic,la moto, avevo bisogno di tutto ciò

Infilo la chiave nella toppa e Martin scoppia a ridere. Apro la porta e accendo la luce.

-SORPRESAAA

Sbucano un sacco di persone da tutte le parti e io faccio una mezza smorfia sorpresa.
Martin mi guarda e scoppia ancora di più a ridere, in risposta gli tiro un coppino sul collo.
Guardo bene la gente che ho attorno e noto Giulia.
Corro da lei piangendo, quanto mi era mancata.

-Karina calmati! Sembra tu abbia visto solo me.

-Mi sei mancata. Davvero.

-Ok, non stritolarmi e mi stai riempiendo il capelli di muco nasale.

Scoppio a ridere staccandomi da lei.

-E c'è anche Carlos e tua madre nel caso non te ne fossi accorta

-Merda.

Mamma no, mamma no... spero nonna e zio stiano zitti.

-Io non le ho detto niente.

-Non sei tu il problema... anzi.

Mi giro e vedo Carlos che mi viene in contro.

-Auguri donna.

Lo abbraccio fortissimo. Mi sono mancati tutti, ora che sono qui me ne rendo conto.

-Lucas?

Carlos e Giulia si guardano imbarazzati.

-Ehm lasciamo stare...

-Cosa intendi,Giulia? Cosa è successo?

-Ha cambiato compagnia... da quando te ne sei andata non era più lo stesso, ha cominciato ha trattare male tutti.

Lucas... quanto mi dispiace.

-Non abbiamo capito il motivo di questo suo cambiamento.

-Penso sia colpa mia...

-Non farti venire i sensi di colpa Karina, lui è stato uno stupido e non poteva pretendere di rubarti ad un altro ragazzo.

-Grazie ragazzi!!

Gli abbraccio forte forte. Ogni tanto fanno bene queste cose.

Mi dirigo da mamma per salutarla. Non vedo il suo compagno, deve essere rimasto a Madeira. Meglio.

-Piccolina mia!

Urla mia madre e si fionda ad abbracciarmi.

-Ciao mamma. Mi manchi davvero un sacco.

-A chi lo dici amore mio. La nostra isola non è più la stessa senza di te.

Mi guarda come una persona dispersa nel deserto da giorni guarderebbe un pò di acqua. Motivo in più per cui non posso dirle niente.

-Tutto bene? A scuola come va? Nonna ti tratta bene, vero? Nessuno ti trascura, immagino.

Come faccio a dirlelo, come posso dirle che aspetto un bambino? Mi riporterebbe a casa e mi ci rinchiuderebbe dentro. Non posso...

-Certo mamma, tutto a posto. La scuola è dura ma ce la sto mettendo tutta per farcela.

-Piccola mia.

Mi bacia sulla fronte e mi stringe di nuovo a se.

-Ok mamma, basta che mi sciupi. Mi sei mancata anche tu ma ora vado a mangiare.

Mi volto e vado verso il tavolo del buffet. Non potevo resistere un attimo di più, sarei scoppiata.
Mi sento cingere le spalle da un braccio caloroso.

-Le hai detto tutto?

Mi giro per poterlo guardare negli occhi.

-No, Martin. Non le ho detto niente, non ne ho avuto il coraggio. La deluderei.

-Troveremo un modo per farlo, non preoccuparti. Oggi è il tuo compleanno, divertiti.

-E se qualcuno le lo dice?

-Vai a parlare con tua nonna.

Mi abbraccia e mi dà coraggio.

Mi dirigo dalla nonna cercando di mantenermi sicura di me.

-Nonna?

Si gira immediatamente

-Sì piccola?

-Puoi non dire niente a mamma? Voglio dirlelo io.

-Va bene, ma devi dirlelo.

-Lo farò... nonna lo farò...

Mi giro a guardare mia madre immaginando come reagirebbe se sapesse quello che ho fatto, se sapesse che sono la sua più grande delusione.

I don't like being alone || Real MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora