Andrà tutto bene

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KARINA'S POV

Prendo il telefono e guardo l'ora: 12:20.
Mi alzo dal divano per prepararmi il pranzo. Zio è a fare un servizio fotografico, Junior a scuola e la nonna a casa, quindi devo pensare da sola a farmi il pranzo.
Ho ancora i muscoli indolenziti, sono solo passati tre giorni dalla dimissione.
Prendo la pentola e squilla il telefono. Tempismo perfetto insomma.

-Pronto?

-La sopravvissuta!

-Giulia! Hai cambiato numero?

-Telefono della mamma, il mio è senza soldi. Comunque, come stai?

-Bene, meglio.

-Mi hai fatta morire di ansia, paura e di tutto. Ti vorrei strapazzare ora!! Non potevi lasciarci.

-Vi ho già lasciati, Giulia. Niente sarà come quando ero lì con voi. Ci ho riflettuto e ho sofferto capendo questo.

-Lo so, ma è più facile fare finta.

-Non cresceremo mai. Dobbiamo porci davanti alla realtà. Fa male Giulia, ma dobbiamo "lasciarci". Insomma siamo lontane, è impossibile continuare ad essere amiche come prima.

-Hai ragione.... ma continueremo a sentirci, vero?

-Certo. Però almeno ora non staremo più male per il nostro rapporto che si deteriora.

Una lacrima mi scende sulla guancia. Ammettere che la nostra amicizia è praticamente finita fa male.

-Ok. Hai detto a tua madre che eri incinta alla fine?

-No. Lo so fa schifo come cosa però non lo ho fatto e anche nonna era d'accordo. Non volevo darle un ulteriore preoccupazione.

-Sì, hai ragione. State tutti meglio ora. Non tutto il male viene per nuocere.

-Già. Ascolta, lì le cose come vanno?

-Tutto bene. Carlos è dolcissimo, mi ha portata a cena fuori due giorni fa. Io, lui e una rosa sul tavolo. Romanticissimo.

-Sì è un ragazzo d'oro. Si sà nulla di Lucas?

-No. È sempre con quelli drogati. Mi dispiace un sacco Karina, ma la tua partenza lo ha devastato.

-Sì, lo so è mi sento un colpa per questo. Enrique non lo hai più sentito?

-Non sentirti in colpa! Comunque no, cioè sì. Lui mi cerca ogni tanto ma ho chiuso definitivamente.

-L'importante è che tu sia felice Giulia.

-Lo sono, Ka. Lo sono. Martin come sta?

-Bene, bene. Ha appena finito allenamento. Avevo fatto disperare pure lui.

-Sai com'è, sei sparita nel nulla. Hai più visto Pedro?

-No, a scuola non si fa vivo, gli conviene. Spero se ne sia andato, via.

-Tranquilla, andrà tutto bene. Scusa ma ora devo andare, ciao Karina.

-Ciao donna!!

Metto giù il telefono con il cuore più leggero. È vero, andrà tutto bene. La mia vita andrà bene e sarò felice. Non ho più nulla da temere.

MARTIN'S POV

Gli altri stanno uscendo dal campo e come sempre ,ultimamente, rimango in campo per allenarmi di più. Devo riprendere il tempo perduto quando Karina era in pericolo e poi voglio mostrare agli altri che valgo davvero. Non posso deludere chi crede in me. Ora che la mia vita è a posto devo sistemare l'unica cosa incasinata.
Prendo la palla e posiziono la barriera. Provo un pò di punizioni.

-Martin?

Mi giro, Zizou a metà campo mi sta guardando stranito.
Mi dirigo verso di lui.

-Cosa c'è mister?

-Come mai ti alleni ancora?

-Ehm, sì... insomma, vorrei essere ai livelli degli altri.

Mi guarda sconcertato.

-Cosa vuoi dire?

-Tutti si aspettano grandi cose dal ragazzo prodigio Norvegese.

-E tu devi per forza soddisfare le aspettative altrui?

-Non posso deludere le persone e non posso restare in dietro.

-Martin, non sei in dietro.Qualcuno ha vinto la Champions 20 anni ed ha vinto il pallone d'oro a 25 anni; qualcuno ha vinto la Champion a 25 anni ed aveva già il pallone d'oro. Come nella vita c'è qualcuno che è ancora single ed ha un figlio, altri che da sposati hanno dovuto aspettare 10 anni per essere genitori, quelli che sono una coppia ma amano altri, quelli che si amano e non sono niente e chi sta cercando ancora qualcuno da amare così nel calcio sono tutti a livelli diversi. Tutto funziona secondo il nostro orologio: le persone possono vivere solo secondo il proprio ritmo. Può sembrare che gli altri siano più avanti di te o più indietro; però loro si trovano nel loro momento e tu nel tuo. Non sei in ritardo né in anticipo, sei nel tuo tempo. Se vuoi allenarti duramente devi farlo per te stesso, per la tua passione. Non per gli altri, perché se sei qui vuol dire che vali e lo dimostri ogni giorno, i riconoscimenti arriveranno col tempo.

Ha ragione. Ha dannatamente ragione.

-Sa una cosa mister? Ha ragione. Ha dannatamente ragione! Ora continuerò ad allenarmi perché mi va, perché amo giocare.

-Bravo Martin! Ti do una mano, solo per mezz'ora però.

-Grazie mille.

Zizou prende una palla la poggia a terra, mi dribbla e va in rete.
Ok, dobbiamo fare le cose sul serio. Prendo la palla e la rimetto a centro campo. Zidane arriva di corsa per non farsi battere sul tempo.
Prendo la palla e lo dribblo sul posto, corro verso la porta e lui mi insegue. Quasi mi raggiunge però sono troppo aventi e mando la palla in rete.

-Ok ok. Facciamo cose più produttive. Cross dal fondo, avanti.

Prendo la palla, la metto sulla tre quarti e comincio a correre. Arrivato sul fondo fingo un dribbling e crosso. Zidane al centro dell'area piccola stoppa la palla con un eleganza degna di un campione e la spedisce in rete.

Passiamo mezz'ora a fare esercizi vari ed è davvero un piacere allenarmi con un Dio del calcio che da piccolo vedevo solo per tv.

-Ora sistema tutto, io devo andare a casa se no la moglie si arrabbia.

-Arrivederci mister.

Scoppio a ridere. Sto meglio. Sono alleggerito e più fiducioso. Grazie mister.

*** Spazio Autrice ***

Scusatemi, mi manca solo un capitolo da scrivere. Lo scrivo domani 😘 Ciaoo.

I don't like being alone || Real MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora