Quasi Amici

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KARINA'S POV

Mi alzo da tavola per andare ad aprire alla porta, hanno appena suonato il companello. Deve essere Giulia, molto probabilmente mi sono dimenticata qualcosa da lei, sono uscita di corsa perché doveva andare via ed era tardi e di sicuro avrò dimenticato qualcosa lì.
Mi sono sfogata con la mia amica, sto un pò meglio, ma questo disagio ci metterà un pò ad andare via come il succhiotto sul collo che mi fa un male tremendo e lo sento pulsare.
Guardo fuori dalla finestra e purtroppo non è Giulia ma il rompi scatole. Lucas.
Per fortuna mamma non è a casa perchè se no lo sbatterebbe fuori di casa a calci in culo. Non approva il suo stile di vita.
Apro lentamente la porta e vado fuori per vedere cosa vuole.

-Non mi fai entrare?

-Perché dovrei?

-Per offrirmi qualcosa dato che ti ho salvata ieri sera.

La sua faccia tosta non cambierà mai. Non fa nulla di buono nella vita e appena per sbaglio fa una cosa giusta deve vantarsene. E odio il fatto che stia sempre a fissarmi, non lo sopporto.

-Non ti ho chiesto io di farlo.

-Ok la prossima volta ti lascerò in balia di uno stupratore

-Non ci sarà una prossima volta.

-Ero venuto a vedere come stavi.

All'improvviso cambia e si mette a fare il ragazzo serio.
Mi giro ed entro in casa, apro il cancelletto e lo faccio accomodare. Dato che non voleva andarsene almeno lo faccio sedere.
Mi guarda sorpreso dal fatto che io gli abbia aperto ma non ci pensa due volte ed entra.

-Vedrò la casa della sorella di Cristiano Ronaldo. Che onore.

-Non invito mai nessuno a casa a parte Giulia. Devi sentirti onorato.

È vero, non faccio mai entrare nessuno, voglio che casa mia rimanga un posto solo per me, dove sentirmi al sicuro.

-Mancherebbero un pò di colori blaugrana qui dentro.

Dice guardandosi attorno e io lo fulmino con gli occhi. Quando vede che lo sto guardando male leva il ghigno dalla sua faccia e torna serio.

-Non siamo in vena di scherzare, comprensibile. Allora come va?

-Tutto bene

Dico facendogli segno di sedersi sul divano.

-Allora cosa ti offro? Così poi siamo pari e non devi più gasarti con me.

-Quello che hai, non voglio creare disturbo.

Ti sei precipitato a casa mia a rompere, nooo non stai disturbando.
Mi dirigo in cucina per cercare qualcosa da poter dargli da mangiare e per levarmelo in fretta dalle palle.

-Sì vive bene in tutto questo lusso allora eh?

Urla Lucas venendo in cucina e poggiandomi un braccio sulle spalle.
Un dolore lancinante mi pervade il corpo. Ha toccato l'unica cosa che non doveva toccare, emetto un suono di dolore e lui se ne rende conto. Mi guarda con aria perplessa, comincia a scrutarmi meglio e poi capisce.

-Non dirmi che...

I miei occhi diventano lucidi. Devo ancora abituarmi a convivere con ciò che è successo l'altra sera.
Tira via il braccio dalle mie spalle e sposta leggermente la maglietta per avere la conferma di ciò che pensava.

-Che bastardo! Ti ha marchiata come se fossi un animale, non ci credo!
Scusa io non volevo farti male.

-No tranquillo...
Era ubriaco, non lo avrà fatto a posta.

I don't like being alone || Real MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora