Capitolo 6

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Era mattina,mi squillò il cellulare sentii la suoneria rimbombare in tutta la stanza,cercai di prenderlo con una mano mentre la mia faccia era ancora incastrata nel cuscino ma non ci riuscii e quindi dovetti alzarmi per forza.

''Pronto?'' farfugliai. 

''Ely,ehi!'' 

Era Gerard. L'ultima persona che avrei voluto sentire dopo stanotte.

''Ti ho svegliata?'' chiese dolcemente. Sicuramente aveva intenzione di chiedermi ''scusa''.

''Sì,stavo dormendo ma tranquillo,dimmi pure'' risposi acquisendo un po' di voce.

''Ah,scusami.Ti va di fare colazione? Così parliamo anche...'' 

''D'accordo,ci vediamo tra mezz'ora?'' 

''Ti vengo a prendere,se vuoi'' rispose.

''No,preferisco camminare così mi sveglio.Ci vediamo tra mezz'ora al bar dell'università,va bene?'' 

''Va bene...'' sussurrò. La sua voce da ''pentito'' mi dava solamente i nervi,ormai danno era fatto,cosa ti penti?! 

Odiavo le persone che si pentivano dopo aver fatto un danno,tanto vale assumersi le proprie responsabilità e comportarsi da persone mature invece di pentirsi come i bambini di 5 anni quando rubano i colori al loro amichetto di classe. Che odio.

''Okay,a tra poco'' attaccai senza nemmeno aspettare una sua risposta.

Mi scocciavo così tanto di incontrarlo perché sapevo che Gerard avrebbe ricominciato a parlare di Frank e dopo ciò che c'eravamo scritti io e lui,stanotte,non avevo alcuna intenzione di riaprire il capitolo ''Frank'' .Stamattina sarei voluta rimanere a letto a meditare e pensare,in santa pace.Invece no,ecco Gerard. Wow,entusiasmante.

Controvoglia,mi alzai dal letto,mi guardai allo specchio facevo letteralmente schifo,avevo delle occhiaie assurde che se mi avesse vista Dario Argento mi avrebbe scelta come zombie per il suo prossimo horror.Ero orribile.

Andai in bagno,mi feci una doccia veloce,coprii le occhiaie con un po' di trucco,raccolsi i capelli in una coda,indossai una felpa nera larga e dei leggins nere con le converse bianche.Sì,ero una sguattera stamattina ma non importava poiché la mia voglia era sotto zero.

''Dove vai Ely?'' chiese mia madre appena mi vide uscire dalla stanza.

''Mamma,a colazione con Gerard'' farfugliai.

''Ah,non viene a pranzo?'' chiese felice.

''Mamma non credo,ora vado,a dopo'' dissi facendole un cenno di saluto con la mano.

''Salutami Gerard!'' urlò entusiasta mia madre.

Ci mancava solo mia madre e la sua felicità immensa nei confronti di Gerard. Si prospettava una mattina di merda.

Fortunatamente,era una bella giornata,c'era il Sole ed il cielo era limpidissimo,senza nessuna nuvola minacciosa.Camminai al Sole,così mi sarei riscaldata e svegliata.

Passeggiai per un po',fin quando non arrivai al bar dell'università,Gerard era lì fuori ad aspettarmi.Indossava una camicia bianca con un golfino nero,dei pantaloni beige e delle scarpe nere eleganti.Come sempre impeccabile,mentre io ero Cenerentola del futuro.

''Ciao'' dissi facendogli un cenno.

''Buongiorno!'' disse lui alzandosi dalla sedia per salutarmi.

''Sei stupenda'' sussurrò sorridendomi.

Ma era scemo ? Ci vedeva? Boh.

''Grazie'' risposi.

''Cosa prendi?'' 

''Un succo di frutta ed un croissant vuoto''

''Va benissimo''

Chiamò il cameriere ed ordinò la mia colazione mentre lui prese un caffè con un croissant al cioccolato.

''Ely,allora,lo so che non hai nessuna voglia di ascoltarmi...'' disse guardandomi negli occhi.

''Già,esatto!'' risposi nervosa.

''Aspetta...Ho sbagliato ieri sera,non avrei dovuto parlare ancora e ancora di Frank,lo so che ti fa male ed è una questione delicata ma davvero,io vorrei che tu non ti limitassi con me.Sono il tuo ragazzo e vorrei darti tutte le sicurezze di questo mondo ma tu non me lo permetti e facendo così mi fai impazzire e mi arrabbio'' disse tutto d'un fiato.

''Gerard,lo so è solo che....'' 

Mi interruppe.

''Ely,davvero scusami.Aspetterò i tuoi tempi e ti starò vicino,te lo giuro sul serio stavolta'' disse tenendomi le mani nelle sue.

Cavolo,era tutto un casino.Tutto più difficile. 

Era dolce,senza ombra di dubbio ma ora era tornato Frank e non avevo il coraggio di dirglielo e nemmeno di dirgli che volevo lasciarlo.Era da codardi,lo so ma so anche la sofferenza che si prova a perdere l'unica persona che ami su questo mondo ed a cui tieni più di tutti e tutto.L'avrei ferito ed il solo pensiero di procurargli del male,mi uccideva.

''Allora? Mi perdoni?'' disse guardandomi dolcemente.

''Si...'' risposi. Che vigliacca. Pensai tra me e me.

''Ti amo,lo sai?'' disse.

''Si...'' sussurrai.

''E tu?'' chiese perplesso dalla mia reazione spenta e vuota.

E' vero un'altra al mio posto,sarebbe saltata dalla sedia ma io no. In questo momento avrei voluto chiudere definitivamente con lui poiché ero confusa,non sapevo cosa provassi per Frank,ero un insieme di sentimenti.Ero un caos calmo.

''Si,certo'' risposi.Ecco la bugia della giornata.

''Mh...'' mugolò.

''Va bene,ho capito non sei in vena,vado via.Ti lascio sola,ciao!'' disse alzandosi di scatto dalla sedia ed andò via nervoso.

Capii la sua reazione e non lo fermai,aveva ragione a mandarmi al diavolo,ero inerme.Zero reazioni e zero emozioni e l'avvertiva.

Non aspettai nemmeno la colazione che andai via qualche minuto dopo Gerard.

Avevo un caos nella testa ma questo caos si riconduceva sempre ad un'unica persona:Frank.

Decisi di andare al porto per schiarirmi le idee e stare un po' per conto mio.Ne avevo bisogno.

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