''Perché non vai a trovare Frank?'' chiese per la milionesima volta Jay seduto al bancone mentre io preparavo dei caffè.
''Ti ho detto di NO!'' risposi alzando la voce mentre cercavo di sfogare il mio nervoso sulle tazzine ed i piattini.
''Ely,è inutile che fai così. Si vede che ci stai ancora male,tanto vale che tu lo vada a trovare!'' rincarò la dose Jay.
''Jay,allora,io in quel cazzo di carcere non ci voglio entrare e basta'' risposi secca.
Frank era in carcere da qualche mese,credo l'avessero arrestato per gli incontri clandestini ma anche per questioni inerenti alla droga,per questo non ci vedevamo né sentivamo da tempo. La situazione mi preoccupava ma alla fine,lui l'aveva voluta. Avevo provato a fargli cambiare strada ma ogni tentativo falliva inesorabilmente.
''Ely,ti accompagno ma almeno non ti vedo più con questa faccia da zombie e soprattutto tempo una settimana e sparisci'' sputò Jay.
''Vorresti dire che sono dimagrita?! Guarda che sono sempre stata così e che...''
''NO! Non sei mai stata così e piantala! Capisco ciò che hai passato,capisco il dolore ,credimi ma ti sei rialzata ed ora è il momento di affrontare la realtà. Ti passo a prendere appena finisci il turno ed andiamo,ciao'' rispose Jay andandosene repentinamente via e lasciandomi col fiato sospeso.
La giornata proseguiva come sempre:caffè,cappuccini,succhi di frutta,brioches ecc. Ma compievo tutto meccanicamente dato che la mia testa era ovunque,tranne che qui. Iniziai a pensare a cosa dovevo aspettarmi,a come sarebbe stato e soprattutto a cosa gli avrei detto.
Non avevo alcuna intenzione di attribuirgli colpe o insultarlo,non ero arrabbiata,non lo ero mai stata ma ero ferita e quando la rabbia lascia spazio al dolore,si arriva all'indifferenza. Non mi era indifferente Frank,potrei dire ''poco rilevante'' se servisse a dare un'idea.
Non sapevo cosa dirgli ed in realtà non avevo manco voglia di dirgli qualcosa.
La vicenda passata ormai l'avevo sepolta,come avevo sepolto l'idea di avere una famiglia con lui e come avevo sepolto la sua immagine accanto alla mia. Non mi apparteneva più,come io non appartenevo più a lui e se anni fa gli ero stata grata per l'amore donatomi e per le bellissime sensazioni mai provate in vita mia,che ancora oggi confermo,ora gli ero grata per il dolore provato e per aver scoperto che dentro di me c'è una forza che è sempre stata mia e che anch'io potevo e sapevo risalire aggrappandomi a me stessa.
Il turno era terminato,raccolsi i miei capelli nel mio solito chignon salutai la mia ''boss'' Janet ed uscii. Jay era già pronto in auto,entrai ,allacciai la cintura e partimmo.
''Gli orari delle visite sono dalle 16.00 alle 17.00,quindi siamo in tempo'' disse durante il viaggio.
''Perfetto'' risposi.
Ciao a tutte! NON SONO MORTA MA CI HO MESSO TANTO PER SCRIVERE
QUESTO CAPITOLO POICHE' HO AVUTO UN BLOCCO ASSURDO,FATTO STA CHE LE IDEE MI SONO RITORNATE E CHE POSSO ASSICURARVI CHE TRA 3 CAPITOLI,IL LIBRO TERMINERA',A BREVE PUBBLICHERO' ANCHE IL 37ESIMO CAPITOLO E MI RACCOMANDO FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE!
GRAZIE PER I MESSAGGI CHE MI MANDATE SIA SU FACEBOOK CHE QUI E SOPRATTUTTO PER LE LETTURE CHE NONOSTANTE IL ''BLOCCO'' SONO CRESCIUTE A DISMISURA!
GRAZIE DI CUORE,VI ABBRACCIO.
-Andreina
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Tu Mi Appartieni 2
RomanceSequel di ''Tu Mi Appartieni''. "Elisabeth,non puoi scappare" disse fissandomi con i suoi occhi neri. "Nemmeno tu" risposi. Dopo l'incidente, Elisabeth ha iniziato una nuova vita lontana dal suo passato ma soprattutto lontana dalla tormentata e dol...