Tu Mi Appartieni 2

Capitolo 33

Frank PDV
L'incontro non proseguiva affatto come avrei voluto. Il mio avversario,un certo "Daniel",si era rivelato più aggressivo e forte di quanto io credessi.
Il sopracciglio continuava a perdere sangue,inondando il mio viso di sangue che le mie papille gustative, purtroppo, assaporavano. Le gambe, facevo fatica a sentirle,ero distrutto,sarebbe bastato poco per farmi cedere,un solo pugno in pieno viso,avrei perso per la prima volta nella mia vita un incontro.
Con la coda dell'occhio,vidi Johnny trepidare sulla poltrona a bordo ring,sapeva benissimo che stavo per cedere.
"Ti ammazzo,figlio di puttana" minacciava Daniel mentre continuava a colpirmi, cercavo di farmi scudo coi guantoni sulla testa ma era tutto invano.
"CAZZO,FRANK, CAZZO REAGISCI!" urlava Johnny.
Nella mia mente l'immagine del volto di Elisabeth nel vedermi ridotto così si faceva sempre più frequente e ciò non mi permetteva di dare il meglio di me sul ring. Non temevo il suo giudizio,non mi avrebbe mai giudicato ma mi vergognavo nel vedere la sua commiserazione per me. Ed io non volevo essere commiserato. Pensai a questo e subito mi spostai,deviando il colpo di Daniel e lasciando tutti a bocca asciutta.
Sentii un boato di felicità da parte del pubblico nel vedermi reagire e sia quello che il pensiero di Elisabeth,mi diedero la forza.
Mi avventai su Daniel colpendolo repentinamente al volto ed all'addome.
"COSÌ FRANK,COSÌ!"urlava entusiasta Johnny a bordo ring.
"Non parli più,TESTA DI CAZZO? !" gli urlai mentre continuavo a colpirlo.
Mi bastò un colpo sferrato dal basso fino alla mandibola per porre fine a questo incontro.
"K.O! VINCE FRAAANK!" annunciò il conduttore dell'incontro.
Johnny salì sul ring e mi abbracciò.
"Johnny portami subito negli spogliatoi, sto malissimo" sussurrai all'orecchio di Johnny che senza esitare,mi trascinò letteralmente negli spogliatoi.
Alzai con fatica il braccio destro al cielo per ringraziare il pubblico ma subito mi accasciai su Johnny. Arrivammo negli spogliatoi,Johnny iniziò a medicarmi come poteva.
"Stai fermo,amico" ordinò.
"John fa male! " ringhiai.
"Lo so ma hai vinto,sei il migliore!" rispose sorridendomi.
Finalmente finì la medicazione ed esordì con: "ANDIAMO A FESTEGGIARE!"
"Vaffanculo John,portami da Elisabeth".
Ammutolito, mise in moto e mi accompagnò da Elisabeth e mio figlio.