Capitolo 15

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Erano le 21:00 ed io mi stavo preparando,optai per degli jeans ad alta vita stretti,una canotta bianca inserita internamente ai jeans ed una giacca nera.I capelli li lasciai sciolti e mossi,il trucco era quasi naturali misi solamente un po' di mascara ed un rossetto rosso,non molto acceso e dei décolleté,neri ed alti.Mi guardai allo specchio e per stasera potevo andare.

Riguardi di nuovo l'orologio ed erano già le 21:45,così mi affrettai ad uscire di casa,fortunatamente mia madre non c'era e ne approfittai per prendere le chiavi della macchina.Salii in macchina e partii in direzione a casa di Jay.Non abitavamo molto distanti quindi sarei arrivata in un batter d'occhio.

''Sono giù,scendi!'' gli scrissi.

Jay,22:00 ''Arrivo!''

Dopo qualche secondo vidi  Jay uscire dal portone del suo palazzo e salii subito in macchina.

Mi salutò con il suo solito bacio sulla guancia e partimmo.

''Sei sicura di quello che fai?'' domandò Jay con tono serio.

''Jay,sono sicurissima.Sta tranquillo!'' risposi. Si ammutolì per tutto il viaggio.

Finalmente arrivammo,parcheggiai la macchina e ci dirigemmo al bar.

Il luogo era osceno,come sempre.C'erano ubriachi ovunque,drogati e persone poco raccomandabili.

''Che schifo,Dio mio...'' sussurrò Jay.Feci finta di non sentirlo,non avevo voglia di subirmi le sue lamentele.

Entrammo nel locale,tra fischi ed uomini che mi facevano complimenti deplorevoli...Non li considerai minimamente e Jay mi strinse una mano,ovviamente,aveva paura.Ed anche io ne avevo,purtroppo nessuno dei due era coraggioso anzi tutt'altro. Che coppia!

''Allora,che facciamo?'' disse Jay mentre eravamo ancora fermi al centro del bar.

C'era una puzza di alcol ed una cappa di fumo assurda,sentivo i rumori delle palline biliardo quando venivano lanciate ed un vociare pesantissimo.Iniziai a guardarmi attorno,fin quando dietro al bancone vidi Johnny.

''ECCOLO!''esclamai.

''E' lui l'amico?'' chiese Jay.

''Sì,andiamo!'' risposi tirandolo e dirigendoci al bancone.

Arrivammo al bancone,lui non mi vide poiché era distratto dalle mille ordinazioni.Era sempre lo stesso,un po' corpulento,con la barba più lunga,le braccia tatuate,i capelli rasati ed indossava un pantalone nero ed una camicia rossa e nera a quadri e tra le labbra aveva un sigaro spento.Non era un bel ragazzo o almeno non era il mio tipo.

Ci sedemmo sui sgabelli ed aspettai fin quando non si avvicinò a noi.Non alzò il capo e mentre puliva i bicchieri ci chiese solamente ''Ragazzi,cosa vi porto?'' 

''Johnny'' risposi.Alzò il capo velocemente e restò perplesso nel vedermi lì.

''Elisabeth?'' domandò leggermente sconvolto.

''Sì,devo parlarti'' 

''Ora non posso...Devo lavorare'' rispose sviando il discorso.

''Dov'è Frank? So tutto'' dissi seriamente.Jay intanto ci guardava e non mi lasciava la mano.

''Se sai tutto,dovresti sapere anche dov'è'' rispose ridendo.

La sua reazione mi infastidii,mi sentivo totalmente presa in giro.Così mi alzai,poggiai i gomiti sul bancone e cercai di avvicinarmi il più possibile a lui,in modo che potesse guardarmi negli occhi.

''Non sto scherzando,DOV'E' ?!'' scandii ringhiando.

''Elisabeth,non te lo dirò mai.E' meglio che tu vada via,non è posto per te e poi Frank si farà vivo,come sempre'' rispose disinvolto mentre dava delle birre a dei vecchi ubriaconi.

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