Capitolo 18

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''Ely,alzati devi andare a lezione!'' urlò mia madre.

''Mamma...Sì...'' farfugliai tra le labbra mentre cercavo la forza per alzarmi dal letto.Ogni mattina,accadeva questo : ero sempre così stanca da non avere nemmeno la forza di respirare.

Mi incoraggiai e riuscii,finalmente,ad alzarmi.Guardai la sveglia erano le 07.30,avevo mezz'ora per prepararmi e fare colazione ergo:non ce l'avrei mai fatta per le 08.00. Dovevo eliminare qualcosa dalla mia ''lista'' e decisi di eliminare la colazione,l'avrei fatta con Jay all'università,tanto.

Andai subito in bagno a prepararmi,infilai un jeasn blu scuro,una t-shirt bianca con una croce nera stampata ed una giacca nera su.Calzai i miei stivali neri,mi sciacquai il viso ed i denti ed uscii velocemente di casa.Ero in ritardissimo.

Avanzai il passo ,quasi come se stessi facendo una marcia olimpionica. Oggi faceva freddo ma per la corsa che stavo compiendo,avevo caldo.Il Sole era coperto dalle nuvole che non minacciavano pioggia,fortunatamente.

Riuscii ad arrivare all'università in tempo,erano solo le 08.10. Entrai in aula,cercai con lo sguardo Jay e lo vidi nella terza fila a sinistra che mi faceva cenno.

''Ho fatto tardissimo,cazzo!!'' dissi disperandomi mentre mi sedevo.

''Stai tranquilla,non è nemmeno arrivata la stronza'' rispose sorridendomi mentre mi dava un bacio sulla guancia.La ''stronza'' era la professoressa di diritto privato comparato,era cattivissima. All'ultimo esame su 60 studenti,ne promosse 12. Una vera arpia,ogni volta che c'era il suo esame,era una carneficina.

''Aah e comunque lì c'è Gerard,che come sempre non ti stacca gli occhi di dosso!'' disse scocciato Jay.

''Cazzo! Che odioso...'' sussurrai mentre cercavo di accucciarmi,per non farmi vedere,sulla sedia.

''Buongiorno ragazzi!'' urlò la professoressa entrando in aula ed all'improvviso si ammutolirono tutti.

Iniziò la lezione ed io volevo già uccidermi.

Finalmente erano giunte le 15.00 ed i corsi erano terminati,salutai Jay frettolosamente ed uscii velocemente dall'aula,stavo letteralmente scappando da Gerard.Il mio livello di sopportazione nei suoi confronti era pari a quello di un prurito intimo perenne.

Accelerai il passo e mi voltai indietro,non c'era.L'avevo seminato. 

Uscita dall'università,presi il cellulare e trovai un messaggio di Frank:

Frank,13.40:''Piccola,sicuramente sei all'univesità.Io oggi lavoro e poi stasera ho un incontro...Mi faccio vivo io,te lo prometto.Sta tranquilla,ti amo!''

Tranquilla,un cazzo.Ero certa che l'incontro si sarebbe tenuto al solito posto ma avevo bisogno dell'orario...Ma dato che erano incontri clandestini,non prima della mezzanotte si sarebbero tenuti,quindi dedussi che alle 23.30 mi sarei diretta lì. Stavolta non mi scappava e soprattutto gli volevo dimostrare che anche in questa circostanza,ero capace di stargli vicino e di prendermi cura di lui,più di qualsiasi altra cosa.

Ora o mai più.


***Perdonatemi il ritardo ma lo studio mi sta togliendo la vita! Vi leggo sempre e vi adoro,GRAZIE per tutto -Andreina***

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