Capitolo 13

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Lilian's POV
Stavo ancora leggendo il Codice, non so bene perché, nonostante il fatto che ci fossero altre decine di libri in quella biblioteca polverosa ed inondata dalla luce. Lanciai una rapida occhiata alla scrivania vuota di Robert, non era ancora tornato, forse era meglio chiamarlo di nuovo...
Ero altamente sicura del fatto che io fossi in quel posto da almeno un ora. Sentii dei passi provenire da fuori la biblioteca, evidentemente Isabelle si era svegliata. A qualche metro da me la porta si stava aprendo, quasi con fare timido. «Non era mia intenzione svegliarti con quel messaggio, ma ero e sono tutt'ora preoccupata per te.» dissi continuando a tenere gli occhi fissi sulla pagina. La porta si chiuse. Credevo se ne fosse andata, mi accorsi del contrario quando i passi in lontananza si fecero sempre più vicini, l'eco delle sue scarpe mi rimbombava nelle orecchie in maniera quasi fastidiosa. Chiusi il libro e mi voltai verso di lei. I capelli sempre in perfetto ordine, e la sua espressione... Non lasciava trasparire nessuna emozione alcuna. Già, è vero, lei non ama farsi vedere in condizioni 'pietose' davanti alle altre persone, anche se si tratta di me.
Mi si posizionò davanti ed incrociò le braccia «Ieri non mi hai seguita, sei rimasta con Magnus. Cosa vi siete detti?» mi chiese in tono fermo. "Ma cosa le prende?" Pensai «Niente che io possa dirti adesso.» risposi preoccupandomi della sincerità che avevo utilizzato «No, tu ora parli.» mi disse cercando di mantenere la calma «Isabelle, non è il momento.» risposi sapendo che non avevo molte vie d'uscita «Forse ti sei dimenticata che prima di essere parabatai siamo migliori amiche, quasi sorelle. Non ci siamo mai nascoste nulla. Quindi ora parla.» disse «Non ho detto che non te lo dirò mai Isabelle! Sto semplicemente dicendo che date le tue condizioni attuali, non mi sembra il caso.» risposi a denti stretti «Ah sì? Ma guardami!» fece un gesto con la mano indicandosi «Sono calmissima.» disse «No, non lo sei.» risposi, adesso stavo iniziando a perdere la pazienza. Stava per controbbattere ma, miracolosamente, in quel momento Robert aprì la porta della biblioteca. Per l'Angelo! Meno male. «Vi ho cercate per tutto l'istituto. Ho preso delle cose da Taki, non avete fame?» chiese sorpreso «Io no.» rispose Isabelle "Pf! Mente più a se stessa che a noi." Pensai trattenendomi un sacco per evitare di dirlo ad alta voce. Molto in fretta mi alzai e posai il Codice nel tavolino accanto a me «Io sì!» risposi «Bene.» disse Robert sparendo in corridoio. Una mano mi si poggiò sulla spalla, tenendomi saldamente ferma «Non abbiamo ancora finito. Ricordatelo.» disse Isabelle, mi liberai dalla stretta «Sempre.» risposi andandomene.

(#Wattys2016) She's my parabatai [In fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora