(#Wattys2016) She's my parabatai [In fase di correzione]

Capitolo 34

Lilian's POV
«Ecco a lei.» dissi ironicamente poggiando il sacchetto sul tavolo della cucina «Sei stata veloce.» disse Robert aprendolo. Vicino a me spuntò Isabelle, dal nulla, non disse niente. Nemmeno mi guardò, io feci lo stesso «Vado in biblioteca.» dissi girando sui tacchi «Non mangi?» chiese Robert perplesso «No, grazie. Non ho fame.» mentii, ma pur di non dover provare vergogna al solo fatto che ci fosse Isabelle nella stessa stanza in cui c'ero io potevo essere disposta a tutto, non mi andava di parlare con nessuno. Mi affrettai ad uscire dalla cucina senza voltarmi.

Stavo quasi per pentirmi di non aver mangiato, stavo letteralmente morendo di fame, dalla debolezza. Sentii la porta aprirsi, se ero fortunata non si trattava di Isabelle.
Beh, ero fortunata.
«Lilian.» disse Robert «Posso parlarti?» chiese «Dimmi.» misi il segnalibro dove doveva stare e chiusi il Codice,  si sedette nella poltrona davanti alla mia. Non so bene perché, ma nonostante avessi un certo grado di confidenza con lui, decisi di scendere le gambe dal cuscino sotto i miei glutei «Hai intenzione di andare a New York per questa storia dei tuoi genitori?» chiese accavallando le gambe, me lo ero totalmente tolto di mente, non avevo riflettuto al fatto che prima o poi avrei dovuto farlo nonostante il fatto che fosse stata una delle scoperte più importanti della mia vita «Certamente.» risposi «Quando?» chiese alzando un sopracciglio «Il prima possibile.» risposi tranquillamente «Che ne dici di.. Domani?» alzai il mento quasi a fronteggiarlo «Sembra che tu abbia fretta al posto mio Robert.» dissi sorridendo «Mi prendo semplicemente cura di te. Adesso che abbiamo delle informazioni su di loro presumo che possiamo continuare ad indagare.» rispose, sospirai «Per me va bene.» dissi «Ottimo.» Robert annuì, si alzò «Vado a dirlo ad Isabelle.» disse «Aspetta!» gli urlai restando seduta «Sì?..» si voltò. Lo guardai esitando «Viaggeremo attraverso un portale vero?» chiesi abbozzando un sorriso «Non se ne parla neanche!» disse riprendendo a camminare «Quindi dovremmo fare le valigie? Ma è assurdo!» esclamai, non mi diede retta e si chiuse la porta dietro le spalle. Chi tace acconsente.