Capitolo 53

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Isabelle's POV
Quando Lilian uscì dalla porta mi scappò un sorriso. Credo di non essere mai stata più felice in vita mia. Girai sui tacchi e raggiunsi la mia valigia.
Qualcuno bussò «Avanti.» dissi continuando ad esaminare il contenuto «Buonasera.» mi voltai, sbuffai «Dayven. Cosa ti serve?» chiesi irritata. Eccolo che sorrideva, il principino viziato, prese a camminare avvicinandosi lentamente «C'è una cosa di cui vorrei parlarvi signorina Penhallow.» disse, feci qualche passo indietro incerta «Cosa?» alla fine dietro di me c'era solo il muro, non potevo fare nulla. Ormai era vicino «Vi prego state fermo dove siete.» dissi «Io faccio quello che voglio, dovreste saperlo.» ormai era ad un centimetro da me «Sì.. In effetti lo so.. E la cosa mi infastidisce.» disse, lo fronteggiai «Arrivate al sodo e andatevene.» mi prese bruscamente i polsi, mi aveva colta alla sprovvista «La cosa vi infastidisce eh? Peccato che voi mi abbiate spezzato il cuore più di una volta, eppure non mi è sembrato di essermi lamentato.» li poggiò al muro bloccandomi «Ma adesso basta.» disse e in meno di due secondi mi cingeva il bacino con le braccia, aveva una forza tale che non mi permetteva di divincolarmi in nessun modo. Quando mi gettò sul letto ero totalmente intrappolata, cercavo in tutti i modi di urlare ma riusciva perfettamente a tenermi la bocca chiusa con una mano e a bloccarmi entrambe le braccia con l'altra.
Raziel volle che in quel momento Lilian rientrasse, gli si gettò addosso scaraventandolo al suolo. Io boccheggiavo mentre cercavo di riprendermi. Non mi ero ancora resa conto del fatto che entrambi avevano sfoderato le armi, e quando successe era ormai troppo tardi. Lilian al muro e Dayven davanti a lei, ad un centimetro di distanza l'uno dall'altra, poi sentii quel terribile suono metallico quando quest'ultimo si staccò da lei. La vidi scivolare lentamente al suolo fino a che non vi ci sedette, sanguinante «No!» urlai correndole in contro, mi inginocchiai «Lilian..» aveva gli occhi socchiusi e ansimava, le diedi qualche schiaffetto sulla faccia «Mi fate schifo.» disse Dayven mentre lasciava cadere la spada al suolo, prese un fazzoletto dalla tasca «Voi e la vostra perversione.» disse asciugandosi la fronte «Ma davvero?» Robert apparve sulla soglia e quando Dayven si girò lo aveva già colpito in pieno viso, cadde a terra immobile. Robert prese il cilindretto e me lo lanciò, mi affrettai a prenderlo, alzai la maglietta a Lilian nel punto in cui era stata colpita e con mani tremanti le tracciai un iratze.
Robert si caricò Dayven in spalla «È arrivato il momento che suo padre e sua sorella vengano a sapere del suo comportamento indisciplinato e della sua totale mancanza di galanteria.» disse «Tornerò dopo, per vedere come sta Lilian.» detto questo uscì chiudendosi la porta alle spalle.

(#Wattys2016) She's my parabatai [In fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora