Capitolo 26

382 20 0
                                    

Lilian's POV
Mi stavo lentamente riprendendo, riuscivo a muovere gambe e braccia quasi senza problemi, ovviamente Isabelle è stata con me praticamente tutto il tempo, mi faceva venir voglia di essere in pericolo di vita più spesso ma questo non faceva assolutamente parte della mia indole, era come se si fosse addolcita, non so spiegarlo, quasi come se avesse capito qualcosa o imparato una lezione. In realtà è sempre stata abbastanza dolce di suo ma adesso lo era di più, probabilmente aveva paura di perdere anche me.
I giorni della mia ripresa sono trascorsi tranquillamente, anche Robert mi è stato vicino da padre modello qual era, ma ovviamente arrivò il giorno in cui l'argomento chiave della vicenda doveva essere discusso in famiglia.
Eravamo in uno dei divani della biblioteca, la mia testa era poggiata sulle gambe di Isabelle rivolta a Robert seduto su una sedia davanti a noi. L'atmosfera era calma, eravamo illuminati dalle flebili fiammelle delle candele poggiate sui vari tavolini nei dintorni, mi piaceva.
«Quindi..» iniziò sfregandosi le mani «Sembra che tutto sia passato ma non ne abbiamo la certezza, non te ne ho parlato prima Lilian perché volevo che ti riprendessi abbastanza.» Robert mi spiegò tutto, non dissi niente dall'inizio alla fine infatti ci fu un momento in cui dubitava seriamente che io lo stessi ascoltando quando invece stavo perfettamente afferrando ogni singola parola di quello che diceva «Quindi sta per succedere qualcosa che sconvolgerà totalmente le nostre vite se ho ben capito.» dissi «Esatto, in positivo o in negativo non potremmo mai saperlo.» rispose Robert «Posso solo consigliarvi di stare bene in guardia, non si sa mai.» guardava sia me che Isabelle, lei non diceva niente, lo guardava ma non con occhi assenti mentre mi carezzava i capelli. Significa che stava ascoltando attentamente ma non aveva nulla da dire. Robert si alzò dalla sedia «Forse è meglio se andate a dormire adesso. Onestamente mi auguro che per domani tu, Lilian, sia guarita abbastanza da permetterci di andare in perlustrazione. Sono andato solo io in questi giorni.» si stava avvicinando ai cinquant'anni all'incirca ma aveva la postura e la corporatura di un venticinquenne, i capelli corti ed un po' gonfi con una piccola riga di ciocche bianche ai lati della testa, sotto sotto era ancora un uomo affascinante. Chissà se si sarebbe mai risposato..

«Non barcolli più.» osservò Isabelle mentre attraversavamo il corridoio illuminato dalle deboli luci delle lampadine ad olio «Faccio ancora un po' di fatica ma in effetti sto molto meglio.» risposi sorridendo. Arrivammo davanti alla mia stanza, aprii la porta «Bene, credo che non ci sia bisogno che tu continui a dormire con me.» dissi abbozzando un sorriso, ci pensò su «Facciamo solo quest'altra sera e poi basta.» rispose carezzandomi la guancia, subito dopo entrò nella stanza «Va bene.» dissi sorridendo, un sorriso vero.

(#Wattys2016) She's my parabatai [In fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora