Capitolo 15

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Lilian's POV
Siamo nella stanza delle armi (più che altro la nostra sembra una sala) e Isabelle continua a lanciarmi delle occhiate indagatorie. Sta cercando di innervosirmi lo so, sta cercando di fare in modo che io mi senta a disagio così che io parli. Mi da un fastidio tremendo quando fa così, solo Raziel sa quanto. È come se in un certo senso mi facesse violenza psicologica. Adesso non posso nemmeno affilare i miei amati coltelli in santa pace?! Ad ogni modo non ci cascherò, i primi tempi funzionava ma adesso non più e dovrebbe saperlo anche lei.
Okay, adesso è lei che si sta innervosendo dal momento che non sto parlando. Si schiarisce la gola «Allora..» ecco, mi sto preparando psicologicamente «Penso che quella cosa tu possa dirmela anche adesso.» disse poggiando i palmi sul tavolo.
Trattenni l'esasperazione pensando che dovevo essere comprensiva data la (sua) situazione. «Isabelle..» dissi guardando il coltello che avevo in mano mentre ne accarezzavo la lama «Io ho come la leggera impressione che tu non capisca il fatto che esiste il luogo e il momento adatto, per.. Quasi ogni cosa.» risposi «Questo momento è adatto Lilian!» esclamò «Te l'ho detto e se vuoi te lo ripeto: non ho affermato che non te lo dirò. Semplicemente, non è il momento, soprattutto adesso che dobbiamo andare in perlustrazione.» risposi riposando il coltello sul tavolo. 'A parte che, non sono nemmeno affari tuoi..'
Isabelle stava in silenzio, strano. Con la coda dell'occhio le sue labbra contratte a contenere la rabbia «Bene.» disse togliendo le mani dal tavolo «Facciamo così. Finché non deciderai di dirmelo, io e te non ci parleremo.» disse affrettandosi ad uscire, senza lasciarmi rispondere. Mi voltai, la vedevo scomparire sempre più in lontananza nel corridoio.
«Arriviamo anche ai ricatti adesso eh?» dissi piano.

(#Wattys2016) She's my parabatai [In fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora