capiolo quattro

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La musica venne spenta alle sei del mattino, esattamente mezz'ora prima che la sveglia di Louis suonasse. Il ragazzo, con il viso affondato nel cuscino, le orecchie martoriate e gli occhi iniettati di sangue per la notte in bianco, si alzò dal letto con l'andatura di un bradipo in coma e si vestì con uno dei suoi solito maglioni larghi, adatti al clima freddo e piovoso di quella stagione, e infilò le scarpe. Si trascino' fuori dalla camera nello stesso momento in cui Harry usciva dalla sua, perfettamente riposato e dallo sguardo rilassato e in pace con io mondo che può avere solo chi si é fatto una sana dormita.
Louis lo fulmino' con lo sguardo.-TU!-lo accusò, puntandogli contro un dito.-Come diavolo ti é venuto in mente di tenere la musica a quel volume per tutta la notte??!-
-Se non ti sta bene puoi sempre andartene.-si limitò a dirgli Harry, sfoderando un bel sorriso e, nel superarlo, dandogli una schicchera sulla fronte. Louis era troppo stanco per ribattere o per arrabbiarsi ancora. -Vaffanculo. Tu vuoi essere ammazzato.-si limitò a dire. Harry rise a crepapelle.- Da te? E con quale forza? Non so se ti sei visto, ma sei un nanerottolo esile come un fuscello.-
Louis gli fece la linguaccia. Quando era stanco regrediva al livello "bambino di cinque anni".
Harry si acciglio' al suo gesto, poi fece un mezzo sorriso e uscì.
Nel corridoio incontrò Zayn, che lo stava aspettando per fare colazione insieme.
-Come é andata?-gli chiese, ridendo sotto i baffi.
-Dovevi vedere la sua faccia oggi.-sghignazzo' Harry, riportando alla mente le scene di poco prima e la faccia adorabile di quel ragazzino tutta assonnata. Aspetta. Aveva appena pensato che il suo coinquilino avesse una faccia adorabile?
Scosse la testa, dandosi dell' idiota. Quel moccioso non era affatto adorabile: era solo l'ennesima seccatura appioppatagli da suo padre ed era pure uno sfigato. Ma doveva ammettere che trovava teneri i maglioni enormi che metteva e che lo facevano sembrare ancora più piccolo. Stop! Cosa diavolo stava pensando? Decise che senza un caffè non era in grado di connettere bene e si lasciò trascinare verso il bar dal suo migliore amico, che continuava a dirgli di come avesse comprato dei tappi per le orecchie solo per la serata e di come avesse avvertito tutti gli altri del piano di fare altrettanto, come ormai erano abituati a fare ogni volta che Harry aveva un nuovo coinquilino.

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