-Harry...cosa ci fai qui?-borbottò Louis, un pò imbarazzato dalle occhiate che riceveva dai suoi compagni di corso. Sicuramente si stavano chiedendo "cosa ci fa uno come Louis Tomlinson con uno come Harry Styles?"...e non avevano tutti i torti. Se lo chiedeva anche il più piccolo.
-Sono venuto a prenderti. Andiamo in palestra.-rispose il riccio perentorio.
-Ma ho le lezioni pomeridiane.-protestò Louis.
-Il tuo professore di non-so-cosa ha annullato la lezione, quindi puoi venire con me.-
-E tu come lo sai?-
-Sono passato a controllare quando avresti finito e l'ho letto sul comunicato. Ora andiamo, ho avvertito Mark che saremmo andati lì.-
Louis lo seguì docilmente fino alla sua auto e quando stava per salire Liam li raggiunse.
-Louis aspetta un attimo...-fece per dire, ma Harry afferrò una mano del più piccolo e lo tirò dentro l'auto, chiudendo la portiera e partendo con una sgommata. Vedere Liam che cercava di intromettersi tra loro lo aveva irritato tantissimo, e le proteste di Louis, che voleva tornare indietro per ascoltare Liam e che lo accusava di essere un maleducato, gli entravano da un orecchio e gli uscivano dall' altro. Era molto più concentrato sul calore della piccola mano di Louis stretta nella sua.
-Ora puoi anche lasciarmi la mano, sai?-borbottò imbarazzato il più piccolo, guardandolo di sottecchi con le guance arrossate e un leggero broncio ad increspargli le labbra. Harry non poté non trovarlo adorabile e, invece di allentare la stretta, la rafforzò con un mezzo sorriso stampato in faccia. In quel momento non pensava a Zayn e alla sua proposta, non pensava a Liam né a nient'altro che non fosse "Louis é davvero carino".
-Sei davvero carino.-sentenziò infatti prima ancora di rendersene conto.
-C-cosa?-balbettò l'altro, arrossendo a dismisura e guardandolo con gli occhi sgranati.
-Sembri un micino.-sogghignò Harry, ricevendo una manata sulla spalla da parte di Louis che non riuscì a fargli più che il solletico.
Avrebbe voluto tirargli le guance, ma non poteva permettersi di perdere la concentrazione mentre era alla guida, e la pelle morbida di Louis era certamente qualcosa che lo deconcentrava.
Arrivarono alla palestra e quando furono nello spogliatoio Louis si ricordò di non avere un cambio. Aveva addosso dei jeans neri con uno dei suoi larghi maglioni e sotto indossava una camicia, il cui colletto sbucava dal maglione.
-Non ho con me un cambio per allenarmi.-disse Louis, guardando male Harry.-E tutto perché ti sei presentato così all' improvviso.-sbuffò, sedendosi su una delle panche dello spogliatoio.
-Vedo se ho qualcosa di mio da darti.-rispose Harry, frugando nella sua borsa ed estraendone una maglia pulita. La lanciò a Louis, che la scrutò con disappunto.-Mi starà enorme.-protestò.
-Che problema c'é? Anche i tuoi maglioni sono enormi.-replicò distrattamente Harry, continuando a frugare nella borsa in cerca di un paio di pantaloni.
-Non ho pantaloni. Vai a chiedere a Mark se ne ha un paio lui.-gli disse.-Mi cambio e ti raggiungo.-
Louis uscì dallo spogliatoio e si trovò nella sala pesi, dove un paio di tizi palestrati lo scrutarono con curiosità. Doveva essere piuttosto strano, in effetti, vedere in quella palestra un ragazzino esile e palliduccio in una maglia più grande di lui. Louis si guardò intorno un po' sperduto.
-Chi cerchi?-gli chiese gentilmente il tizio palestrato che gli stava più vicino.
-Mark...?-disse incerto Louis, senza essere sicuro che quei due sapessero chi fosse.
-Dovrebbe essere nella sala grande, quella dove tengono i sacchi e i tappetini.-
Vedendo lo sguardo ancora più sperduto di Louis, che sembrava un cervo accecato dai fari di un'auto, l'uomo gli indicò una porta sulla destra.-Lì c'è la sala macchine. Attraversala ed entra nella porta in fondo. Dovresti trovarlo lì.-gli spiegò con pazienza. Louis ringraziò e fece come gli era stato detto.
Stava attraversando la sala macchine quando si scontrò con una specie di armadio umano, che lo guardò dall' alto in basso, divertito.
Louis fece per scusarsi e passare oltre, ma l'uomo gli mise una mano sulla testa come a volerlo misurare e scoppiò a ridere. -Ti sei perso, marmocchio?-chiese con scherno, continuando a tenere la sua mano pesante sulla testa di Louis.-Sai che questo non é un posto per bambini? Rischi davvero di farti male.-
-Lasciami, energumeno senza cervello, non sono un bambino.-replicò Louis con astio, tirando fuori la sua capacità innata di far incazzare quelli più grossi di lui.
-Cazzo dici, nano?-ringhiò il gigante, e Louis si rese conto che la parola "nano" , che detta da quell'uomo sembrava così aspra, con la voce di Harry era dolce e quasi familiare.
E Louis si ritrovò a pregare che il riccio fosse lì.
-Che cazzo sta succedendo qui?-sentì dire dalla voce di Harry alle sue spalle.
E Louis non poté fare a meno di sorridere.
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Stanza 111
FanfictionLouis si é appena trasferito nel dormitorio del college e gli é stata assegnata la stanza 111 , occupata da Harry Styles, il ragazzo più stronzo del pianeta ma, Louis lo deve ammettere, anche il più bello. L'unico problema: Harry odia condividere i...