capitolo sedici

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Louis frequentò le restanti due lezioni, letteratura inglese e filologia, e poi decise di fare un salto al supermarket per fare scorte di cibo. Aveva una mezza idea di preparare il pranzo anche per Harry per ringraziarlo di avergli comprato un dolce, ma quando tornò a casa non lo trovò. Nel pomeriggio si recò a lavoro e dopo i venti minuti di camminata arrivò finalmente alla libreria, un po' infreddolito nonostante l'enorme sciarpa che lo copriva fino al naso.
-Ehi Liam.-lo salutò con un sorriso, raggiungendolo in magazzino.
-Louis, come é andata oggi con Harry?-gli chiese subito, un po' preoccupato per il più piccolo.
-Mi ha offerto un dolce al cioccolato. -dichiarò entusiasta Louis, stupendo l'altro, che non era abituato a sentir parlare bene di Harry.
-Dunque andate d'accordo?-domandò titubante.
-Non esattamente...ogni tanto é un po' seccante ma sa essere anche gentile.-
-Di solito non ama avere coinquilini.-azzardò Liam, fingendo che la questione gli fosse indifferente.
-Lo so...all' inizio effettivamente ha tentato di mandarmi via, ma ora spero la smetta di comportarsi da bambino.-
Liam sospirò e posò gli scatoloni che stava riordinando, per piazzarsi poi davanti al più piccolo e mettergli le mani sulle spalle, premurandosi di tenere gli occhi fissi nei suoi.-Senti Louis, non fidarti di Harry, per favore. Se é gentile con te ha sicuramente uno scopo...e non voglio che ti faccia soffrire.-lo avvertì. Aveva una pessima sensazione a riguardo e temeva che Harry volesse ferire Louis per arrivare a lui. Sapeva benissimo di essere stato uno stronzo e di essersi meritato l'odio del riccio, ma non voleva che altri venissero invischiati nelle loro faccende, tanto meno Louis, che sembrava così sensibile e fragile.
Il più piccolo lo guardò attentamente.-É successo qualcosa tra te ed Harry? Perché dici così?-gli chiese. Liam tentennò e rimase in silenzio per qualche minuto. -Sappi solo che mi odia e che ne ha tutto il diritto, perché se non siamo più amici é colpa mia, ma ti prego di non chiedermi altro.-sospirò. -Solo, stai attento.-concluse, abbracciando l'amico. Louis era un po' confuso ma annuì e lo abbracciò a sua volta.-Te lo prometto.-sussurrò.

Quando Louis tornò al dormitorio quella sera Harry era già andato in palestra, ma aveva lasciato un biglietto sul tavolo

Domani sera devi venire con me in palestra, piccolo Lou.
H.

Louis storse le labbra a quel "piccolo", ma si ritrovò ad arrossire per il soprannome. Lou. Lou. Lou...avrebbe proprio voluto sapere come suonava detto da Harry.

La mattina dopo Louis venne svegliato dalla sua fastidiosissima sveglia e si trascinò in facoltà come un zombie.
Sulla strada verso il suo dipartimento incontrò Niall, che si sbracciò per salutarlo.
-Vorrei davvero sapere come fai ad essere così allegro di prima mattina.-borbottò Louis, affiancandolo.
-Deve essere la prospettiva della colazione a farmi alzare con tanta energia.-ribattè Niall con un enorme sorriso. Louis non poté fare a meno di farsi contagiare dall' allegria dell'amico.
-Come sta andando la convivenza? É quasi una settimana che abiti con Harry e non sei ancora scappato imprecando...lodevole, davvero!-rise il biondo irlandese, dando delle pacche rassicuranti sulle spalle dell' amico.
-Non sembra così male come all' inizio...-ribattè Louis, scuotendo la testa. Niall lo guardò ad occhi sgranati. -Dici sul serio?!-chiese conferma. L'altro scrollò le spalle e annuì.
-Allora non sei solo da lodare! Ti dovrebbero fare una statua!-asserì, annuendo più volte fra sé e sé.
-Sai, prima Harry non era così...cioè, era un po' stronzo e strafottente, ma era davvero una brava persona...da quando lui e Liam hanno smesso di essere amici é cambiato completamente.-
-Hanno litigato?-chiese Louis, curioso di sapere di più del suo coinquilino.
-Non lo so...credimi, Liam mi ha sempre detto tutto, ma non si é mai scucito su quella faccenda.-rispose il biondo, alzando le spalle come a dire che ormai aveva rinunciato a chiedere spiegazioni all' amico.

Louis seguì le lezioni mattutine in modalità pilota automatico. Prese appunti meccanicamente ma con la testa era da tutt'altra parte e in particolare si stava scervellando sul suo affascinante coinquilino. Aspetta...lo aveva definito affascinante?
Sbuffò e, dal momento che la lezione era già finita e che lui era l'unico rimasto in aula, radunò la sua roba ed uscì.
Fuori Harry se ne stava appoggiato allo stipite della porta e Louis non poté fare a meno di arrossire furiosamente quando si rese conto che il riccio aspettava proprio lui.
-Ehi Lou.-disse, facendo un mezzo sorriso.
E Louis aveva davvero ragione a pensare che quel nomignolo detto da Harry suonasse dannatamente bene.

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