capitolo trentadue

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Louis, stretto al corpo di Harry, arrossì all' inverosimile, rendendosi conto di ciò che era avvenuto pochi istanti prima. Quando Harry fece per sollevarsi dal divano, Louis lo strinse più forte a sé, terrorizzato che il riccio non lo volesse più perché aveva fatto qualcosa di sbagliato. Magari a causa della sua inesperienza ci aveva ripensato e non voleva più averlo tra i piedi.
-Non...non andare via.-farfugliò. Harry gli posò un bacio delicato sulla nuca, accarezzandogli la schiena con movimenti circolari della mano.
-Non vado da nessuna parte, Lou. Volevo solo prendere un asciugamano per pulirci.-lo rassicurò, il tono di voce dolce come il più piccolo non lo aveva mai sentito.
-Va bene ma...possiamo restare così ancora un po'?-chiese titubante. Harry sorrise intenerito, stringendolo a sé e adagiandosi sul divano.-Certo.-disse. Restarono qualche attimo in silenzio, ad ascoltare i rispettivi battiti, che fino a pochi istanti prima erano accelerati, poi il riccio si rivolse nuovamente a Louis.-Era la prima volta per te?-gli chiese. Louis fremette sotto di lui, grato che Harry non potesse vedere il rossore sulle sue guance a causa della posizione in cui si trovano, con il più piccolo accoccolato contro il petto muscoloso di Harry.
-Sì.-mormorò.
-Sono contento di essere il primo.-rivelò Harry, sbuffando un sorriso. Louis, a quella frase inaspettata, sentì uno strano calore in una parte non precisata tra il cuore e lo stomaco e con un sorriso luminoso baciò lievemente la clavicola del più grande. Improvvisamente si sentì sollevare e Harry se lo caricò in braccio.-
-Cosa fai?!-chiese, agitandosi un po'.
Harry rise contro la sua pelle nuda.-Dato che non vuoi che mi separi da te, mi prenderò cura di te senza allontanarmi, moccioso.-ghignò, trasportandolo in bagno. Louis arrossì quando venne depositato sul bordo della vasca e sentì su di sé lo sguardo penetrante di Harry.
-Non guardarmi, é imbarazzante.-lo riprese, coprendosi l'intimità con un asciugamano. Harry rise e scosse la testa.-Non mi pare che prima fosse un problema.-gli fece notare, ghignando e chinandosi per lasciargli un bacio a stampo. Louis si sporse verso di lui per averne un altro e il più grande lo accontentò, sentendosi inondare dal calore che l'altro gli trasmetteva.
Inumidì con dell'acqua calda un asciugamano e lo passò delicatamente sulla pelle di Louis, che rabbrividì e accennò al fatto che avrebbe potuto farlo da solo. In risposta ricevette un -Lascia che mi prenda cura di te almeno per stasera, moccioso.- e non poté non sorridere.
-É tardi, sarà meglio andare a dormire, domani hai lezione e io devo andare alla palestra. Tra poco ho un incontro e Mark mi sta con il fiato sul collo.-
-Davvero? Anche io dovrei iniziare a mettermi sotto con lo studio, tra poco ho un esame.-sospirò il più piccolo, seguendo Harry nella sua stanza.
-Tu studi sempre, Lou. Andrai benissimo.-
-Se é per questo anche tu ti alleni sempre un sacco.-
-Vero. Per questo vincerò di sicuro.-ghignò il riccio, facendo ridere Louis, che si chinò sul suo cassetto e ne estrasse un pigiama. Prima di calarsi l'asciugamano, fece cenno ad Harry di non guadare. Il riccio sbuffò divertito.-Non é nulla che non abbia già visto.-gli fece notare, ma si voltò comunque a guardare il soffitto.
Louis si infilò il pigiama, enorme quanto i suoi maglioni e con dei panda stampati sopra, e si stese vicino ad Harry sul suo letto, un po' in soggezione. Non sapeva esattamente come ci si dovesse comportare quando si stava insieme a qualcuno. Poteva baciarlo in pubblico? Poteva mandargli dei messaggi quando non erano insieme?
-Sento gli ingranaggi del tuo cervello girare.-sorrise Harry.
-È che...scusa, é una cosa stupida, ma non ho idea di cosa dovrei fare ora che..insomma...che noi..-
-Stiamo insieme. Guarda che puoi dirlo.-rise Harry.-Non devi fare nulla, Lou, se non quello che hai sempre fatto e che ti va di fare.-lo rassicurò, posandogli un bacio sulla tempia.
-Ora dormi, domani facciamo colazione insieme.-continuò, alzandosi e facendo per dirigersi alla porta. Poi ci ripensò, si voltò e afferrò il volto di Louis, tirandolo contro di sé per un bacio mozzafiato che lasciò il più piccolo intontito.-Buonanotte, Lou.-gli disse, indugiando ancora un attimo vicino a lui e poi uscendo, sorridendo nel sentire il "buonanotte" appena sussurrato di Louis.

La mattina dopo fecero colazione insieme come promesso e Louis seguì le sue lezioni, ancora un po' fra le nuvole per ciò che era accaduto con Harry. Pranzò con Niall alla caffetteria della scuola, dato che il riccio era in palestra a farsi massacrare di allenamento da Mark, e poi si diresse in libreria per il suo turno di lavoro. A Niall non aveva detto nulla della sua relazione con il riccio, perché non sapeva ancora se era pronto a renderla di dominio pubblico (il biondo infatti avrebbe sparso la notizia in tutta la facoltà in un secondo) e del resto non sapeva se Harry volesse o meno. A Liam, tuttavia, non voleva nasconderlo e sapeva che non solo lo avrebbe tenuto per sé, ma avrebbe anche potuto dargli consigli preziosi.
Appena arrivato, quindi, si avvicinò all' amico, che lo accolse con un abbraccio.
-Ehi, Lì, penso di doverti dire una cosa.-esordì, titubante.
-Dimmi.-gli sorrise dolcemente il più grande.
-Io ed Harry...-iniziò, e vide l'altro farsi immediatamente più attento.-Stiamo insieme.-disse tutto d'un fiato. Liam lo guardò senza parole.-Insieme?-chiese, e quando Louis annuì lo guardò come se gli fosse spuntata un'altra testa.-Cosa vuol dire "insieme"?!-sbottò.
-Ecco, tipo...mi ha chiesto di essere il suo ragazzo...?-tentò Louis, ottenendo uno sguardo colmo di preoccupazione.
-Lou, senti...-fece per dire Liam, subito interrotto dal più piccolo. -Liam per favore...sii solo felice per me, perché io sono felice, ok? Harry é una brava persona.-disse.
-Louis, sai come la penso sull' argomento. Credimi, é parecchio strano che uno come lui voglia improvvisamente stare con uno come te. Sta macchinando qualcosa di sicuro. Stai alla larga da lui se non vuoi esserne ferito.-lo ammonì.
-Perché? "Uno come me" non é abbastanza per "uno come lui" ? Non posso piacergli sul serio?-sbottò Louis, ferito dalle parole dell' amico.
-Louis non è questo, lo sai benissimo! É che lui...-tentò di spiegarsi.
-Certo Liam, ho capito cosa vuoi dire e non penso affatto sia così. Harry è dolce con me e penso di piacergli davvero, quindi é meglio se non ne parliamo più, perché non ho intenzione di allontanarmi da lui. Non mi ferirà.-disse adirato, sparendo dietro gli scaffali per sistemare i nuovi arrivi.
Liam lo guardò preoccupato, mordendosi il labbro inferiore. Prevedeva guai. E non sapeva quanto avesse ragione.

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