capitolo undici

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-Louis! Ehi Louis, rispondi cazzo!!-
Louis sentiva la testa pulsare dolorosamente e riusciva a malapena a distinguere le parole di Harry.
-Ma come ti é venuto in mente di fargli fare un allenamento tanto pesante? Non è abituato a questi sforzi come te, era ovvio che sarebbe successo!-
C'era qualcun altro nella stanza che sembrava star rimproverando Harry, e Louis aveva l'impressione che fosse Mark.
-Non ci ho pensato in realtà...-si giustificò Harry.-E poi lui non mi aveva detto di essere stanco.-
Louis aprì piano gli occhi e si trovò davanti quattro facce che lo scrutavano.-Tutto bene?-chiese un tizio piuttosto robusto e completamente pelato.
-Ehi moccioso, mi hai fatto prendere un colpo.-lo rimproverò Harry, e Louis si rese conto di essere disteso con la testa sopra le sue ginocchia. Si sentiva un po' in imbarazzo, ma il sangue non scorreva ancora così bene da poter arrivare a tingergli le guance e Louis ne fu grato.
-Sto bene.-rispose un po' a fatica. Si accorse che un altro uomo gli teneva alzate le gambe e lo guardava non troppo preoccupato. Fu proprio lui a parlare.-Tranquillo, ragazzo, é stato solo un calo di zuccheri. Ora ti portiamo qualcosa di caldo e poi Harry ti accompagna a casa. Non voglio rivederti qui prima di due giorni, intesi?-disse poi. Louis annuì leggermente.
-Ottimo.-fece l'uomo, adagiando nuovamente le gambe del ragazzo a terra. Poi si alzò e se ne andò.
-Quello é il proprietario. Sembra burbero ma ha un gran cuore.-gli spiegò Mark, sorridendogli.-Niente male come primo allenamento.-rise poi, facendo imbronciare Louis.

Harry costrinse Louis a bere della cioccolata calda presa al distributore e poi lo condusse fuori, stando ben attento che non avesse altri mancamenti.
-Guarda che non stavo mica morendo eh...é stato solo un calo di zuccheri, non é necessario preoccuparsi così.-gli fece notare Louis, anche se in realtà era più che contento di quelle attenzioni. Harry grugnì qualcosa di incomprensibile come risposta e lo scortò fino alla sua macchina, un BMW nero dall' aria piuttosto costosa.
-Figo.-commentò Louis, sedendosi sui sedili comodissimi.
-Regalo di mio padre.-si limitò a specificare Harry, scrollando le spalle.-Ma non pensare che te lo faccia guidare.-rettificò, osservando lo sguardo ammirato di Louis. Lui scosse la testa.
-Non è che io possa farlo, in ogni caso. Non ho la patente.-
Harry strabuzzò gli occhi.-Cosa?!-quasi gridò.
-Non ho mai avuto molto tempo per prenderla, né in realtà avevo una macchina da guidare, quindi era pressoché inutile.-
-Avresti potuto chiederla come regalo per la maggiore età.-
-Tralasciando il fatto che non ho ancora compiuto diciotto anni, nessuno mi avrebbe fatto un regalo costoso come una macchina per il mio compleanno.-
Harry si soffermò sulla prima parte della frase.-Mi prendi per il culo?-
-Prego?-
-Dico, mi prendi per il culo? Va bene che sembri un moccioso, ma se sei qui dovresti avere minimo diciannove anni.-gli fece notare.
-Ah...quello. Mi sono diplomato con due anni di anticipo. Ho appena compiuto diciassette anni.-gli spiegò. Harry lo guardò attentamente, non sapendo se ammirarlo o deriderlo.-Sapevo che eri un secchione.-si limitò a commentare, mettendo in moto. Louis scrollò le spalle, guardando fuori dal finestrino per tutto il viaggio. Ogni tanto lanciava delle occhiate ad Harry, e gli piaceva vederlo concentrato sulla guida, la mascella leggermente contratta e i muscoli delle braccia stirati in avanti. Fu contento che non si fosse cambiato, così aveva potuto ammirare i suoi bicipiti scolpiti. Si prese a schiaffi mentalmente per questo suo pensiero.
-Cosa fissi?-chiese Harry, guardandolo con la coda degli occhi.
-Niente.-mentì Louis. Il riccio sogghignò.-Certo.-disse sarcastico, e l'altro distolse lo sguardo imbarazzato.

Harry aprì la porta della stanza 111 e fece entrare Louis, per poi richiuderla alle sue spalle. Fecero a turno per fare la doccia e poi ognuno si mise nel proprio letto.
Louis non si accorse che Harry, mentre lui era in bagno, gli aveva disattivato la sveglia. Lol.

Stanza 111Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora