capitolo quarantadue

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Il giorno prima della vigilia, Louis era agitato. Okay, agitato era un eufemismo. Aveva superato l'esame con il massimo dei voti ed Harry, forse anche per farsi perdonare di essersi lasciato convincere dalla madre del suo ragazzo a passare lì la vigilia, lo aveva portato a Londra per festeggiare. Nei giorni successivi era stato relativamente tranquillo, anche se ogni tanto era un po' in ansia per la visita imminente alla sua famiglia. Avevano deciso di tenere per loro il fatto che stessero insieme, e di presentarsi come semplici amici e coinquilini, ma Louis aveva comunque intenzione di parlare della loro relazione almeno a sua sorella Lottie, a cui era molto legato. A differenza sua, Lottie andava molto d'accordo con il suo patrigno e lui non le aveva mai fatto mancare nulla. All'inizio Louis aveva sofferto parecchio di questa discriminazione, poi semplicemente aveva rinunciato a trovarvi un senso.
-Hai messo tutto il valigia?-domandò Harry, raggiungendo Louis in camera sua. Ormai lì Louis teneva soltanto i vestiti, perchè aveva praticamente traslocato nella stanza di Harry. Da quando avevano fatto l'amore per la prima volta, avevano iniziato a dormire insieme e Louis aveva iniziato a sentirsi più a suo agio con il suo corpo, tanto che dopo aver fatto l'amore con Harry non sentiva il bisogno di coprirsi subito, e si godeva le carezze del suo ragazzo e il suo sguardo che vagava sul suo corpo.
-Staremo solo due giorni, non mi serve tanta roba.-
-Bene, allora direi che possiamo partire.-sorrise Harry, anche se in realtà era piuttosto nervoso.
Louis inspirò ed espirò un paio di volte, poi seguì Harry fino alla sua macchina. Mentre erano nel parcheggio Harry si bloccò all'improvviso.
-Che succede?-chiese Louis, già piuttosto agitato nonostante le tre ore di macchina che li separavano ancora da casa sua.
-Nulla. Pensavo che dato che per qualche giorno non potrò toccarti quando e come vorrei, è meglio che ti baci adesso.-sussurrò al suo orecchio, facendolo sorridere.
-Sì, mi pare un'ottima idea.-replicò Louis, lasciando che il più grande lo spingesse contro la macchina e si avventasse sulle sue labbra, approfondendo quasi immediatamente il bacio e facendo intrecciare le loro lingue in un bacio irruento ma dolce allo stesso tempo. Louis portò le dita a tirare leggermente i suoi ricci ribelli ed Harry emise un verso gutturale di approvazione, facendo vagare le sue mani per il corpo esile del più piccolo, che mugolò nel bacio e tentò di dire qualcosa come "sarebbe meglio fermarci qui" che sottintendeva un "prima di scopare nel parcheggio". Harry sorrise sulle sue labbra, passando poi a lasciargli piccoli baci su tutto il viso.-Dio, quanto mi mancherà.-mormorò, scendendo a baciargli il collo e a mordicchiarlo fino a lasciare un piccolo succhiotto violaceo vicino alla giugulare, che pulsava ritmicamente.
-È troppo tardi per inventare una malattia contagiosa e non partire?-disse Louis, stringendosi ad Harry.
-Sì, micino, decisamente troppo tardi.-rise il riccio, lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra ed aprendogli la portiera.
Dopo tre ore erano davanti a casa Tomlinson.

-Lavori anche durante le vacanze di Natale?-domandò Zayn, stravaccato su una sedia vicino al bancone della libreria. Liam per un po' aveva tentato di ignorarlo, ma alla fine aveva ceduto e rispondeva alle sue domande, che disturbavano il suo lavoro in media ogni dieci secondi.
-Sì, Zayn. Anche perchè con Louis in ferie devo fare gli straordinari.-
-Anche il 24?-
-Mmh mmh.-annuì distrattamente Liam.
-A che ora stacchi?-
-Zayn, posso sapere cosa vuoi, di preciso, da me?-
-Al momento, sapere a che ora stacchi. Dopo, ti chiederò di andare a bere qualcosa insieme e per finire di venire nel mio appartamento. Lì finalmente scoperemo.-
Liam sussultò, voltandosi finalmente a guardare il più grande, che sorrideva serafico. Sentì una rabbia incredibile montargli dentro e sbattè sul bancone il pacco di libri che stava catalogando.-Vaffanculo, esci immediatamente da qui.-urlò, indicandogli la porta scorrevole del negozio.-Lasciami in pace una volta per tutte e mettiamo fine a questa pagliacciata. Sei uno stronzo, e se pensi che ci sia ancora qualcosa tra noi, ti sbagli di grosso. Fuori.-sibilò. Zayn lo guardò con quel suo sguardo indecifrabile che faceva incazzare Liam e poi si alzò lentamente, dirigendosi all'uscita. Prima di attraversare la porta, si girò verso Liam e ammiccò.-La mia offerta è ancora valida. Ricordati quanto ci siamo divertiti due anni fa.-sogghignò, voltandogli le spalle e uscendo. Liam, appena fu solo, sospirò forte, cercando di non farsi venire le lacrime agli occhi. Pensava di averlo superato, di non pensarci più, di averlo completamente rimosso, ma il ricordo di ciò che c'era stato con Zayn era più difficile del previsto da cancellare.
Doveva chiamare Niall e, per una volta, essere sincero su tutta la faccenda. Sincero come non era riuscito ad essere nemmeno con Louis, nè con suo padre, nè con sè stesso.

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