capitolo cinque

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-Il tuo nuovo coinquilino é carino.-se ne uscì Zayn mentre bevevano un caffè al bar. Harry per poco non si strozzo'.
-É uno sfigato.-sentenzio'. Zayn annuì. -Sicuramente. Ma quei maglioni enormi gli danno un'aria innocente e coccolosa. E poi non puoi negare che abbia dei bei lineamenti. E i suoi occhi ...-fece per dire, ma Harry lo interruppe con uno sbuffo.
-É un modo per dirmi che sei gay? -si informò. "Allora non sono l'unico a trovare adorabili i suoi maglioni." Pensò intanto.
Zayn scoppiò a ridere.-No, amico. Era solo una considerazione oggettiva. E comunque tu sei bisex.-
-Lo so. Ma tu dovresti sapere che per me i coinquilini sono intoccabili. Pensa se dovesse innamorarsi di me e non schiodasse più il culo dal mio appartamento.-disse terrorizzato.
-Teoricamente ora é anche il suo appartamento.-gli fece notare Zayn. Harry annuì e ghigno'.
-Ancora per poco.-

Harry girò la chiave nella toppa ed entrò in casa dopo aver passato tutta la giornata in palestra ad allenarsi. Gli facevano male i muscoli e aveva urgente bisogno di una doccia, ma era soddisfatto di sé. Il kick boxing era l'unica cosa che lo appagava, che lo faceva sentire completo. Schivare, colpire, parare, l'adrenalina dello scontro...per lui era tutto il suo mondo, la sua passione. Non aveva interesse per l'università né per ciò che suo padre, che lo teneva nel suo campo con la speranza che cambiasse idea e si mettesse a studiare, voleva per lui. Voleva fare di quello sport una professione, voleva arrivare ad alti livelli e, quando sarebbe stato troppo stanco per continuare come professionista, gli sarebbe piaciuto insegnare a tutti quelli che, come lui, amavano quello sport.
Per ora, tuttavia, si sarebbe accontentato di vivere nel campus e frequentare saltuariamente qualche lezione giusto per dare soddisfazione al padre, continuando a partecipare a tutte le gare di nascosto e ad allenarsi duramente in vista del suo sogno. Perché, anche Mark, il suo allenatore, ne era sicuro: lui sarebbe arrivato in alto.

Si tolse dalla spalla la borsa con le protezioni e i vestiti sudati e si passò una mano tra i ricci umidi, togliendosi le scarpe con i piedi e gettandole di lato con un calcio per poi avanzare verso il soggiorno. Notò immediatamente una testa castana appoggiata al bracciolo del divano e, dopo averci girato intorno, si soffermo' a guardare il viso rilassato del suo coinquilino che dormiva beatamente. Osservò con cura le ciglia lunghe, i capelli disordinati e che sembravano incredibilmente morbidi, la pelle di porcellana e i lineamenti definiti. Sì, il suo coinquilino era davvero una meraviglia, nonostante i vestiti enormi che gli coprivano il corpicino esile e non davano risalto alla sua figura. Peccato che fosse, appunto, il suo coinquilino, altrimenti ci avrebbe fatto un pensierino, come Zayn gli aveva consigliato.
Scosse la testa come a voler mandare via il pensiero che aveva fatto e cercò sul cellulare una musica abbastanza rumorosa con cui svegliare Louis. Selezionò i Nirvana e cliccò sul tasto di riproduzione, dopo essersi assicurato che il volume fosse al massimo.
Inaspettatamente, il viso di Louis rimase completamente disteso e il suo corpo non ebbe nemmeno un piccolo sussulto. Harry lo guardò accigliato, cercando di capire come fosse possibile. Poi gli scostò i capelli e vide i tappi per le orecchie e non riuscì a trattenere un sorriso. "Guarda te questo moccioso" mormorò tra sé e sé.
Decise che per il momento poteva anche lasciarlo dormire e andare a farsi una doccia, cosa di cui aveva estremo bisogno.

Quando tornò, con ancora l'asciugamano tra i capelli umidi, notò che il suo coinquilino era sveglio e teneva tra le mani sottili un libro enorme, su cui sottolineava con un evidenziatore giallo, totalmente concentrato sul testo, tanto da non accorgersi della presenza del suo coinquilino, alle sue spalle.
-Cosa studi, moccioso?-gli chiese Harry, gettando un'occhiata al libro di testo. Lui, preso alla sprovvista, sobbalzò e si girò di scatto. -Mi hai fatto prendere un colpo. Non mi ero accorto che tu fossi tornato.-
Harry sorrise, trovandolo adorabile accoccolato sul divano con tra le mani un libro più grande di lui. Scaccio' immediatamente il pensiero, prendendosi a schiaffi mentalmente.
-Letteratura.-
-Cosa?-
-Studio letteratura.-
Harry lo guardò attentamente.-Sei del dipartimento di letteratura?-
-Già.-fece Louis, tornando a prestare attenzione al libro. Harry scoppiò a ridere.-Ecco perché ti vesti in quel modo e hai quell'aria da sfigato. Che palle, non ci credo che mi hanno assegnato uno di quei secchioni.-
Louis lo fulminò con lo sguardo.-Perché, sentiamo, tu cosa staresti studiando?-
-Nulla. Frequento le lezioni solo ogni tanto, giusto per fare contento il vecchio.-rispose Harry con nonchalance.
-Appunto. Allora non giudicare chi si impegna duramente.-sbottò Louis, alzandosi e andandosi a chiudere in camera, premurandosi di sbattere la porta.

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