capitolo quindici

6.9K 370 71
                                    

-Racconti? Non mi aspettavo altro da un tale bambino.-sogghignò Harry, scrutando il ragazzo davanti a lui con una nota di divertimento nella voce.
Louis lo guardò arrabbiato. "Cosa potevo aspettarmi da un simile idiota?"si chiese, iniziando a radunare le sue cose.
-Tra poco ho lezione...-fece per dire ma il riccio, che si era reso conto di aver fatto la mossa sbagliata a deridere la sua passione, lo fermò per un polso e lo costrinse a sedersi di nuovo. -La tua lezione inizia tra mezz'ora.-gli fece notare, poi, visto che l'altro non sembrava propenso a rimanere in sua compagnia, fece cenno alla cameriera di venire al loro tavolo.
-Porta un'altra fetta di dolce al moccioso qui, per favore.-disse, facendo spuntare un lieve sorriso sul volto di Louis.-Mi stai comprando?-lo accusò scherzosamente. Harry scrollò le spalle.-Sto solo usando ciò che ti piace contro di te.-replicò con un mezzo sorriso.
-Che tipo di racconti?-chiese poi. Louis esitò un attimo. Era la prima volta che ne parlava con qualcuno e se appena qualche giorno prima gli avessero detto che si sarebbe ritrovato ad affrontare quell'argomento con Harry Styles, probabilmente avrebbe riso come mai prima di allora.
-Beh...sono più che altro surreali...parlano di fughe dalla realtà, di sogni ad occhi aperti...-si ritrovò a mormorare. Harry lo ascoltava attento.-Quindi ne hai già scritti alcuni?-si informò, dicendo a sé stesso che non gli interessava affatto e che voleva solo portarselo a letto e poi scaricarlo, ma sapendo in realtà che non era affatto così. Lui voleva conoscere Louis, voleva sapere quali fossero i suoi sogni, le sue passioni, le sue piccole manie...ma era troppo presto perché lo ammettesse a sé stesso. Nascondersi dietro la proposta di Zayn rendeva le cose molto più semplici.
-Qualcuno...-borbottò imbarazzato Louis. La verità era che, quando ancora abitava a Doncaster, la scrittura era il modo più semplice per fuggire dalla realtà in cui viveva, fuggire dal suo patrigno, dai bulli, dall' immagine che aveva di sé, dal suo aspetto fisico...
-Sembra carino.-commentò Harry, abbozzando un sorriso.
Intanto era arrivata la torta di Louis e lui la stava mangiando felice. La sua espressione era la cosa più dolce del mondo, si ritrovò a pensare Harry, sorridendo all' indirizzo del più piccolo senza nemmeno rendersene conto.
-Non capisco.-disse ad un certo punto Louis, rigirando il cucchiaino nel piatto quasi vuoto. All'espressione interrogativa di Harry, si spiegò meglio.-Oggi sei incredibilmente gentile con me...prima mi hai portato qui, mi fai un sacco di domande, mi hai offerto un dolce che adoro e...sorridi un sacco.-disse sospettoso.-Mi devo aspettare qualche brutta sorpresa una volta rientrato in camera? O ti serve qualcosa da me?-
Harry scoppiò a ridere.-Sei fuori strada, micetto, se pensi che abbia bisogno di qualcosa da te. E in quanto a brutte sorprese puoi stare tranquillo: abbiamo fatto un patto, giusto?-replicò.
-Ora devo andare e suppongo che anche tu abbia lezione.-concluse, alzandosi per evitare ulteriori domande e pagando il conto per entrambi, nonostante le proteste di Louis, alle quali si limitò a rispondere con un "Taci, moccioso, ti ho trascinato io qui."

Appena Louis se ne fu andato, il più grande mandò un messaggio a Zayn.
<<Indovina di chi é amico il piccolo Lou?>>
L'amico lo chiamò subito.
-Dimmi tutto.-lo incitò. Harry sorrise.
-Louis é amico di Liam.-
-Payne?-chiese stupito Zayn.
-Esatto.-
-Intendi fare qualcosa a proposito?-
-Ovvio. É un'occasione troppo unica per sprecarla. Chissà se Liam soffrirà quando Louis andrà in lacrime da lui dopo che lo avrò abbandonato?-sogghignò.
-Intendi far soffrire Louis per infliggere dolore anche a Liam che é suo amico?-
-Esatto.-
-Non ti pare di...non so...-
-Liam non si é fatto scrupoli quando é stato il suo turno.-ribattè aspro Harry, troppo accecato dalla rabbia nei confronti dell'ex amico per capire che sarebbe stato solo Louis a rimetterci.
Quando Zayn glielo fece notare, Harry rimase in silenzio per lunghi istanti. La sua mente annebbiata dal desiderio di rivalsa gli diceva di far soffrire Liam il più possibile, senza considerare i sentimenti di Louis, ma c'era una parte di lui che si ribellava all' idea di vedere il volto in lacrime del più piccolo.
-Di Louis non mi importa nulla.-cercò di giustificarsi, ma nel profondo sapeva che non era vero ed era proprio questo a farlo incazzare : non poteva accettare di starsi affezionando al suo coinquilino, figurarsi pensare alla possibilità che quel moccioso si stesse facendo spazio nel suo cuore. Impossibile. Lui non si innamorava. Lui scopava e basta, si divertiva...non gli era mai piaciuto nessuno e Louis non sarebbe stata l'eccezione. Giusto?

Stanza 111Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora