Louis dormì per buona parte del viaggio in macchina, senza mai lasciare la mano che Harry teneva stretta nella sua mentre cambiava le marce. Quando giunsero al parcheggio del condominio era quasi mezzanotte e il riccio si chinò sul suo ragazzo, posandogli un soffice bacio sulla testa e svegliandolo.-Siamo arrivati, Lou.-gli sussurrò.
-È già Natale?-mugugnò Louis, stropicciandosi gli occhi. Harry gettò un'occhiata al suo cellulare e scosse la testa.-Tra quattro minuti.-rispose.
-Bene.-sorrise Louis, scendendo e trascinando valige e ragazzo su per le scale (avevano smesso di sperare che facessero aggiustare l'ascensore).
Entrarono in casa baciandosi a stampo sulle labbra in piccoli schiocchi divertiti. A quel punto Harry sollevò Louis per i fianchi e lo depose sul divano, stendendosi sul suo corpo senza tuttavia pesargli addosso e approfondendo il bacio.
-Abbiamo qualcosa in sospeso.-mugugnò sulle sue labbra, scendendo a baciargli il collo.
-Harry...il regalo...voglio darti il mio regalo prima.-sussurrò Louis, tirando fuori quel briciolo di coscienza che gli rimaneva dopo i baci infuocati del riccio. Harry storse le labbra, borbottando qualcosa in disapprovazione, e tornò a succhiare un punto sul suo collo, parecchio vicino a dove aveva lasciato l'altro succhiotto.
-Haz...-gemette Louis, senza tuttavia sottrarsi ai suoi baci.
-Mmh.-gemette Harry.
In quel momento le campane della chiesa appena fuori dal campus scoccarono la mezzanotte e Louis, sentendole, sollevò il viso del suo ragazzo per sussurrargli sulle labbra.-Buon Natale, Harry.-prima di baciarlo. Il riccio rispose con un bacio profondo che fece sciogliere Louis, poi si staccò e gli leccò il profilo della mascella, sussurrando suadente al suo orecchio.-Vuoi ancora scambiarci i regali adesso?-
Louis tremò sotto di lui, esitando appena un attimo e poi scuotendo forte la testa, facendo sorridere Harry, che si tuffò nuovamente sulle sue labbra per reclamare un bacio. Le sue mani andarono a sollevare il maglione di Louis, per poi sfilarlo senza che Louis nemmeno se ne accorgesse, troppo impegnato a ricordarsi come si respirava.
-Voglio fare l'amore con te, Lou.-sussurrò Harry sulla sua pelle accaldata.
-Anche io.-mugugnò lui, portando le dita a stringere i ricci di Harry e inarcandosi quando il più grande scese a baciare il suo petto. Con la poca lucidità che gli era rimasta, Louis sfilò la felpa e la t-shirt di Harry, portando poi le dita a sfiorare i suoi muscoli pronunciati e le sue spalle forti.
Harry rabbrividì al contatto e tornò a baciarlo, non prima di aver goduto della vista del suo volto arrossato e dei suoi occhi lucidi e socchiusi. Gli slacciò i pantaloni e li sfilò, accarezzando con le lunghe dita le sue cosce pallide senza smettere di baciarlo, almeno finchè l'aria non gli venne a mancare.
Louis si aggrappò alle sue spalle e si tirò su per permettere ad Harry di sfilarsi a sua volta i jeans, così da rimanere entrambi con i boxer, poi si sistemò a cavalcioni su di lui e scese a baciargli il collo e il mento. Harry gli prese una mano e la portò a stimolare il suo membro ancora coperto dai boxer, massaggiandolo piano. Ansimò quando il più piccolo gli abbassò l'intimo e, esitante, lo prese in mano, cominciando a fare piano su e giù.
-Dio, Lou.-gemette, ribaltando di nuovo le posizioni e sfilando a Louis anche i boxer, lanciandoli da qualche parte seguiti quasi immediatamente dai suoi.
Scese a baciargli il collo e mosse il bacino contro il suo, sentendolo trattenere il fiato e, qualche attimo dopo, rilasciare un ansito. Gli portò le dita alla bocca e lasciò che le lubrificasse, per poi inserire piano la prima nella sua apertura, sentendolo irrigidirsi anche se solo per un secondo. Per distrarlo dal fastidio iniziale e dal secondo dito che veniva spinto piano nella sua intimità iniziò a massaggiare piano il suo membro eretto. Quando inserì anche il terzo dito era quasi al limite e gioì internamente quando Louis si contorse sotto di lui, gemendo forte di piacere appena raggiunse la sua prostata.
-Sono pronto.-sussurrò Louis, stringendogli le braccia al collo e reclamando un bacio che non gli venne negato. Harry lo penetrò piano, con attenzione e delicatezza, e quando fu totalmente dentro si fermò un attimo per lasciarlo abituare, continuando a baciarlo dolcemente e a sussurrargli che lo amava. Louis pensava di non poter essere più felice, e avrebbe quasi voluto piangere di gioia. Mosse i fianche all'indietro ed Harry, recepito il suo segnale, iniziò a muoversi dentro di lui, facendolo ansimare e beandosi dei suoi gemiti appena sussurrati.
Fecero l'amore per un tempo che sembrò ad entrambi infinito e dopo essere venuti stettero a lungo stretti l'uno all'altro sul divano, senza parlare ma leggendo negli rispettivi sguardi tutte le emozioni che provavano. Louis si accoccolò sul petto del più grande, socchiudendo gli occhi, e l'altro ridacchiò e gli solleticò lievemente i fianchi.
-Prenderemo freddo qui. Ti porto a letto.-mormorò al suo orecchio, vedendolo annuire in assenso. Lo sollevò senza sforzo e lo depose sul letto della sua camera, dove Louis si raggomitolò su sè stesso. Harry non potè fare a meno di pensare che fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Lo coprì con un piumone e poi si infilò dei boxer, dirigendosi in bagno e bagnando un asciugamano per pulire il più piccolo.
Quando tornò a letto Louis teneva a malapena gli occhi aperti e si lasciò manovrare dalle sue mani esperte, che lo pulirono dal sudore e dal seme, deponendolo poi sulle coperte.
-No.-mugugnò ad un certo punto Louis, mentre Harry si ripuliva a sua volta. Il più grande aggrottò la fronte, osservando critico il suo broncio.-No cosa?-
-Non posso dormire ora. Voglio darti il mio regalo.-sbuffò Louis, combattendo la voglia che aveva di chiudere gli occhi dopo quella lunga giornata. Harry sorrise e si chinò a baciarlo sulla testa.-Dove lo hai messo?-sussurrò.
-Valigia.-mugugnò Louis. Harry tornò in soggiorno, dove avevano abbandonato le valige, e frugò in quella di Louis, portando finalmente alla luce un pacchettino azzurro. Poi aprì la sua e ne tirò fuori un pacchetto rosso, portando entrambi in camera. Louis era seduto sul letto e si stropicciava gli occhi.
-Questo è per te.-gli disse Harry, sporgendosi verso di lui e consegnandogli un pacco e un dolce bacio sulle labbra. Louis si aggrappò al suo collo e si fece trascinare in braccio a lui, scoccandogli un altro bacio e accoccolandosi tra le sue gambe.
-Suppongo tu abbia capito che quello è per te.-rise. Harry annuì, felice di vedere gli occhi del più piccolo che brillavano di gioia. Scartò con un po' di impazienza il suo pacchetto, sotto lo sguardo nervoso e trepidante di Louis, e ne estrasse una scatolina che conteneva un ciondolo d'argento a forma di aeroplanino di carta.
-Ecco...forse ti piaceva un'altra forma, o magari non porti ciondoli...mi hanno assicurato che è da uomo però eh...ma si può cambiare se...-iniziò Louis, sommergendolo di parole nervose. Harry scosse la testa, baciandolo sulle labbra.-È perfetto.-disse, sentendo Louis rilassarsi istantaneamente.
-Ne sono felice.-sussurrò il più piccolo, mentre il riccio si allacciava il ciondolo al collo, stringendolo come una cosa preziosa.
-Apri il tuo, avanti.-lo incitò Harry, stringendolo tra le braccia per nascondere il nervosismo.
Louis annuì, entusiasta come un bambino, e scartò il pacco rosso.
-Non posso crederci!-sussurrò, rivolto più a sè stesso, gli occhi lucidi.-Come lo sapevi?-
-Ho fatto le mie ricerche. Dovevo farmi perdonare un po' di cose da te, non trovi?-
-Ma è impossibile da trovare.-
-Non proprio...diciamo che mio padre ha parecchi contatti.-
-Oh mio dio, Harry è...è la cosa più bella del mondo.-esclamò Louis, emozionato, gettandosi al collo del suo ragazzo e riempendolo di baci.
-Dopo di te, Lou.-sussurrò Harry sulle sue labbra, facendolo ridere e scuotere la testa.
-Avanti, come lo hai saputo?-indagò, guardando il sorriso di Harry tramutarsi in una smorfia fintamente inorridita.
-Ho offerto una pizza a Niall.-sbuffò. Louis rise, affondando la testa nella sua spalla.
-Domani lo chiamerò per dirgli che è adorabile.-
-Potrei diventare geloso.-insinuò Harry, stringendo più forte il più piccolo.
-Non vedo l'ora di leggerlo!-cambiò argomento Louis, stringendo con estrema cura il libro, una vecchia edizione de "I Miserabili" con delle bellissime illustrazioni. Ne aveva parlato una volta a Niall, dicendo che lo cercava da tantissimo tempo. Aveva più che altro un valore affettivo, perchè sua madre glielo leggeva sempre quando era piccolo e quelle illustrazioni lo avevano accompagnato per anni nei suoi sogni, fino a quando non era andato perso nel trasloco. Louis si strinse al petto il libro, sospirando.-Non ho nemmeno salutato mia madre.-mormorò. Avrebbe voluto leggerlo con lei.
Harry iniziò ad accarezzargli la cute con dolcezza, stendendosi con lui e coprendoli entrambi dopo avergli tolto il libro dalle docili mani e averlo appoggiato sul comodino.
-La chiamerai domani. Prima o poi dovrete parlare, ma quello che è successo oggi era inevitabile. Non potevi subire per sempre, tua madre capirà, come ha fatto tua sorella.-
-Lei lo ama, Harry.-
-Ma ama anche te.-
-Lo so.-
-Sei stato bravo, stasera. Davvero bravo, micino.-
-Mmh.-disse Louis, lasciandosi cullare dal suo abbraccio e dalle sue parole e addormentandosi con il viso affondato nell'incavo del suo collo.
-Notte, Lou.-Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, ma spero di essermi fatta perdonare con un capitolo più lungo del solito e super fluffoso. Se vi va lasciate un commento, grazie per i voti, i commenti carinissimi o anche solo perchè leggete! Vi amo tantissimo 😍😍
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Stanza 111
FanfictionLouis si é appena trasferito nel dormitorio del college e gli é stata assegnata la stanza 111 , occupata da Harry Styles, il ragazzo più stronzo del pianeta ma, Louis lo deve ammettere, anche il più bello. L'unico problema: Harry odia condividere i...